377-UCCISA AULEDA, ERNOS SI INCONTRA CON OLPUN E STIRIANA

Era stato l'infallibile Ernos a freddare con una frecciata al collo Auleda, la madre di Polen. Egli, non appena aveva saputo che non tutti in quella casa erano rimasti uccisi dai cinque guerrieri inviati prima, aveva guidato un commando di undici dei suoi Votati alla Morte all'abitazione dei parenti di Stiriana. Ma avendovi trovato altre persone, il grande esperto di armi e di arti marziali prima aveva inferto il colpo mortale alla donna e poi aveva ordinato a dieci dei suoi undici uomini di completare il lavoro da lui iniziato. Dato il quale ordine, Ernos aveva posto l'undicesimo suo guerriero ad una ragionevole distanza dall'abitazione presa d'assalto, perché vi controllasse l'evolversi del combattimento. Infine egli se ne era ritornato dai suoi due amici, ossia Olpun, che i Tricerchiati si erano abituati a chiamarlo con l'appellativo di Prediletto, e Stiriana, che da oltre un anno era diventata la sua compagna e consigliera. I due amanti, i quali a quell'ora si trovavano alla vecchia palestra, lo stavano aspettando con grande impazienza. Entrambi erano ansiosi di conoscere da lui l'esito della seconda missione punitiva da loro disposta, sperando che almeno questa volta essa non avesse fallito nei confronti della moglie di Trisippo. Quando infine la persona da loro attesa si era trovata al loro cospetto, Stiriana si era affrettata a chiedergli ansiosa:

«Allora, Ernos, con il vostro secondo tentativo, siete riusciti finalmente a sopprimere anche mia cognata, la quale mi si è dichiarata apertamente nemica giurata? Come mai non sei ritornato indietro con l'intero tuo commando? Quale fine hanno fatto gli altri, che avevi condotto con te? Li hai forse fatti ritornare al tempio, prima di venire a raccontarci ogni cosa sulla nuova missione da te guidata? Fremo di avere le tue risposte, grande maestro d'armi e di arti marziali!»

«La consorte di tuo fratello, Stiriana, è stata trafitta da una mia freccia ed è morta sul colpo. Ma in casa sua c'è stato un imprevisto, poiché vi abbiamo trovato pure due giovani, i quali le facevano compagnia. Allora, dopo aver dato l'incarico ai miei uomini di ammazzare l'uno e l'altro, sono subito corso da voi. Ecco: questo è tutto!»

«Ma quelli erano mio nipote e il suo amico, Ernos, e non ti era stato ordinato di uccidere pure Polen! Egli poteva servirci per conoscere da lui in tempo reale i movimenti e i piani dei ribelli. Soprattutto avrebbe dovuto informarci della nuova dimora della principessa Rindella! A questo punto, sai dirmi come faremo a rintracciarla ancora? Inoltre, avevo anche intenzione di convincere il figlio di mio fratello a diventare un Tricerchiato, facendolo passare dalla nostra parte. Invece tu, con la tua malaccorta iniziativa, hai mandato in fumo tutti i miei progetti futuri! Spero che non sia stato il mio Olpun a consigliarti di agire come hai fatto! Se così fosse stato, non gliela perdonerei mai e poi mai!»

Chiamato in causa dalla sua donna, il suo amante era subito intervenuto a difendersi, affermandole:

«Stiriana, Ernos ha agito di sua iniziativa. Perciò, da parte mia, non c'è mai stato neppure il pensiero di fargli ammazzare il tuo caro nipote! Ma perché non ce lo diciamo francamente che entrambi siamo stati assai leggeri a non avvisarlo che l'uccisione di Polen non era in programma da parte nostra? Se lo avessimo avvertito in tempo, egli non si sarebbe mai sognato di farlo liquidare dai suoi guerrieri!»

«Olpun ha proprio ragione, Stiriana.» aveva approvato Ernos «Io dovevo essere informato da voi due che Polen non andava eliminato, se non volevate che commettessi un errore simile! Ad ogni buon conto, non serve piangere sul latte versato e sarebbe da sciocchi farlo. Nel caso poi che tu voglia il mio parere su tuo nipote, ebbene, se la madre era riuscita a raccontargli ogni cosa afferente la nostra setta, egli ormai era da considerarsi irrimediabilmente perduto per noi Tricerchiati. Ritenendoci i responsabili dell'uccisione dei suoi genitori, tuo nipote ci avrebbe odiati a morte per sempre ed avrebbe cercato di vendicarli a qualunque costo. Perciò in seguito, dandosi a combatterci con tutta la rabbia, si sarebbe fatto uccidere ugualmente da noi. Stando così le cose, è stato meglio avere anticipato la sua morte, tramite alcuni miei Votati alla Morte!»

«Ne sono convinto anch'io, Stiriana.» Olpun si era schierato dalla parte del maestro d'armi «Ernos ha enunciato una grande verità, poiché nel figlio di tuo fratello l'assassinio dei suoi genitori avrebbe gridato soltanto vendetta. Perciò in lui l'ira non si sarebbe mai placata; inoltre, egli non si sarebbe dato pace, fino a quando non avesse lavato nel sangue l'offesa da noi subita. Se lo vuoi sapere, in cima alla sua lista saresti stata proprio tu, Stiriana!»

«Al contrario di come la pensate voi, amici, sono convinta che sarei riuscita a calmarlo e a trasformarlo, facendolo diventare alla fine uno dei nostri, all'insaputa dei suoi amici ribelli. Così in seguito ce ne saremmo potuti servire come ottimo delatore, intanto che stava ed operava con loro! Voi due dovreste convenire con me!»

Stiriana aveva appena finito di esprimere la sua convinzione riguardo al nipote, quando era sopraggiunto alla palestra il guerriero lasciato da Ernos a controllare l'esito dell'incursione degli altri dieci commilitoni. Egli giungeva con notizie su di loro per niente rassicuranti, dal momento che esse avrebbero allarmato le persone maschie che stavano per riceverle, non trovandole di loro gradimento. Invece non sarebbero dispiaciute all'amante del Prediletto, la quale le avrebbe accolte senza il medesimo risentimento, che avrebbe provato la componente maschile. Ebbene, dopo che il guerriero si era presentato a loro tre alquanto preoccupato, il suo comandante si era affrettato a domandargli:

«Celust, hanno fatto un buon lavoro i tuoi amici, come mi aspettavo da loro? Spero di sì, non potendo essere altrimenti! Adesso, quindi, facci sapere come è andato lo scontro e se si è risolto a favore dei nostri!»

«Invece, Ernos, i nostri Votati alla Morte sono stati uccisi tutti! I due giovani, da te sottovalutati, sono riusciti ad avere la meglio contro di loro. Impedendogli di entrare in massa nell'abitazione, li hanno costretti ad affrontarli due alla volta, sopraffacendoli facilmente nei cinque scontri che si sono avuti l'uno di seguito all'altro. Alla fine, dopo avere trascinato fuori i loro cadaveri, hanno abbandonato la casa. Ma prima di allontanarsi dall'abitazione, dopo aver nascosto in due teli le salme dei due coniugi assassinati, essi le hanno caricate sopra i propri cavalli e sono andati a seppellirle nella necropoli. Ecco come si sono svolti esattamente i fatti, mio valentissimo maestro!»

«Non avrei dovuto lasciarvi soli!» Ernos aveva commentato adirato «Ma come potevo immaginare che dieci dei miei Votati alla Morte non ce l'avrebbero fatta contro due soli ribelli?! Celust, per il momento, puoi lasciarci; anzi, raggiungi il nostro campo di esercitazioni, dove molto presto ci sarò anch'io. Mentre ti ci condurrai, ti raccomando di stare attento che nessuno spii i tuoi movimenti e ti segua fino al nostro tempio. Nell'adottare poi le previste precauzioni, non dimenticare di ricorrere ai diversi trucchi che vi ho insegnato nell'ultima mia lezione di addestramento. Essi vi risultano abbastanza utili, mentre cercate di seminare chi vi pedina di nascosto!»

Una volta andato via il loro uomo, le cui notizie non avevano rallegrato il Prediletto e il maestro d'armi della setta, la prima a parlare con una certa soddisfazione era stata Stiriana. Ella, com'era da aspettarselo, non si era mostrata amareggiata per niente circa l'accaduto. Anzi, tirando un lungo sospiro di sollievo, aveva esclamato:

«Grazie al divino Kursut, mio nipote Polen è ancora vivo, poiché ha saputo difendere la propria pelle! Ma se da un canto la cosa mi rallegra; dall'altro, essa può solo impensierirmi, oltre che turbarmi enormemente. Perciò, a questo punto, non so proprio dove sbattere la testa, per come si vanno presentando le cose per noi Tricerchiati!»

«Come mai, Stiriana,» incredulo, le aveva domandato il suo amante «l'avere appreso che tuo nipote è vivo produce in te questo doppio effetto contrastante? Poco fa non ti sei lamentata del contrario? Spiegaci a cosa ti ha condotta la mancata uccisione di tuo nipote, dal momento che noi due non riusciamo a comprenderlo in nessuna maniera!»

«Dovreste già saperlo anche voi, maschietti del cavolo! Possibile, Prediletto, che nella setta ci sia solo io ad usare bene la testa? Nessuno, oltre a me, è in grado di ragionare in piena autonomia? Neanche a te, Ernos, è venuta la più pallida idea in proposito, benché, a ragione o a torto, tu non smetta di stimarti una persona di grande talento, pur senza averlo ancora dimostrato in qualche occasione?»

«In primo luogo, Stiriana, ti faccio presente che sarà stata una tua svista a farti pensare di me ciò che hai espresso poco fa. Tutti sanno che mai a nessuno sono andato dicendo di essere un uomo speciale. Se ho manifestato una esagerata fiducia nelle mie qualità e potenzialità, a buon diritto l'ho dichiarata e dimostrata unicamente nell'uso delle armi e nelle arti marziali. In entrambe le cose, infatti, sono insuperabile, poiché nell'intera Edelcadia non esiste un guerriero che mi possa uguagliare o, ancora più difficilmente, battere. In secondo luogo, non mi va di stare dietro agli arzigogoli della tua mente, al fine di indovinare ciò che essa va almanaccando in questo momento. Per tale ragione, evita di fare con noi maschi la saputella e la saccente, venendo subito al dunque, nel caso che sia tua intenzione illuminarci con le tue verità assolute. Non ti accorgi che siamo qui tutt'orecchi, affinché non ci scappi neppure una virgola della tua magniloquente disquisizione?»

«Scusami, Ernos, se ho messo sotto torchio la tua suscettibilità. Comunque, potevi anche non far caso alle mie provocazioni e chiedermi invece perché mai la salvezza di mio nipote mi faceva anche preoccupare, considerato che vi erano già chiari i motivi per cui essa mi faceva rallegrare. Ebbene, ti prego di non prendertela; ma il caso vuole che mi sento obbligata a fare una critica proprio al tuo modo di addestrare i nostri Votati alla Morte. A quanto pare, tra i ribelli c'è qualcuno che riesce ad esercitare i suoi uomini nelle armi meglio dei nostri. Ciò è incontestabile! Pensa che sono bastati solo due ribelli per uccidere dieci dei nostri! Da questi dati concreti, molto sconfortanti per noi Tricerchiati, mi provengono preoccupazioni più che giustificate! E da parte vostra, cari amici miei, non potete ammettere il contrario! Adesso, finalmente, vi è tutto chiaro oppure avete bisogno di una ulteriore mia spiegazione?»

«In merito a quanto ella ha detto, Ernos, Stiriana ha davvero ragione e tu non puoi darle torto!» Olpun era intervenuto a favore della sua donna «Non c'è dubbio che i ribelli ci hanno dato una dimostrazione lampante, secondo la quale essi hanno un maestro che, pur ammettendo che sia meno forte di te, dà prova di saper trasmettere meglio la sua professionalità ai propri allievi. Su questo non ci piove, considerato che ci sono i fatti a militare dalla sua parte! Perciò riconoscilo umilmente, caro nostro maestro, e cerca di comprendere quali sono stati i tuoi errori. Può darsi pure che la tecnica di combattere che il tuo valido avversario va insegnando ai suoi discepoli, al contrario di ciò che affermi, sia superiore alla tua! Ma giudicandoti dall'espressione del volto, mi avvedo che non ne sei convinto e ti mostri del tutto in disaccordo con me!»

«Questo è impossibile, Prediletto! La scuola, presso la quale ho appreso la mia tecnica di combattimento relativa all'uso dei diversi tipi di armi bianche e alle arti marziali, è all'avanguardia nel mondo intero. Ha avuto i più grandi maestri, come Selun, e ha preparato i guerrieri più eminenti di tutta la storia, come Oksur e Touk. Dopo l'uscita di costoro dalla scena, per aver fatto perdere ogni loro traccia, io e Leruob riuscimmo quasi ad uguagliarli. Presso la rinomata scuola, mentre il Beriesko conquistò il primato, non posso non ammetterlo, io risultai secondo solo a lui. Ma poi ce ne allontanammo insieme, facendo ritorno io nell'Edelcadia e lui nella Berieskania, dove i suoi parenti formavano una grande tribù. Così stanno realmente le cose, se lo vuoi sapere!»

«Se è come dici, Ernos,» la donna lo aveva contraddetto «mi devi spiegare come mai due giovani, quasi coetanei di mio nipote, si dimostrino più in gamba di te nell'addestrare i loro allievi. Essi hanno impartito le loro lezioni anche a Polen, facendolo diventare un combattente niente affatto male, se è stato in grado di affrontare e sopraffare cinque dei tuoi guerrieri. Perciò pretendo da te delle spiegazioni plausibili, se desideri che continui ad aver fiducia nella tua imbattibilità!»

«Mi stai chiedendo l'assurdo, Stiriana, come se io fossi un indovino. Se non so alcunché di questi ribelli e di chi attende alla loro preparazione militare, come faccio a spiegarti le cose che mi hai chiesto? Al massimo, posso dirvi cosa farò per rimuovere l'ostacolo che ci mette chiaramente in difficoltà. Così dopo esso non ci farà più trovare in una posizione di svantaggio, rispetto ai nostri nemici!»

«Forse hai ragione, Ernos, perché ho preteso da te delle cose impossibili! Ma visto che hai delle proposte da farci per eliminare chi ci mette il bastone fra le ruote e costituisce un grande intralcio sulla nostra strada, questo è già molto per noi. Perciò il Prediletto ed io ti preghiamo cortesemente di palesarci come intendi agire a tale riguardo. C'è da augurarsi che ogni tua successiva azione avvenga in maniera intelligente e senza altre perdite di vite umane per la nostra esordiente setta!»

«Avrei pensato, Stiriana, di privare i nostri nemici dei loro valenti istruttori in fatti d'armi. Dopo averli snidati, li affronterò e li massacrerò a morte. In questo modo, oltre a privarli dei loro maestri, infonderò nei nostri avversari molto timore ed un grande pessimismo. Così l'uno e l'altro getteranno i loro animi in un grandissimo scoramento, privandoli di ogni intraprendenza bellicosa! Ecco quanto ho stabilito di fare!»

«La tua idea mi sembra veramente ottima, Ernos, direi luminosa! Ma bisognerà solo vedere se essa, in fase di attuazione, non incontrerà difficoltà oggettive di qualche sorta. Perciò, già da oggi, restiamo d'accordo che la soppressione dei due compagni di mio nipote, ossia di Solcio e di Zipro, dovrà essere perseguita prima di qualunque altra nostra azione, che è indirizzata a danneggiare al massimo i ribelli nostri nemici! E tu, maestro, quanto prima dovrai offrirci le loro teste sopra un piatto d'argento, se vuoi guadagnarti la nostra ammirazione!»

Dopo l'intervento conclusivo di Stiriana, immediatamente aveva avuto termine la riunione fra i tre amici, i quali perciò si erano affrettati a lasciare la palestra. Anzi, dopo che essi avevano raggiunto il centro di Dorinda, mentre Ernos aveva seguitato il cammino per fatti suoi, volendo accertarsi di alcune cose; la donna e il suo amante avevano deciso di uscire di città, essendo loro intenzione di raggiungere il tempio al più presto. Comunque, va fatto presente che oramai Stiriana si era trasferita stabilmente presso la dimora del suo compagno Olpun, la quale era situata pure in città. Abitando nella casa del Prediletto, ella si sentiva più sicura e protetta. Inoltre, non temeva vendette da parte di quelle persone a cui ella aveva cagionato da poco delle luttuose sciagure, delle quali non le conveniva andare fiera. Inoltre, la donna, grazie al suo compagno, poteva anche procurarsi certi appagamenti di natura prettamente sessuale, siccome non ne poteva fare a meno quasi ogni giorno.