LA RIVA DELL'ALDILÀ

Vagano i pensieri nella mia mente
come astri nel cosmo infinito,
intenti a solcare sterminate distese
di spazio dimenticato dal tempo,
ma ridandosi allo stesso percorso
che hanno ormai imparato a memoria.

Vibrano le emozioni nel mio animo
come esplosioni di mondi in rovina
che inseguono il vagheggiato impatto
con altri corpi celesti senza meta,
pur di procurare a sé quello sfacelo
che li condurrà al nulla primordiale.

Ansimano i battiti nel mio cuore
come rantoli di comete alla deriva
che vanno in cerca di una stella amica
che possa sfaldarle come ghiaccioli
che si sciolgono al calore assurdo
di un'estate torrida dai cocenti strali.

Fibrillano le ansie nella mia anima
come stelle private di ogni luce
e prossime a collassare in sé stesse
per dar vita al loro misero pianto
che non ha più ragion d'essere,
essendo divenute fragili faville.

Sono sensazioni senza speranze
difficili da convertire in sogni ameni,
per cui preannunciano la mia fine:
ma perché ritenermi in stato agonico,
se posso indurre l'universo intero
a caracollare docile nella mia fantasia?