|
IL CEPPO
Avvolto da un niveo fumo,
scoppietta il ceppo ardente,
mentre, simili a lingue di fuoco,
intorno a esso si agitano
le volubili fiamme rossastre.
Seduto presso il caminetto,
intanto che abbaglia e riscalda,
io l'osservo mentre brucia
e da viva brace si trasforma
in una minuta cenere morta.
A tale trasformazione fatale,
rivado all'annosa sua storia
e ne passo tutte in rassegna
le verdi e fruttifere annate.
Allora me lo rivedo davanti,
quand'era l'orgoglio indiscusso
del suo solerte contadino,
che per tante stagioni estive
in esso aveva riposto fiducioso
ogni estrema sua risorsa.
Ma poi, avanzato negli anni
e non più in grado di dare frutti,
ecco che alla sua terra genitrice
il poveretto era stato sottratto,
perché rendesse all'uomo
un ultimo prezioso servigio,
dovendo riscaldare la sua casa
con il proprio sacrificio!
|