TEMPESTA NOTTURNA

Sopraggiunse infine la notte,
ma non come essa
aveva fatto immaginare
perché, oltre alle sue tenebre
che avevano subito cominciato
a spadroneggiare imponenti,
nel cielo si andarono costituendo
ammassi informi ed estesi
d'impazzita nuvolaglia.

Così, alcuni istanti più tardi,
la loro massiccia invasione
riuscì infine a privarci
dello stupendo scenario celeste,
che fino a quel momento
era stato ravvivato
dallo scintillio delle stelle,
oltre che dal luminoso alone lunare.

All'improvviso anche fu vista
la tenebrosa volta del cielo
trasformarsi interamente
in un garbuglio scosso e accecante
di lividi e intermittenti bagliori,
ma anche in un rotolio continuo
di cupi rimbombi strepitosi,
che ora crescevano d'intensità
ora parevano invece smorzarsi
in un'eco quasi morente.

Inoltre, la si vide cangiarsi
in una baruffa bizzarra
di figure nerastre e turbolente
che, nella loro deformità naturale,
apparivano dei mostri alati
animosamente impegnati
in una zuffa immane e indiavolata.

Quelle spettrali scenografie,
che si svolgevano in un'atmosfera
in preda al caos più indemoniato,
furono da noi ritenute foriere
di un imminente nubifragio;
perciò, a parere di tutti,
esso si sarebbe rivelato ben presto
niente affatto di poco conto
ma orrendo e indimenticabile,
per cui avrebbe scatenato
sull'intricata boscaglia
uno scompiglio e uno sconquasso
a dir poco catastrofici.

A un tratto, una striscia di fuoco
venne a incendiare sinistramente
il vasto e tetro cielo,
nonché squarciò in profondità
il frenetico e sfrangiato ammasso
delle nuvole inferocite,
illuminandone lividamente
l'aspra ridda e l'orrida confusione.

Ma la circostante aria rarefatta
era appena ritornata ad essere
buia e quanto mai tormentata,
allorché una grande sventagliata
di lunghi segmenti abbaglianti
si mise ripetutamente a sfolgorare
da un capo all'altro
della zona celeste sovrastante;
ai quali fece subito seguito,
ossia appena un istante dopo,
un tuono possente e cavernoso,
che esplose prima con fragore
e poi rotolando si diede a spostarsi
da una nube all'altra.

Fu in quello stesso momento
che degli scrosci di pioggia consecutivi,
cadendo dall'alto abbondanti,
iniziarono a diluviare e a inzuppare
l'intera vegetazione sottostante,
intanto che un vento impetuoso,
unendosi a tutto quel soqquadro,
a destra e a manca colpiva ogni cosa
con le sue scudisciate laceranti;
né esso si asteneva nel frattempo
dallo squarciare l'aria
con il suo urlio tremendo e pazzesco,
obbligando la totalità dei rami
a ballare un'agitata sarabanda.

Sembrava quella notte
un inferno macabro e spaventoso,
che in sé racchiudeva il caos
più apocalittico e selvaggio;
mentre le arboree ramificazioni
si dibattevano con vocio chiassoso,
un incalzante e scompigliante terrore
assaliva ogni essere vivente
che era abitante di quel bosco,
divenuto preda in quelle ore
dell'agitazione più convulsa e più folle.