IL SONNO

Questo sonno,
che si va insinuando
piacevole e invadente
nel mio organismo,
comincia a fare vacillare
la mia incerta coscienza,
poiché non sa ancora
se ribellarsi a esso
o accettarlo come amico.

È come se percepissi
nel mio animo stanco
un impulso ad arrendermi,
ad accogliere sereno
quest'invasione strana
di soporifera essenza,
che mi va frantumando
ogni volontà di resistere
all'avanzante torpore.

Così questo sopore
blando e nebuloso
m'incalza e mi penetra,
quasi fosse una corrente
di un fiume in piena;
io non lo disdegno
e non cerco di arrestarlo,
intanto che mi sommerge
nel suo fluido ipnotico.