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Dolce risveglio
In quel roseo mattino
di primavera già inoltrata,
festeggiava la famiglia
degli allegri volatili
il tiepido ritorno del sole,
il quale gradatamente
si andava levando all'orizzonte
dorato e sfolgorante.
Anche da parte loro,
corteggiandosi sul davanzale
della finestra della nostra camera,
due piccole allodole gioconde
accoglievano l'evento
con dolci effusioni amorose.
Bastò il timido corteggiamento
dei due premurosi pennuti,
che andavano intrecciando
i loro estrosi trastulli,
a suscitare a un tratto
tra me e la mia compagna
una elettrizzante atmosfera,
che subito accese in noi
una passione impetuosa,
nonostante il sonno ribelle
facesse ancora capolino
nei nostri occhi semichiusi.
Così entrambi ci sentimmo
cercare avidamente l'un l'altra
con gli occhi e con le mani;
ma la nostra ricerca avveniva
soprattutto con le labbra,
che erano intente ad attingere
l'ambrosia dell'amore.
Al loro tocco, i nostri corpi
sembravano essere diventati
insolitamente grandi,
sebbene le nostre mani
si mostrassero più lunghe
in quella circostanza.
Si davano esse di continuo
a sfiorarli in modo vellutato;
in pari tempo in ogni parte
li colmavano di carezze,
come per sentirvi dentro
fremere ed agitarsi
l'irruente e copioso ardore
della nostra ebbrezza passionale.
Infine l'intima fusione
dei nostri corpi scatenati
segnò l'ultimo atto
di quell'aurora trascolorante,
che aveva visto ardere in noi
tanti appetiti assurdi e voluttuosi,
mentre un sovrumano appagamento
non smetteva d'invadere e rapire
la nostra interiorità estasiata!
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