Lontano da te

Circostanze avverse
mi costringono, amore mio,
a soggiornare lontano da te
più di mille miglia,
senza curarsi per niente
del mio cuore abbattuto;
esso penosamente
va ereditando soltanto
tormentose angosce
da un tempo che si mostra
tirannico e crudele;
anzi, pare che a un tratto
a mio dispetto il tempo
si sia davvero arrestato.

Perciò esterrefatto
mi ritrovo a brancolare
per angusti meandri,
in preda a una inquietudine
che è la spettrale conseguenza
dei miei incubi ossessivi;
allora essi tutti insieme,
facendo la parte del leone,
sadicamente trascinano
il mio spirito avvilito
in macabre e terribili visioni,
che si vanno attuando
con un crescendo di strazio
su uno sfondo allucinante.

Invano serro gli occhi
pur di non vedere,
mi tappo anche le orecchie
per non sentire
e determinato mi sforzo
di non pensare per niente
alla mia attuale situazione
raccapricciante e infernale,
poiché ogni mio tentativo
messo in atto in tal senso
riesce solo ad approdare
ad un nulla di fatto.

Oh, se ora tu potessi
essere vicina a me
per guarirmi del male
che dentro continua
a rodermi e a struggermi,
segnando la mia esistenza
con un indicibile male!

Per la prima volta
avverto in me la mancanza
dei tuoi baci infuocati;
come pure non tollero
vedermi risvegliare
completamente privo
dei tuoi abbracci calorosi,
gli unici che conoscono
il modo di avviarmi
per i piacevoli sentieri
della sublime delizia.

Ma anche penso, amore mio,
alla tua grande sofferenza
e alla tua disperazione
che del tuo triste cuore,
rimasto anch'esso solo,
di sicuro staranno facendo
un crudelissimo scempio.

La qual cosa rende più penosa
l'odierna mia esistenza,
mentre già si rattrista
e si amareggia a non dirsi,
siccome dinanzi a sé
non scorge altra alternativa
che quella di accettare remissivo
la preponderante forza
di un dispotico destino!