ADDIO, FRATELLO MIO!

Non odi tu, fratello mio,
i funebri rintocchi
che mesti ti accompagnano
alla tua nuova dimora,
dove per sempre sarai privato
sia della luce del sole
che dell'affetto dei tuoi cari?

Mentre echeggiano intorno
molto cupi e inesorabili,
fluttuano i miei pensieri
nel mare infinito dei ricordi,
volendo cercarvi soltanto
quei momenti esistenziali
che entrambi ci videro
dedicarci attivamente
ai tanti progetti familiari.

Così parecchi sono quelli
che riesco a rintracciare
nella mia lucida memoria:
essi quasi tutti si rivelano
ancora fortemente impressi
nella stanca mia mente,
che si presenta frastornata
dalla tua odierna dipartita.

Mi vedo allora trascinare
dall'onda delle emozioni,
che numerose mi assaltano
e alla mia sfera psichica
sanno soltanto arrecare
incredulità e stupore,
per cui rinuncio a credere
che tu sia veramente morto.

Ma poi ecco che la realtà
mi ritorna cruda come prima;
anzi, ricomincia a sogghignarmi
e mi costringe ad accettare,
costernato e rassegnato,
la tua scomparsa dolorosa,
essendo stata essa decretata
dall'ineluttabile destino.

Perciò non mi resta, fratello,
che darti il mio addio fraterno;
ma non te lo faccio pervenire
con odorose ghirlande di fiori,
poiché solo lacrime di cordoglio
possono fare compagnia
al mio saluto di commiato.

Nel contempo voglio esprimerti
il mio più sentito augurio
che tu possa finalmente
ritrovare nell'altra vita
quella serenità e quella pace,
di cui è unico dispensatore
il sonno eterno della morte!