IL FUNERALE

Plumbeo è il cielo,
in questa giornata fredda;
il vento lo contesta
e, con raffiche rabbiose,
sembra che da esso
voglia pretendere il sole.

Lenti, cadenzati,
interminabili passi
provengono dal corteo
di un mesto funerale,
che a passo d'uomo
avanza per le strade.

È molta la gente
che dietro lo segue
raccolta e silenziosa,
mostrandosi frastornata
nel suo incedere lento.

Batte la campana
i suoi lenti rintocchi,
che si susseguono monotoni
come una litania;
così il feretro accompagna
verso il cimitero.

Dalle numerose persone
che seguono mute la bara,
di tanto in tanto si leva
un grido soffocato,
che a quanti lo ascoltano
risulta un vero schianto.

A emetterlo straziante
è una madre afflitta,
che piange inconsolabile
la morte immatura
dello sventurato figliolo.

A quel dolore materno,
si commuove la gente;
poi, provando compassione
per la sua sventura,
medita sconvolta
sull'umano destino.