Alla mia amata

La bellezza tua leggiadra,
se all'inizio mi stupisce
e trascina la mia esistenza
in una beata contemplazione,
subito dopo me la ravviva
e me la fa esultare,
poiché si dà a colmarla
di brio e di calore.

Allora mi sento dentro
ribollire in modo fantastico
di sovrumane sensazioni;
perciò brilla il mio spirito
di una gioia indefinibile,
mentre si va il mio animo
intimamente colmando
di dolce e gaia serenità.

Quando infine ogni parte
dell'incantevole tuo corpo
passo in rassegna sbalordito,
verso di te mi do a nutrire
sentimenti di altro genere;
per cui vengo assalito
da mille sfrenati desideri
che vorrebbero fare di te
l'oggetto del mio piacere.

In un attimo, i tuoi occhi
diventano maliardi e seduttori;
anzi, dopo avermi travolto,
passano in me ad innescare
una incontrollata passione.

Invece le rosee tue labbra,
tonde, carnose e sensuali,
si apprestano ad infondermi,
con la loro magia soave,
una brama incontenibile
di asservirle al più presto
al mio estro amoroso.

Così passo ad agognare
la loro fusione con le mie
per attingervi senza sosta
la panacea dell'amore,
ma soprattutto per inondarle
del mio incontinente desiderio.

Il tuo bel seno meraviglioso,
bianco-ambrato e ben formato,
con i suoi turgidi capezzoli
solo a guardarlo fa in me
nascere propositi di lussuria,
per cui mi viene la voglia
di assediarlo e bersagliarlo
con le tenere mie carezze.

Sfiorandolo allora a lungo
con le esperte mie mani
e ricorrendo con maestria
a giochi amorosi d'altro genere
che non ti costa immaginare,
acquiescente e consenziente
lo sentirei alla fine esplodere
in beati fremiti di piacere.

Ma davanti alle tue nudità,
che sono divine e impeccabili
e rappresentano il sacro tempio
dove gelosamente custodisci
i tesori della tua femminilità,
mi riesce arduo frenarmi
e votarmi alla moderazione:
ecco perché sono assalito
da una bramosia irrefrenabile
di possederle e profanarle
con ripetuti assalti voluttuosi.

Soltanto in tal modo vedo
l'estasiante euforia dei sensi
irradiarsi da te intensamente
e raggiungere le mie membra:
è la stessa che ogni volta
viene scorta sgorgare
incontenibile ed irruenta
dai nostri amplessi veementi!