TIMOR PANICO

Mi sento a un tratto
capitombolare nel vuoto,
precipitare giù giù
con il fiato sospeso;
allora la mia mente
inorridisce rattrappita,
intanto che aspetta
vedere il mio corpo
andare a sfracellarsi
contro l'invisibile ignoto.

Ma il temuto fondo
tarda a sopraggiungere
in questo mio cadere
precipitoso e senza fine;
per questo non so
che pensare e che fare,
mentre impotente
mi lascio soccombere
alla temuta minaccia,
che forse è soltanto
una mia impressione.

Alla fine avverto,
come se fossero reali,
delle sensazioni sgradevoli
che mi martellano l'animo;
esse mi danno in pasto
a un caotico vortice,
in cui vanno fermentando
riluttanze di ogni tipo,
che stanno a dimostrare
la ripugnanza e l'orrore
del mio spirito esterrefatto!