LUGLIO

Sullo sfondo di un cielo
raggiante di serica luce,
mostrano gli eccelsi monti
le loro vette non più innevate;
mentre le loro digradanti pendici,
che sono ricoperte dai ricchi boschi,
rifulgono di un bel verde abbagliato.

Picchia intollerante come non mai
il lugliatico sole rovente
sulla surriscaldata e spossata città,
sotto l'insistente battere infernale
dei suoi raggi cocenti e debilitanti.

Stracolmi di frutta varia e matura,
penzolano dagli alberi nei campi
i pesanti e lunghissimi rami,
che attendono di subire il saccheggio
da una moltitudine ingente e confusa
d'ingorde mani arraffanti.

Sui lidi, gremiti di persone seminude
e disseminati di sdraie e di ombrelloni
che sfoggiano fantasmagorici colori,
il carnaio umano preferisce arrostire
standosene immobile e supino;
invece i vispi e fantasiosi bambini,
nel loro affaccendarsi operoso,
sono intenti a erigere sulla battigia
artistici castelli di sabbia.