Ti sono grato, amore mio!

Oramai erano tanti gli anni,
ciascuno lungo una eternità,
che ero intento a vivere
nell'oblio di me stesso:
il calore dell'amore
mi aveva abbandonato,
facendo inaridire
la mia anima derelitta.

Il mio tempo vagava
in una gelida bufera,
per cui in me avvertivo
che ogni cosa mi opprimeva;
anzi, mi costringeva
con oltraggiosa prepotenza
ad una vita negletta,
priva di ogni speranza.

Era come se stessi vivendo
nelle tenebre pi buie,
quasi mi stessi aggirando
per aride contrade
che neppure mi consentivano
il più piccolo squarcio
della mia ardente passionalità.

Perciò assistevo impotente
all'agonia dei miei sensi;
inorridivo, mentre vedevo
spegnersi poco alla volta
l'intera mia passione
che non era pi esuberante,
essendo stata deprivata
per una infinità di tempo
del fuoco dell'amore.

Ma poi sei giunta tu,
simile a una fulgida stella,
a rischiarare a sufficienza
il nebuloso sentiero
che andavo percorrendo
in balia della tristezza,
non potendo assaggiare
la gioia di quell'emozione
che solo i forti sentimenti
sanno con arte suscitare.

Così mi hai irraggiato
di luce incomparabile,
mi hai pure inondato
della tua calda passione;
hai in me rigenerato
le forze dello spirito,
per cui esso si è riproposto
alla mia nuova esistenza
battagliero come prima.

Sono state le insidie
del tuo cuore trepidante,
nonché le effusioni
del tuo amore traboccante,
a far scatenare in me
con piacevole violenza
una voglia sterminata
di vivere e di amare.

Con la tua arte amatoria,
così intensa e maliosa,
sei riuscita alla fine
a riaccendere dentro di me
tutti quanti quegl'impulsi
che si mostravano un tempo
smaniosi e incontrollabili,
ma che poi avevo creduto
ormai sopiti per sempre;
invece oggi, grazie a te,
amica mia diletta,
si sono essi riscattati
dall'abisso della disperazione!

Perciò anelano già adesso
a dare sfogo senza remore
alla loro sensualità
più sfrenata e furibonda;
anzi, intendono espugnare
con assalti voluttuosi
quell'agognata rocca,
che è la dimora del tuo cuore.

Vuoi tu, amore mio caro,
accettare compiacente
il loro interminabile assedio
irrompente e focoso?
Vuoi pure assecondarli
nella loro pervicace opera
di arrembaggio folle
e oltremodo trasgressivo?
Dopo che li hai destati
dal loro letargico torpore,
ti senti pronta a nutrirli
come essi desiderano?

Non pretendo da te
una risposta immediata,
siccome intendo da me
scoprire la verità;
voglio proprio vedere
quanto saprai resistere
all'insistente procella
di baci e di carezze
che presto da parte mia
verrà ad investirti
senza alcuna parsimonia,
facendo fremere il tuo corpo
di gioie mai da te provate!