Un ricordo indelebile

Ancora oggi indelebile
resta nella mia mente
il nostro primo approccio
avvenuto in un bosco,
dove a noi circostanti
le varie specie d'uccelli
si davano ad armonizzare
il nostro intimo rapporto
con un serto soave
di gorgheggi melodiosi.

Mentre discorrevamo
con particolare calore,
tra noi due innamorati
era venuta a crearsi
una magica atmosfera
d'incantevole idillio,
che divinamente sublimava
quella nostra esistenza
e l'addolciva come non mai.

Cominciarono a un tratto
le esperte tue mani
a giocare teneramente
con la folta mia chioma
che in quel momento ormai
appariva già arruffata;
sconvolgendola ancora di più
con dolci carezze,
esse incessantemente
l'andavano mettendo
in gradevole subbuglio.

Al tocco delle tue dita
lievemente elettrizzanti,
davvero io mi sentivo
andare in solluchero
perché sotto la mia pelle
avvertivo serpeggiare
una sensazione mai provata,
la quale beatamente
trascinava i miei pensieri
in quel magico mondo
dove ogni cosa concorre
a una divina felicità.

Seguì pochi istanti dopo,
da noi tanto atteso,
quel bacio passionale
che venne in noi a operare
una tale immedesimazione
da apparirci in quell'istante
quasi trascendentale.

Allora la congiuntura
della salda unione
di entrambi i nostri spiriti
ormai abbastanza esaltati
finì all'improvviso
per perdersi in un attimo
oltre tutto ciò che era
ignoto e inaccessibile.

Bramavamo appagarci
soltanto di noi stessi
perché volevamo sentire
palpitare e festeggiare
i nostri fervidi cuori,
per meglio coglierli
intanto che esprimevano
con ritmo frenetico
l'esilarante festa
di quell'idilliaco momento.

Ci sentivamo deliziare
ed integrare a vicenda;
per cui, al solo pensiero
di una nostra separazione,
ci vedevamo avviluppare
dalla notte vorace.

Perciò le implorazioni
più accese e sentite
rivolgevamo ansiosi
alle benefiche divinità
perché a tali istanti ameni
permettessero di protrarsi
per un tempo illimitato,
proprio come se fossero
nostri compagni inseparabili.

Alla fine ci sentimmo uniti
così congiuntamente
che non eravamo in grado
neppure di accorgerci
del bel mondo naturale
che intorno a noi esplodeva;
oltre alla nostra passione,
nessun'altra cosa del luogo
riusciva a farsi ritenere
in qualche modo esistente.

In quel clima fatato,
il nostro intenso amore
si andò dimostrando
l'unico promotore di vita,
di benessere e di gioia:
era esso da considerarsi
l'ardore che ci teneva
magicamente inchiodati
in un grande entusiasmo
mirabile e suggestivo.