MALINCONIA

Ci sono giorni che non vorrei
trovarmi ancora a vivere
nella solitudine del mio essere
triste e malinconico:
esso sa solo farmi approdare
su rocce prede di cavalloni.

Lo spettacolo sconvolgente,
che da esse mi proviene,
turba il mio animo e lo avvilisce,
serra inoltre il mio cuore
nella stringente morsa
di un orrore agghiacciante.

Allora i tanti pensieri,
affollandosi nella mia mente,
sembrano indomiti cavalli,
mentre si adombrano
e inquieti si danno a cavalcate
senza freno e senza pace.

Alla fine ogni sommossa
del mio spirito riottoso
smette a un tratto di esistere;
invece lo vedo placarsi
e rifugiarsi piano piano
in un senso di mestizia.

Così nell'intimo mio essere
il clima ridiventa immoto,
nel frattempo che va il tempo
instillando nella mia esistenza
il piacevole desiderio
di tuffarmi nel nulla eterno.