Perdonami, amore mio!

Ora che ho recuperato
il lume della ragione,
stravolto mi rendo conto
dell'offesa imperdonabile
che follemente ti ho recato.

Ma soprattutto inorridisco,
all'idea catastrofica
che tu possa per sempre
rinunciare a farmi,
come nel passato,
da musa cara e devota.

Perciò cerco a ogni costo
un rimedio che mi faccia
riabilitare ai tuoi occhi,
che adesso versano lacrime
per il torto che hai subito
da me ingiustamente.

Perdonami, amore mio,
se la pazzia mi ha spinto
per gl'incauti sentieri
della gelosia e dell'ira,
rendendomi l'intelletto
insano fino al tal punto
da additarti come bersaglio
di un mio grave oltraggio.

Se tu non mi concedessi
il tuo perdono generoso,
che vengo ad impetrarti
con profonda contrizione,
vedrei crollarmi addosso
ogni stella dell'universo.

Inoltre, in pari tempo,
assisterei all'inaridimento
dell'estro mio fecondo,
siccome esso si spegnerebbe
e m'indurrebbe a disperare
di largirti come prima
i suoi versi stupendi.

Dopo essere diventato
una spenta e fredda torcia
senza fiamma e senza vigore,
non penserei più a qualcosa;
invece bramerei scorgere
la mia sterile esistenza
annichilirsi senza scampo
nel fragore della tempesta!