COSÌ LA PENSO IO

Se proprio ci tenete a saperlo,
tuttora non riesco a non provare
una certa idiosincrasia interiore
verso gli isterici perbenismi
e i tanti moralismi etichettati
che osservo in talune persone,
come se solo da loro dovesse
dipendere la salvezza del mondo.

Anzi, più che vera avversione,
la mia vuole essere unicamente
una ribellione aperta e tenace
perché nessuno mi venga a dire
ciò che devo o non devo fare,
quasi non fosse la mia coscienza
completamente libera e autonoma
ma dipendesse da quella degli altri.

C'è ben altro di più importante
che oggi è necessario realizzare
nella nostra odierna società,
anziché starsene a recriminare
ragionevoli e innocenti evasioni,
a difesa di falsi pregiudizi
e di puri bigottismi ammuffiti
che non hanno più ragion d'essere.

Perciò dal mio intimo insofferente
si leva la vibrante protesta
contro ogni sepolcro imbiancato,
che vorrebbe dare a chiunque
lezioni di un modello di vita
basata sull'errata convinzione
che è la comune opinione
il cardine dell'umana esistenza.