PREFAZIONE
L'Autore Luigi Orabona, fin da bambino, ha sempre voluto fantasticare su ogni cosa, dandosi a creare (a volte a scoprire) tutto quanto per lui appariva inesistente o, meglio, non ancora scoperto. Ovviamente, tale suo pallino, che inappuntabile si metteva in moto ogni qualvolta fruiva di una certa libertà, anno dopo anno, lo ha fatto esplodere in vari campi dello scibile umano. C'è da precisare che la sua costanza e la sua tenacia, nell'affrontare tutti i problemi che gli si presentavano giorno dopo giorno, non avevano prezzo e sempre gli permettevano di risolverli nel modo che considerava più appagante per il suo spirito incline a creare e a scoprire.
Se esso ha potuto sbizzarrire la sua creatività nella poesia e nella narrativa, partorendo la saga più lunga di ogni tempo, come il suo Iveonte, oltre a quattro raccolte poetiche straripanti di lirismo, a un saggio di teologia, ossia Nei meandri dell'infinito, alla creazione di una nuova lingua, come Le Raubser, e ad altro ancora, ha dovuto percorrere altre vie per soddisfare la sua brama di scoperta. Cosa, se non la matematica, poteva consentirgli di darsi alle ricerche a lui più congeniali? Il risultato? Sarà la lettura di questo volume a mettervi davanti quanto è stato scoperto dall'Autore in campo geometrico e aritmetico.
Una precisazione va fatta circa le regole aritmetiche e i teoremi geometrici riportati in questo volume. Se in qualche altro testo di matematica doveste trovare un argomento presente anche in questo volume, il suo Autore vi assicura che si tratta di una pura coincidenza. Infatti, egli afferma che la sua scoperta è avvenuta indipendentemente dalla sua esistenza nel testo di riferimento, ammesso che non ci sia stato da parte di altri un evidente plagio.
