PENSIERI MORENTI

Stillavano i miei pensieri
da una mente quasi in rovina,
che faceva fatica oramai
a connettere e a confarsi
alla realtà circostante;
questa tutt'intorno mi andava
caoticamente mulinando,
senza riuscire a ritrovare
il senso della ragione.

Divenivano essi sempre più radi,
più deboli e ingarbugliati,
intanto che il mio intelletto
si afflosciava e si assopiva
in una specie di apatia,
la quale vi andava spegnendo
l'ultimo barlume di volontà
che vi era ancora rimasto.

Lottavano contro il nulla,
si sforzavano e si disperavano,
frattanto che arrancavano
nel cercare di esprimere
le loro ultime labili idee,
che rimanevano impigliate
in una piatta indolenza.

Mi accorgevo che morivano,
siccome ogni forza li stava
definitivamente abbandonando,
per cui presto li avrei scorti
immergersi e svanire
in un pozzo buio e profondo.