di Luigi Orabona

 

Lezione 8

8.1-Tempi Verbali Cedov e Dicedov
8.2-Tempi Verbali Mervuz, Xudut e Retuond
8.3-Uso dei Tempi Verbali Trenk e Ditrenk
8.4-Gerundio Presente e Gerundio Passato Italiani

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8.1-Tempi Verbali Cedov e Dicedov

1) Tempo Verbale Cedut

Ogni verbo primitivo, quando non è coniugato, si presenta al tempo verbale cedov, che termina sempre con la vocale i. Il tempo verbale cedov di un verbo derivato si forma, aggiungendo la vocale i ad una qualunque altra parte del discorso verbalizzabile:

favet=bianco / faveti=imbiancare;
nemuf=completo / nemufi=completare;
buor=bello / buori=abbellire;
kleuz=colore / kleuzi=colorare.

Riguardo a tale tempo verbale, bisogna tener presente:

– Esso traduce l’infinito presente italiano.

Vado a chiamare lo (mio) zio.=Ab kousiam ut nafezi aib buket.
Vorrei ricevere la grazia=Ab vuvink keoni le xak.
È bello (=cosa bella) vivere in campagna.=Seixam buoriof duki unil zugap.

– Di regola è preceduto dalla preposizione infinitiva ut (di, per, a). Ma tale preposizione si omette, prima di un verbo servile, un verbo desiderativo, un'espressione impersonale o una proposizione soggettiva.

Essi corsero a salvarla.=Udr felokiok ut boerti in.
Ella è venuta per (ad) avvisarmi.=En bebiam goabit ut gotesi ib.
Smettila (=smetti) di dire bugie.=Ezepiust ut lezi li sab.
Io non potevo studiare.=Ab viv papies luobi.
Mi hanno chiesto di giocare.=Udr bebiam koruvit hib ut eguvi.
Dovevamo tornare a casa (in famiglia).=Apl rories suoki asil deom.
Esse erano solite fare una passeggiata nel parco.=End molties mati gu doral unil bolof.
Ella seppe (=fu in grado di) guidare il pullman.=En nafiok dabusi le rohat.
Io desidero fare un bel viaggio.=Ab mantiam mati gu buor daup.
Noi preferiremmo andare via.=Apl karalink kousi out.
È utile (=cosa utile) leggere i giornali.=Seixam muketiof peudi li xaop.
Lo ritenevo giusto (=ritenevo cosa giusta) avvisarlo.=Ab relevies fepatiev gotesi id.

– Esso è preceduto dalla preposizione infinitiva ut anche nella proposizione oggettiva con soggetto uguale a quello della proposizione principale ed esprimente una contemporaneità d’azione rispetto alla medesima.

Egli sapeva (era al corrente) di sbagliare.=Ud dakies ut tasefi.
Essi riconoscono di avere torto.=Udr duvabiam ut bebi sutop.
Hai fatto bene a venire da me.=Of bebiam matit belef ut goabi asib.
Penso di andare via.=Ab releviam ut kousi out.
Decisero di partire.=Udr olabiok ut neapi.

– Il tempo cedov ha anche una forma sostantivata, che si ha, solo se il verbo non regge il complemento oggetto. Essa si ottiene, aggiungendo al verbo il suffisso br (da bruof=sostantivo). Perciò, quando l’infinito presente italiano è preceduto dall'articolo determinativo, senza o con preposizioni, è adoperato come un qualunque sostantivo.

Il mangiare ci aiuta a crescere.=Le lovibr medosiam ipl ut loheri.
Il camminare spesso fa bene alla salute.=Le femuribr mugox matiam belef hail kuap.
Ho imparato la lingua con lo scrivere.=Ab bebiam taesit le ser ertil duepibr.
La cultura deriva dal leggere.=Le romep dolebiam bail peudibr.
Il leggere molti libri (la lettura di molti libri) ci rende colti.=Le peud du emi bavel colusiam ipl mepet.

Solo i verbi lezi (dire) e mati (fare) hanno la forma sostantivata, che si ottiene con la soppressione della i finale, diventando lez e mat.

Tra il dire e il fare ci sta un mare immenso.=Tixil lez ec le mat ic pusiam gu kepur codat.

– Se l'infinito presente italiano è preceduto dalla preposizione da, la frase si trasforna nei seguenti modi:

Io ho da darti un libro.=Io devo darti un libro.=Ab roriam noeki gu bavel hif.
Questi polli non sono da vendere.=Ousi kenev viv sesiam ut bueki.
Hai cento euro da prestarmi?=Puoi prestarmi cento euro?=Paifam roxani bier eur hib? / Hai cento euro che puoi prestarmi? Bebifam bier eur ke papiam roxani hib?

2) Tempo Dicedov

Il tempo verbale dicedov si forma, premettendo l’ausiliare bebi al tempo cedov. Eco alcuni esempi:

Dazuoti=consumare / bebi dazuotit=avere consumato;
mati=fare / bebi matit=aver fatto;
vuvi=volere / bebi vuvit=avere voluto;
goabi=venire / bebi goabit=essere venuto;
sesi=essere / bebi sesit=essere stato;
bebi=avere / bebi bebit=avere avuto;
meti=amare / bebi metit=avere amato.

Riguardo a tale tempo verbale, bisogna tener presente:

– Esso traduce l’infinito passato italiano. Ma il suo uso è limitato a qualche frase ottativa e alle proposizioni soggettiva ed oggettiva, con soggetto uguale a quello della proposizione principale ed esprimente un’anteriorità d’azione rispetto alla medesima.

Vorrei aver vinto un premio.=Ab vuvink bebi feboekit gu luxos.
Suo (=di lei) fratello diceva di aver vinto molto denaro.=Ein foram lezies ut bebi feboekit em faker.
È stato bello aver fatto una nobile azione.=Seixam sesit buoriev bebi matit gu dufoz bapus.
Sono contento di averti incontrato.=Ab sesiam beful ut bebi tumuzit if.

– L'infinito passato italiano, quando è preceduto dall'articolo determinativo, può essere tradotto in vari modi, come appresso:

L'aver visto il film (la visione del film) gli ha provocato un'emozione.=Le ruop duil orm bebiam kunadit gu botad hid.
L'essere stato sconfitto (la sconfitta) lo avvilì.=Le keobef zefoliok id.
Il maestro lo lodò per aver (poiché aveva) letto bene.=Le belt feokiok id roec ud bebies peudit belef.
L'aver detto la verità le è stato utile.=Le bebi lezit le bas bebiam sesit muket hin.

8.2-Tempi Verbali Mervuz, Xuent e Retuond

1) Tempo Verbale Mervuz

Il tempo verbale mervuz si forma, aggiungendo al tempo cedov del verbo la consonante finale di mervuz.

Fosavi=ridere / fosaviz=ridente, che ride o rideva;
bofoli=sorridere / bofoliz=sorridente, che soride o sorrideva;
mevori=verdeggiare / mevoriz=verdeggiante;
ducezi=acclamare / duceziz=acclamante, che acclama o acclamava.

Riguardo a tale tempo verbale, bisogna tener presente:

– Esso traduce il participio presente italiano e sostituisce sempre una proposizione relativa con il verbo al tempo presente o imperfetto indicativo, ma priva di complemento. Perciò esso è sempre adoperato come aggettivo.

Ho visto un bambino che piangeva.=Ab bebiam ruopit gu eforp vasofiz.
Sentivamo una voce che cantava.=Apl soedies gu osev ukuliz.
Ella mi vide che sorridevo.=En ruopiok ib bofoliz.

– Esso, inoltre, insieme con il verbo sesi (essere), viene usato nella forma contemporanea del verbo (vedi titolo 10.1-Forma Contemporanea).

Io stavo leggendo (=ero che leggevo) il giornale.=Ab sesies peudiz le xaop.

2) Tempo Verbale Xudut

Il tempo verbale xudut traduce il participio passato italiano e viene adoperato sia come aggettivo che come verbo. Esso si forma, aggiungendo al tempo verbale cedov la consonante finale di xuent (t).

Pusi=stare / pusit=stato; meti=amare / metit=amato;
bebi=avere / bebit=avuto; temi=odiare / temit=odiato;
luobi=studiare / luobit=studiato.

– Come aggettivo, esso sostituisce una proposizione relativa con il verbo al tempo passato o trapassato prossimo e segue sempre il sostantivo a cui si accompagna:

Ho visto alcuni uomini (che erano stati) uccisi.=Ab bebiam ruopit gid (gi hued) trazit.
C’erano dei piatti (che erano stati) rotti.=Ic pusies gi malap rokunit.

– Come verbo, esso sostituisce una proposizione temporale con il verbo al tempo trapassato prossimo o remoto dell’indicativo:

Dopo che lesse (ebbe letto) la lettera, egli la conservò.=Peudit le baleg, ud bruaciok iv.
Una volta che ebbero (=avevano) mangiato, essi sparecchiarono la tavola.=Lovit, udr vikenatiok le lepes.
Studiata la lezione, ella andò a giocare in giardino (andò in giardino a giocare).=Luobit le elkep, en kousiok asil folob ut eguvi.

– Come verbo, inoltre, esso non può essere seguito dal tempo verbale cedov. Perciò, quando in italiano il participio passato è seguito da un infinito presente, quest’ultimo si traduce con il tempo mervuz, come appresso:

Visto entrare suo zio (=visto suo zio che entrava), egli lo salutò.= Ruopit uid buket neziz, ud xovuziok id.
Visti arrivare i suoi amici (=visti i suoi amici che arrivavano), ella corse loro incontro.=Ruopit eini lesur paeniz, en felokiok tumidr.
Vistili arrivare, noi andammo loro incontro.=Ruopit idr paeniz, apl kousiok tumidr.

3) Tempo Verbale Retuond

Il tempo verbale retuond si forma, aggiungendo il suffisso Ond (da retuond) al tempo verbale cedov.

Luobi=studiare / luobiond=studiando;
panosi=gridare / panosiond=gridando;
duepi=scrivere / duepiond=scrivendo;
tocapi=ballare / tocapiond=ballando;
tavebi=subordinare / tavebiond=subordinando.

Esso traduce il se ipotetico italiano più il tempo verbale che segue, nonché il gerundio presente italiano, tutte le volte che sostituisce una proposizione ipotetica. Ma siccome è strettamente connesso ai tempi verbali trenk e ditrenk, si rimanda il suo uso al titolo 8.3.

8.3-Uso dei Tempi Verbali Trenk e Ditrenk

I tempi verbali trenk e ditrenk vengono adoperati per esprimere due tipi di azione: quella ottativa e quella subordinata ad una condizione.

1) Azione Ottativa

Nell’azione ottativa, essi esprimono un desiderio:

Io vorrei leggere molti libri.=Ab vuvink peudi emi bavel.
Egli avrebbe voluto scriverti una lettera.=Ud bebink vuvit duepi gu baleg hif.

2) Azione Subordinata a una Condizione

Nell’azione subordinata a una condizione, la quale si ha nella proposizione condizionale e nel periodo ipotetico, essi si accompagnano al tempo di modo indefinito retuond, che traduce insieme le congiunzioni italiane se e qualora (o le espressioni: ammesso che, nel caso che, nell’ipotesi che, ammettendo che) più il tempo verbale che segue. Si ha come se in italiano, al posto di una proposizione ipotetica esplicita, ci fosse sempre un gerundio presente. In questo caso, il tempo verbale retuond ha anche una forma apronominale che è consigliabile, quando il soggetto si accompagna ad un complemento.
In tale costruzione, il soggetto della proposizione ipotetica segue sempre il verbo ed è seguito dalla virgola. Inoltre, la proposizione ipotetica precede sempre la principale da cui dipende, nella quale il tempo verbale trenk traduce anche il nostro futuro semplice. Se il verbo della proposizione ipotetica regge un complemento, esso segue il soggetto. Precedono il verbo della proposizione ipotetica solo il complemento oggetto e quello di termine, quando sono espressi da un pronome personale.

Se egli fosse venuto (veniva), io lo avrei ringraziato (ringraziavo).=Venendo egli, io lo avrei ringraziato.=Goabiond ud, ab bebink xaekit (xaekies) id.
Se ella studiasse (studia), tu la promuoveresti (promuoverai)?=Studiando ella, tu la promuoveresti?=Luobiond en, of fukatink in?
Se venite (qualora veniste), avvisatemi.=Goabiond erz, gotesiusti ib.
Se verrete, io vi ringrazierò.=Venendo voi, io vi ringrazierò.=Goabiond erz, ab xaekiur irz.
Se tu vedessi mia madre, mi avviseresti?=Ruopiond of aib brevien, gotesifenk ib?
Se io ti regalassi un libro, lo leggeresti?=Geloriond ab gu bavel hif, of duepink iv?
Se io ti pregassi, mi faresti il favore?=Mozationd ab if, matink le boac hib?
Se mi fai (farai) il favore, ti regalerò una bella cosa.=Matifond hib le boac, ab geloriur hif gu buoriev.
Se tu attraversi (attraverserai) il bosco con me, dopo ti ringrazierò moltissimo.=Stoepiond of le holep voib, pik ab xaekiur if iemius.

N.B. Quando la congiunzione italiana se regge una proposizione dubitativa interrogativa indiretta, essa va tradotta con la congiunzione ev (se):

Io vorrei sapere (=essere al corrente) se verrai.=Ab vuvink daki ev of kousiur.
Ella non sa (=non è in grado di dire) se partirà.=En viv nafiam lezi ev neapiur.

8.4-Gerundio Presente e Gerundio Passato Italiani

1) Gerundio Presente Italiano

Il gerundio presente italiano nella Raubser viene tradotto nei seguenti modi:

– Nel discorso diretto ed indiretto, esso si traduce con lo stesso tempo della proposizione principale. Se si accompagna ad un pronome personale complemento, questo si omette:

Egli raggiunse suo fratello, dicendogli: "Andiamo via!".= Ud beroniok uid foram ec leziok uid: “Kousiplust out!”.
Il mio amico mi abbracciò, dicendomi che era felice di rivedermi.=Il mio amico mi abbracciò e mi disse che era felice di rivedermi.=Aib lesur kubaliok ib ec leziok be sesies proez ut niruopi ib.

– Quando esprime una proposizione modale, esso si traduce con il tempo verbale mervuz, se è un verbo intransitivo; oppure con il complemento di modo, se è un verbo transitivo:

L’ubriaco camminava barcollando.=Le zulemied femuries luntofiz.
Ella mi salutò sorridendo (=con il sorriso).=En xovuziok ib orgil bofol.

– Quando sostituisce una proposizione strumentale, esso ricorre alla preposizione ert seguita dal tempo cedov sostantivato:

Ogni persona impara sbagliando.=Ekiel taesiam ertil tasefibr.

Ma dove è possibile, si ha anche:

Ogni persona impara sbagliando (=attraverso gli sbagli).=Ekiel taesiam erti tasef.

– Quando sostituisce una proposizione temporale, esso si traduce con la congiunzione dod (mentre) più il verbo in forma contemporanea al tempo verbale proam o krues; oppure con la preposizione are (durante) più il sostantivo verbale:

Passeggiando (=mentre passeggiavo / durante la passeggiata), pensavo al treno.=Dod ab doralies, supabies hail bedek / Areil doral ab supabies hail bedek.
Pranzando (mentre pranzo / durante il pranzo), osservo il quadro che sta sulla parete.=Dod ab fusepiam, kafasiam le femak ke pusiam misil dotas.

– Quando sostituisce una proposizione causale, si traduce con la congiunzione roec (poiché, siccome, giacché, visto che, dato che, dal momento che) più il verbo al tempo proam o krues:

Piovendo (poiché pioveva / stava piovendo), sono rimasto a casa.= Roec gotarixes (sesixes gotariz), ab bebiam poburit unil moed.
Non avendo voglia (siccome non ho voglia) di studiare, vado a giocare in giardino.=Roec viv bebibam le vuvoz ut luobi, kousiam asil folob ut eguvi.

2) Gerundio Passato Italiano

Il gerundio passato italiano, poiché sostituisce sempre una proposizione causale, si traduce con la congiunzione roec più il verbo al tempo diproam o dikrues:

Essendo piovuto (poiché è piovuto), ella è rimasta in casa.=Roec bebixam gotarit, en bebiam poburit unil moed.
Essendo ritornato (poiché era ritornato) mio padre da un lungo viaggio, non uscii di casa.=Roec aib brev bebies suokit daig lauv daup, ab viv zeniok dail moed.
Essendo piovuto molto, le strade (cittadine) erano bagnate.=Roec bebixes gotarit iem, li fac (paguzik) sesies tusen.
Non avendo la patente di guida, egli non poteva (non gli era permesso di) guidare.=Roec ud viv bebies le dabusabrev, viv sesixes bubit hid dabusi.
Essendo tardi, non uscimmo.=Roec sesixes zecum, apl viv zeniok.
Essendo una bella giornata, sono uscito con i miei amici.=Roec sesiam gu buor nuateod, ab bebiam zenit vo aibi lesur.