364-LA NUOVA VISITA DI ZIPRO ALLA MADRE FEURA

Quella notte la madre aveva appena preso sonno, quando Zipro era rincasato. Oramai la poveretta si era abituata agli irregolari rientri del figlio, i quali risultavano sempre improvvisi ed imprevisti, poiché potevano avvenire a tutte le ore diurne e notturne. Ma siccome si avevano molto raramente, essi le risultavano come la manna piovuta dal cielo e si lasciavano desiderare da lei come il più prezioso dei doni. Per tale motivo, ogni volta la repentina comparsa del figlio infondeva nella donna una gioia incommensurabile, anche quando essa si aveva a notte fonda. Quella notte l'ingresso del giovane, sebbene fosse avvenuto con passi felpati, non volendo farsi avvertire da lei, lo stesso subito aveva fatto svegliare la madre, che era la vedova Feura. Allora, sentendolo entrare in casa, lungi dal pensare che si trattasse di qualche ladro, ella si era affrettata ad accendre qualche lume e ad indossare subito dopo qualche capo di vestiario più decente, volendo presentarsi al suo rampollo con un abbigliamento decoroso. Nel provvedere a fare le due cose, la donna si sentiva felice come una bambina e non vedeva l'ora di abbracciarselo come un figlio perso, che era stato appena ritrovato. Un attimo dopo, era accaduto proprio così, quando ella se lo era visto davanti. Infine, avendo avuto termine le sue amorevoli effusioni rivolte al figlio, la fioraia ambulante si era data subito a dirgli assai emozionata:

«Come mi rendo conto, Zipro, ancora una volta sei riuscito a ritrovare la strada che ti ha condotto a casa tua, benché fuori fosse buio pesto! Ma se non hai ancora cenato, non farti alcuno scrupolo e dimmelo. Così penserò io a prepararti qualcosa da farti mettere sotto i denti! Mi sono spiegata, benedetto figlio mio, che puoi pretendere ogni cosa dalla tua mammina, perfino importunarla con una roba del genere?»

«Non c'è bisogno, madre, che tu ti scomodi per me, poiché non serve. Come ti ho fatto presente qualche altra volta, nella casa del possidente Sosimo si mangia sempre bene e in abbondanza! Adesso sto venendo esattamente da essa, dove abbiamo festeggiato il compleanno del mio amico Solcio con una cena davvero pantagruelica, che è lo stesso dire favolosa. Per questo non occorre metterti a preparare per me qualcosa da buttar giù nello stomaco, non sentendone la necessità!»

«Mi fa piacere, figlio, che tu frequenti delle persone altolocate, le quali ti consentono anche di farti mangiare alla loro tavola! Mi sai dire se a casa del tuo amico vengono ancora ospitate Madissa e la sua Rindella? Se non mi sbaglio, me ne avevi parlato l'ultima volta che ci siamo rivisti! Ti va di raccontarmi qualcosa di quelle poverette?»

«Certo, madre, che entrambe continuano a vivere nel palazzo del nonno del mio amico! Adesso, però, non dobbiamo più considerarle delle donne comuni; tanto meno delle poverette, come tu le hai definite poco fa! Esse adesso rappresentano delle nobildonne di tutto rispetto! Riguardo alla ragazza, poi, non immagineresti mai quanto ella sia diventata rispettabile per noi ribelli! La stessa cosa possiamo dire del suo ragazzo, che è Francide, il quale un tempo era mio maestro d'armi! Insomma, tuo figlio si è ritrovato a vivere da vicino alcuni fatti incredibili, i quali sono da considerarsi davvero memorabili!»

«Allora, Zipro, mettiti a raccontarmi ogni cosa, senza far morire dalla curiosità questa tua sventurata madre, la quale ha la sfortuna di vederti ogni tanto e anche di sfuggita! Comincia pure a farmi sapere perché mai le nostre ex vicine di casa non sono più delle donne come le altre, poiché all'improvviso sono diventate delle persone assai di riguardo! Dovrai riferirmi pure sul fidanzato della ragazza, se vuoi fare il bravo figliolo!»

«Devi sapere, madre mia, che Madissa un tempo è stata la prima damigella d'onore della regina Elinnia e, per alcuni anni, fu corteggiata anche dal nonno del mio amico; però senza avere successo. Sosimo, a quel tempo, era il comandante della Guardia d'onore del re Cloronte! Avresti mai creduto che ella avesse rivestito in passato tale ruolo presso la reggia? Di sicuro no, considerato il suo provvisorio basso livello sociale ed avendo abitato ella quassù, accanto al nostro casolare!»

«Possibile, Zipro, che Madissa, nella sua giovane età, abbia avuto un ruolo così importante a corte? E perché mai ebbe a rifiutare un ottimo partito, qual era appunto il prestigioso e facoltoso Sosimo? Sai pure se poi ella riuscì a sposarsi o ad intrecciare qualche relazione amorosa con qualche altro uomo diverso da lui? Sono sicura di sì, figlio mio! Altrimenti come avrebbe fatto la donna ad avere la bellissima figlia Rindella?»

«Secondo quanto Solcio mi ha raccontato in questi giorni, il fallimento del nonno fu dovuto al fatto che la nobildonna Madissa già amava perdutamente Lucebio, senza però mai averglielo confessato o fatto capire. Ella preferì invece coltivare il suo grande amore per lui nel segreto del suo animo. Solo da breve tempo, essi hanno cominciato a frequentarsi e ad amarsi assiduamente, come due giovani innamorati pazzi!»

«Ma se la nobildonna non ha mai voluto sapere degli altri uomini e si è unita da poco con il suo adorato Lucebio, figlio mio, mi spieghi chi è il padre della sua Rindella, la quale può essere unicamente una figlia adulterina? È risaputo che con il solo desiderio i figli non nascono. E non devo insegnartele io queste cose, Zipro! Sei abbastanza grande oramai, per non conoscerle bene alla tua età, come invece sarebbe giusto esserne a conoscenza da parte tua! Allora vuoi chiarire a tua madre questo strano particolare, riguardo alla ragazza?»

«Madre, il tuo difetto è rimasto sempre lo stesso: tutte le volte che ti sto narrando qualcosa, vuoi precorrere i tempi nell'apprendere i fatti da me. Hai la cattiva abitudine di darti a squadrare la situazione in anticipo, senza avere alcun elemento a disposizione che te lo possa permettere! Chi ti ha mai asserito che la ragazza è sua figlia? Sono certo di non averti mai fatto un'asserzione di questo tipo!»

«Mi dispiace, Zipro; anzi, scusami! Lo sai che fa parte del mio carattere impulsivo volere venire subito a conoscenza di ogni cosa. Se poi gli altri si attardano a comunicarmi i fatti, allora per istinto provo a trarre le conclusioni da me stessa, vere o false che siano! Ora, però, sei pregato di smettere di rimproverarmi e dirmi di chi è figlia questa Rindella!»

«Devi sapere, madre, che adesso, nel riferirti a lei, dovrai abituarti a dire "la principessa Rindella"! Infatti, ella è la figlia del nostro re Cloronte e della nostra regina Elinnia. La sovrana, al tempo della presa di Dorinda da parte dei sovrani traditori, l'affidò alla nobildonna Madissa, la quale riuscì così a portarla in salvo. In seguito, ella l'ha allevata e l'ha fatta diventare l'avvincente fanciulla che si ritrova ad essere ai giorni nostri. Questo segreto, però, madre mia, deve restare tra queste quattro pareti, se non vogliamo mettere a repentaglio la vita della nostra cara principessa. Pensa un po' se venisse a saperlo il nostro tiranno! Lo sai che per i giorni avvenire io e il mio amico abbiamo il delicato compito di scortare la principessa Rindella e la nobildonna Madissa, ogni volta che esse desiderano uscire dalla casa di Sosimo per andare a fare delle compere attraverso le vie della città?»

«Le tue notizie, figlio mio, sono molto eclatanti! Sono contenta che tu sia così vicino a queste benedette persone illustri e ti renda loro utile, nonostante tua madre sia una umile fioraia ambulante! A proposito dell'altra nostra ex vicina di casa, quella che voleva fare sposare la principessa Rindella con il suo ultimogenito, se allora avesse saputo chi era la ragazza, sono sicura che non avrebbe preteso tanto dalla sua amica Madissa. Inoltre, i suoi dieci figli quel giorno non sarebbero morti invano! Invece, adesso che ho conosciuto pure le ragioni dell'agire della nobildonna Madissa, posso affermare che il suo atteggiamento è stato irreprensibile, mio caro Zipro! Non ti sembra?»

«Al contrario, madre, Stiriana sapeva benissimo chi era la ragazza che conviveva con la sua amica, a causa del suo nome. Infatti, anch'ella era stata damigella d'onore della regina Elinnia, nello stesso tempo che lo era stata la nobile Madissa. Ciò nonostante, la strega osò pretendere che la principessa si unisse in matrimonio con il suo Partros. Anzi, ricattò la nobildonna che, se ella non avesse acconsentito a tali nozze, avrebbe denunciato immediatamente Rindella al re Cotuldo e l'avrebbe così fatta rinchiudere nelle carceri della città! Pensa un poco quale donna schifosa era Stiriana! Quella maledetta nostra vicina di casa osato ricattare la principessa Rindella per costringerla a sposare uno dei suoi figli!»

«È vero, figlio mio, allora avevamo una perfida arpia, nei pressi della nostra casa! Mi pare impossibile che ella si sia potuta comportare in modo così sconsiderato contro la figlia dei suoi sventurati sovrani. Ci mancava pure lei ad accanirsi vigliaccamente contro la sfortunata, come se ella non avesse avuto già abbastanza guai per conto proprio! Per fortuna, la figlia del nostro re Cloronte ha avuto un ragazzo, che ha saputo sbrogliarsela egregiamente contro i numerosi figli della dissennata donna! Ma se le cose stanno così, Zipro, non credi anche tu che Francide, non essendo un principe, non è più degno di sposare la nostra principessa? Perciò mi chiedo come mai la nobildonna Madissa e il saggio Lucebio, sebbene fossero a conoscenza della vera identità della ragazza, hanno acconsentito con molta leggerezza che ella si fidanzasse con il tuo ex maestro d'armi! Non trovi strano pure tu il loro assenso a tale fidanzamento? Oppure puoi chiarirmi anche questo particolare, che non riesco a comprendere, per quanti sforzi io faccia?»

«Per la verità, madre, la nobildonna Madissa, non condividendo il loro amore, si è sempre opposta alla loro futura unione. È stato il solo Lucebio a caldeggiarlo fin dall'inizio, ma non senza dei validi motivi, che non sto qui ad elencarti. Ad ogni modo, madre, hai ragione ad affermare che Francide non è un principe, per il semplice fatto che i re non possono esserlo. I principi ereditari, diventando sovrani nel proprio regno, perdono automaticamente il loro prestigioso titolo principesco; ma solo per assumerne uno superiore, cioè quello regale. Non ti risulta logico questo mio ragionamento oppure ci hai capito ben poco?»

«Cosa mi dici mai, Zipro?! Stai forse dando i numeri? Vuoi darmi ad intendere che Francide è diventato un re, senza essere stato prima un principe? E di quale città, di grazia? Di quella che hai immaginato con la tua testolina? A non farti ragionare, probabilmente, sarà il sonno, che ti ritrovi addosso! Allora vuoi svegliarti un pochino e riferirmi le cose nel modo giusto, riguardo al tuo maestro d'armi di un tempo? Su, spiegamele bene, per favore, senza addormentarti!»

«Francide è diventato da poco il re della Città Santa, madre mia! Adesso è lì che egli si trova a sbrigare i tanti affari di stato. Appena troverà un momento libero, egli correrà a Dorinda, siccome non vede l'ora di condurre la principessa Rindella nella sua reggia di Actina per sposarla! Fino allora, però, secondo Lucebio, l'ultimogenita del re Cloronte corre un grande pericolo. Egli teme che Stiriana stia tentando di conoscere la nuova dimora delle due donne, allo scopo di denunciare la ragazza e di farla arrestare dai soldati del re Cotuldo. Ecco perché io e il mio amico Solcio siamo stati incaricati dallo stesso Lucebio di vegliare sempre sulle due nobildonne. Se, putacaso, Stiriana dovesse incontrarle per strada, sarà nostro dovere fare in modo che ella non le segua fino alla casa di Sosimo. Come? O intrattenendola con una conversazione messa su al momento oppure minacciandola di morte, nel caso che non volesse intenderla con le buone! Invece abbiamo l'ordine di eliminarla fisicamente, soltanto nel caso che ella ci provasse a pedinarle una seconda volta. Ecco come stanno le cose, mia dolce madre!»

«Possibile che non si è ancora provveduto a farle la pelle, benché si sappia che Stiriana potrebbe rappresentare un reale pericolo per la nostra principessa? Permettimi di dirtelo, Zipro: a mio avviso, Lucebio si sta comportando da persona ingenua oppure da incosciente, se si astiene dal prendere una decisione del genere, che sarebbe la più giusta! Vuoi spiegarmi tu dove sono finite la sua saggezza e la sua prudenza?»

«Non hai tutti i torti, madre mia! Anch'io un giorno glielo suggerii, proponendomi perfino come esecutore materiale dell'uccisione della pericolosa donna. Eppure allora non sapevo chi fossero realmente Madissa e Rindella! Ma Lucebio, che vive in un mondo basato su sani principi morali, si oppose. Egli afferma che, se la uccidessimo a sangue freddo, saremmo dei vigliacchi criminali non meno di lei. Comunque, a suo parere, soltanto nella eventualità che ella dimostrasse di volere arrecare del male alla nostra principessa, avremmo carta bianca e potremmo eliminarla, senza perdere tempo. Invece il cieco Croscione, l'ex braccio destro di Cotuldo, che adesso è entrato a far parte di noi ribelli, probabilmente già da domani ci eviterà di ricorrere a questo ingrato compito.»

«In che modo, figlio mio? Possibile che vi fidiate di lui, dopo che egli si è sempre accanito con ferocia contro di voi? Io, al posto vostro, mi guarderei dal concedere la mia massima fiducia ad un uomo simile! Ma come fa Lucebio a fidarsi di lui, evitando di guardarsi le spalle da un tale serpente? Se fosse stato per me, non lo avrei accettato fra i ribelli!»

«Lucebio sa sempre quello che dice e quello che fa, madre mia! Se per lui ora Croscione è da considerarsi affidabile, sono sicuro che egli non si sbaglia. Ebbene, domattina, accompagnato da me, egli si recherà dal suo ex subalterno, il quale adesso gli è subentrato nella prestigiosa carica che un tempo ricopriva lui. A Gerud denuncerà Stiriana come seguace di Lucebio e temibile ribelle, quantunque appartenga al gentil sesso. In questo modo, la perversa donna verrà arrestata e tenuta nelle carceri per parecchio tempo. A noi basta che ella vi resti, almeno fino a quando il re Francide non verrà a Dorinda. Egli ha promesso che verrà a prendere la principessa Rindella per condurla nella sua reggia di Actina e per farla sua degna sposa. Domani, in mattinata, sarò io stesso ad accompagnare i soldati all'abitazione di Stiriana, nel frattempo che Croscione si tratterrà a corte, dove attenderà l'esito dell'operazione contro la nostra vicina di casa. Subito dopo, lo riaccompagnerò al campo di Lucebio per fargli annunciare l'avvenuto arresto della malvagia donna.»

«Zipro, non mi dire che già conoscete la nuova abitazione di Stiriana, la quale non è più qui! Se lo vuoi sapere, non lo credo possibile! Lo sai anche tu che ella è astuta come una volpe e non è facile starle dietro!»

«Mi stai dicendo, madre, che ella non abita più qui?! Eppure ci avrei giurato che il suo domicilio fosse rimasto lo stesso! Ciò vuol dire che la nostra operazione, almeno per domani, dovrà andare a farsi benedire, poiché saremo costretti a rinviarla a data da destinarsi. Questo non ci voleva proprio, nel modo più assoluto! Menomale che ne sono stato informato in tempo da te del suo avvenuto trasloco! Così domani non ci sarà a vuoto la prevista retata su questi casolari, da parte delle guardie regie! Grazie, madre, per avermelo detto!»

«Mi dispiace per voi, figlio mio; ma sono già tre mesi che la donna è andata ad abitare altrove. Si vede che non si sentiva più al sicuro in questa sua vecchia casa. Oppure aveva previsto che la vostra vendetta l'avrebbe raggiunta quassù, una volta che avesse fatta la sua infame delazione contro la principessa, per avere già in mente di perpetrarla! Eppure più volte ti ho accennato che Stiriana aveva lasciato la sua vecchia abitazione! Perché non mi hai mai ascoltata, quando te l'ho detto?»

«Probabilmente ero distratto, madre mia, e non mi sono accorto dei tuoi vari accenni alla megera, che aveva traslocato! Vuol dire che domani mi toccherà dormire qualche ora in più, prima di recarmi al nostro campo. Infatti, non dovrò più fare da accompagnatore a Croscione e da guida alla milizia reale. Comunque, in serata ritornerò a trovarti senz'altro, siccome ho da rivolgerti diverse domande in merito al trasloco di Stiriana. Intendo approfondirlo meglio per riferire dopo all'inquisitore Lucebio le notizie apprese da te. A questo punto, però, essendo già passata la mezzanotte da tempo, ci conviene metterci immediatamente a letto e darci ad un buon sonno ristoratore!»

«Hai proprio ragione, figlio mio. Perciò, oltre ad augurarci la solita buonanotte, è giusto che ci scambiamo anche i saluti, siccome sono certa che domani mattina uscirò di casa prima del tuo risveglio e non avremo più l'occasione di rivederci e di salutarci. Ma puoi stare tranquillo che, prima di uscire, troverai già pronta sul tavolo la tua colazione preferita, dopo avertela preparata secondo i tuoi gusti! Allora buonanotte, mio caro Zipro, e fai tantissimi bei sogni!»

«Non hai torto, mia adorata genitrice. Come hai detto, è meglio salutarci adesso, poiché domani mi sarà impossibile vederti mentre vai al lavoro, anche perché intendo recuperare un po' di sonno arretrato! Dunque, anche a te buonanotte! Inoltre, grazie in anticipo, per la solita ottima colazione che domattina mi farai trovare già preparata sul desco!»