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ATTIMI DI CRISI
Mi ritrovo, a un tratto,
a librarmi nell'aria,
intanto che sotto di me
un vuoto privo di fondo
pare che voglia risucchiarmi
nel suo cieco tenebrore.
Allora mi sorprendono
interminabili attimi
di paura e di nausea,
che passano poi a ghermirmi
nella loro stretta morsa
di gelida oppressione.
Avverto quasi tremendo
l'impatto psicologico
che viene a originarsi
nel mio intimo esterrefatto,
che può solo prendere atto
del proprio terrore.
Non riesco a venirne a capo,
per cui resto prigioniero
di questa nuova realtà
che, come posso constatare,
si compiace di strapazzarmi
senza nessun riguardo.
Risultano vani i miei sforzi
che tentano a ogni costo
di riportare la mia esistenza
a quella che per me prima
rappresentava una vita
spensierata e serena
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