Come ho potuto!

Ho lasciato il mio fiore
abbandonato a sé stesso
e in balia della tempesta;
ma, quel che è peggio,
l'ho tradito e l'ho ingannato,
preferendo al posto suo
un'ortica urticante.

Ora mi assalgono i rimorsi,
subisco a ragione le sferzate
di un graffiante rammarico
che non mi molla e mi stringe
nelle sue spire soffocanti,
come per farmi pagare
l'imperdonabile errore.

Mi chiedo come ho potuto
dimostrarmi così vigliacco,
verso colei che è sempre stata
la mia àncora di salvezza,
oltre che la stella polare
che rifulgeva nell'universo
come guida dei miei sogni!

Penso che in quell'istante
avessi la mente ottenebrata
o che fossi uscito di senno,
se ho potuto arrivare a tanto,
se senza scrupolo alcuno
senza pietà ho calpestato
il mio unico grande amore.

Essendo sinceramente pentito,
ora aspiro al suo perdono
e a rientrare nelle sue grazie,
poiché solo così potrò seguitare
a sognare e ad estasiarmi
nel suo tenero abbraccio
per l'intera eternità.