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Rimpianti persecutori
Molte donne ho amato,
e non sempre il mio amore
è stato da loro corrisposto,
ma solo per alcune ho nutrito
una sincera venerazione;
perciò le ho perfino idealizzate,
come se fossero state per me
delle divinità incarnate.
Nei confronti di tante altre,
ho visto invece sbizzarrirsi
la totale mia sensualità,
alla quale hanno preso parte
con ciclonica veemenza
i miei sensi ribollenti,
che non intendevano affatto
essere imbrigliati,
mentre indomiti e intemperanti
erano intenti a cavalcare
il piacere della lussuria.
Un grande mendace sarei,
se non ammettessi dentro di me
che sempre mia è stata la colpa,
quando è avvenuta la rottura
tra me e alcune mie muse,
ignorando in quel momento
che venivano da me idolatrate.
Oggi, a distanza di tanti anni,
con amarezza prendo atto
che il solo loro ricordo
riesce a scompigliarmi l'anima
e a ridurmi il cuore a brandelli;
ma anche mi avvilisce lo spirito
e mi avviluppa l'intelletto
in una nebbia ottundente.
Per questo, quando spaurito
il mio tempo ricorro a ritroso,
si va la mia mente
disperatamente popolando
d'indelebili rimpianti,
che seguitano a perseguitarmi
per il resto dell'esistenza!
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