IL DESTINO DI UNA FOGLIA

Divenuta ormai fragile,
direi quasi tentennante
si lascia una foglia cadere
dal vigoroso ramo paterno;
sarà stata probabilmente
la prepotenza del vento
a portarla via con la forza
dalla propria dimora.

Ma qualunque sia stata
la causa che l'ha indotta
a staccarsi a un tratto
dal suo albero protettore,
ci resta chiaro un fatto:
dopo la brusca caduta,
in sé ha essa avvertito
una profonda nostalgia
per chi l'aveva ospitata
almeno per una stagione
e le aveva anche dato
vitalità e sicurezza.

In verità, non è stato
il suo sentimento nostalgico
verso chi la proteggeva
a procurare ad essa
la pena più grande,
visto che la derelitta
si è vista assalire
da problemi ben più gravi.

Essi l'hanno presa di mira
e senza darle tregua
l'hanno infine torturata
con malvagio sadismo,
avendole già assegnato
un calvario senza fine.

È stato prima il vento
a trascinarla con sgarbo
in posti inimmaginabili
che, del tutto imprevisti,
le sono a un tratto risultati
oltremodo sgraditi;
poi anche ci si è messa
l'insistente pioggia
a infierire contro di essa
con i suoi strali d'acqua,
facendola inzuppare
e invecchiare anzitempo.

In verità, i suoi carnefici
più accaniti e spietati
sono stati soprattutto
le molte migliaia di passi
di tanta gente infame:
l'hanno essi calpestata,
stritolata e schiacciata,
facendola alla fine
soccombere e venir meno
sotto un diluvio incessante
di perverse crudeltà!