Cambierņ musa

Così alla fine ho deciso:
non sarai più tu la mia musa;
perciņ altrove cercherò
la mia nuova Erato.

Mi hai deluso e tradito,
sei anche venuta meno
al principale tuo dovere,
quello di accondiscendere
del tutto compiacente
alle stravaganti bizzarrie
dell'estroso mio genio.

Accettai d'ispirarmi a te,
dietro tua esplicita richiesta,
poiché mi aveva colpito
il fervore con il quale
mi avevi implorato;
senza il minimo dubbio,
mi fece esso intendere
che mi avresti permesso
ogni intraprendenza,
anche se fosse risultata
bizzarra e intrigante.

Invece dopo hai voluto
ignorare questa verità:
come non può una madre
esimersi dall'accogliere
con affetto e animo sereno
i capricci del proprio figlio,
così non può una musa
rifiutarsi di secondare
l'estro del proprio protetto,
di qualunque natura esso sia.

Ciò, beninteso, anche quando,
per intimi e arcani propositi,
le fa giungere il suo poeta
qualche incomprensibile offesa!