di Luigi Orabona

 

Lezione 4

4.1-Il Numero
4.2-Il Genere
4.3-Suffissi del Genere, di Cose e di Vegetali
4.4-Gli Articoli
4.5-Forme degli Articoli

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4.1-Il Numero

Nella Raubser, il numero (nocead) si presenta in due forme: singolare e plurale. Hanno la forma plurale solo gli articoli, gli aggettivi possessivi e dimostrativi, alcuni aggettivi indefiniti, gli aggettivi interrogativi ed esclamativi, l'aggettivo affermativo e l'aggettivo negativo, il pronome relativo Ku. Essa si ottiene, aggiungendo loro la vocale i. La pluralizzazione dei sostantivi avviene mediante gli articoli, anche quando essi nella lingua italiana ne sono sprovvisti. Comunque, dopo le preposizioni, si può trovare anche la forma singolare senza articolo. Ecco alcuni esempi:

le=il lo la / li=i, gli le; aib=(il) mio, (la) mia / aibi=(i) miei, (le) mie; ous=questo, questa / ousi=questi, queste; em=molto, molta / emi= molti, molte; op=quanto, quanta / opi=quanti, quante; lor=l'uno e l'altro / lori=gli uni e gli altri; ku=chi (quale) / kui=chi (quali); le bavel=il libro / li bavel=i libri; gu lakum=un quaderno / gi lakum=alcuni quaderni.

La campagna abbondava di frutta.=Le zugap ferkies duil panuar.
C’erano (ci stavano) parenti ed amici=Ic pusies li bobem ec li lesur.

Inoltre, bisogna tener presente:

- Se il sostantivo si accompagna a più parti pluralizzabili del discorso, è bastevole pluralizzare solo la prima; così pure, in presenza di un aggettivo numerale cardinale, può essere evitata la pluralizzazione delle altre parti del discorso che accompagnano il sostantivo.

Molti miei parenti=emi aib bobem; tre tuoi cugini=kid oif marof; tre miei fratelli=kid aib foram;
i quattro giocattoli=li lig eguvot.

- Se nella lingua italiana il predicato nominale di una proposizione viene espresso da un sostantivo plurale, nella Raubser la sua pluralizzazione è indicata dal soggetto della frase, sia esso pronome o sostantivo.

Le tigri e i leoni sono animali feroci.=Li xetak ec li tanum sesiam leoh xedus.

4.2-Il Genere

Nella Raubser, il genere (cekab) è di quattro tipi: maschile (riferito agli uomini), femminile (riferito alle donne), neutro (riferito agli animali, ai vegetali, alle cose e alle astrazioni). Nel genere neutro, comunque, troviamo anche il genere promiscuo. I quattro suffissi del genere verranno esaminati a tempo debito, unitamente ai relativi argomenti. Per il momento, va chiarito quanto segue:

– I vocaboli primitivi di persona (cioè quelli che originariamente indicano persone) si presentano di genere maschile. Il loro plurale si ottiene, premettendo ad essi gli articoli in forma plurale. Al singolare, essi diventano di genere femminile e di genere promiscuo, aggiungendo loro rispettivamente il suffisso ien, se femmina, e il suffisso iel, se promiscuo. I suffissi ied, ien e iel, iez, iex e ieh, quando sono uniti agli articoli e agli aggettivi indeterminativi, hanno anche una forma plurale, ossia id, in, il, iz, ix e ih. Così, da broz (nonno), avremo:

le broz=il nonno (maschio) / li broz=i nonni (maschi); le brozien=la nonna / li brozien=le nonne; le broziel=il nonno (di genere promiscuo) / li broziel=i nonni (di genere promiscuo); gu broz=un nonno / gi broz=alcuni nonni; gu brozien=una nonna / gi brozien=alcune nonne / gu broziel=un nonno (di genere promiscuo) / gi broziel=alcuni nonni (di genere promiscuo).

– I vocaboli derivati indicanti persone, ossia quelli che derivano da sostantivi, da aggettivi qualificativi e da alcuni tempi verbali, si formano con i suffissi del genere soprariportati. Così, da paguz (città), avremo:

le paguzied=il cittadino / li paguzied=i cittadini; le paguzien=la cittadina / li paguzien=le cittadine; le paguziel=il cittadino (promiscuo) / li paguziel=i cittadini; gu paguzied=un cittadino / gi paguzied=alcuni cittadini; gu paguzien=una cittadina / gi paguzien=alcune cittadine; gu paguziel=un cittadino (promiscuo) / gi paguziel=alcuni cittadini.

4.3-Suffissi del Genere, dei Vegetali ed Altri

Adesso conosceremo la derivazione, il significato e l’uso dei suffissi del genere, dei vegetali e quelli neutri. Essi sono i seguenti:

Da ned (persona maschia), otteniamo: ied, suffisso che sostituisce la persona adulta di genere maschile (uomo), nei nomi che derivano da altre parti del discorso; iad, suffisso che sostituisce la persona non adulta di genere maschile (ragazzo).

Feap=pane: le feapied=il panettiere; li feapied=i panettieri;
marof=cugino: le marofiad=il cuginetto; li marofiad=i cuginetti;

Da den (persona femmina), otteniamo: ien, suffisso che sostituisce la persona adulta di genere femminile (donna), nei nomi primitivi e in quelli che derivano da altre parti del discorso; ian, suffisso che sostituisce la persona non adulta di genere femminile (ragazza).

Foram=fratello: le foramien=la sorella; li foramien=le sorelle;
bar=bar: le barien=la barista; li barien=le bariste;
foduer=principe: le foduerien=la principessa; li foduerien=le principesse; le fodueriad=il principino; li fodueriad=i principini; le foduerian=la principessina; li foduerian=le principessine.

Da vorel (promiscuo), otteniamo: iel, suffisso che sostituisce la persona adulta di genere promiscuo, ossia senza specificare il genere, nei nomi primitivi e in quelli che derivano da altre parti del discorso; ial, suffisso che sostituisce la persona non adulta di genere promiscuo (ragazzo-a), ossia senza specificare il genere.

Heus=uomo, essere umano (promiscuo): le heusial=il ragazzo (promiscuo); li heusial=i ragazzi (promiscuo);
kusb=giornale: le kusbiel=il giornalista (promiscuo); li kusbiel=i giornalisti (promiscuo).

Da xez (animale maschio), otteniamo: iaz, suffisso che sostituisce l’animale non svezzato di genere maschile (cucciolo).

Tanum=leone: le tanumiaz=il leoncello; li tanumiaz=i leoncelli;
xetak=tigre: le xetakiaz=il tigrotto; li xetakiaz=i tigrotti.

Da zex (animale femmina), otteniamo: iex, suffisso che sostituisce l’animale adulto di genere femminile; iax, suffisso che sostituisce l’animale non svezzato di genere femminile (cucciola).

Talup=lupo: le talupiex=la lupa; li talupiex=le lupe; le talupiax=la lupacchiotta; li talupiax=le lupacchiotte.

Da sueh (animale di genere promiscuo), otteniamo: ieh, che è il suffisso di animale adulto senza determinarne il genere; iah, che è il suffisso di animale non svezzato senza determinarne il genere (cucciolo-a).

Lutak=cane: le lutakieh=il cane (promiscuo); li lutakieh=i cani (promiscuo); le lutakiah=il cagnolino (promiscuo); li lutakiah=i cagnolini (promiscuo).

Da zoev (cosa), abbiamo: iev, che sostituisce cosa; iv, che sostituisce cose.
Da vokuv (roba), abbiamo: iuv, che sostituisce roba.
Da zeav=fatto, avvenimento), abbiamo: iav, che sostituisce fatto, avvenimento; iov, che sostituisce fatti, avvenimenti.
Da unec (luogo), abbiamo: iec, che sostituisce luogo, parte o posto; ic, che sostituisce luoghi, parti o posti.
Da xeb (volta, circostanza), abbiamo: ieb, che sostituisce volta; ib, che sostituisce volte.

Da tusp (fiore), abbiamo: isp, che sostituisce fiore.
Da maluf (legno), abbiamo: if, che sostituisce legno.
Da tus (seme), abbiamo: is, che sostituisce seme.

Le zoraeb=il melo / le zoraèbisp=il fiore del melo / li zoraebisp=i fiori del melo;
le xoraet=il pero / le xoraètif=il legno del pero;
le lebaz=la zucca / le lebazis=il seme di zucca / li lebazis=i semi di zucca.

Da tutto ciò ne scaturisce che:

D è la consonante dei suffissi di persona di genere maschile;
N è la consonante dei suffissi di persona di genere femminile;
L è la consonante del suffisso di persona di genere promiscuo;
Z è la consonante dei suffissi di animale di genere maschile;
X è la consonante dei suffissi di animale di genere femminile;
H è la consonante del suffisso di animale di genere promiscuo;
V è la consonante dei suffissi di cose e di fatti;
C è la consonante dei suffissi di luogo;
B è la consonante dei suffissi di volta o circostanza.

SP è il gruppo consonantico del suffisso del fiore;
F è la consonante del suffisso del legno;
S è la consonante del suffisso del seme;

4.4-Gli Articoli

Gli articoli della Raubser sono invariabili nel genere. Essi sono:

le=il, lo, la, l' (determinativo singolare); la sua forma plurale è li=i, gli, le;
gu=un, uno, una, un' (indeterminativo singolare). La sua forma plurale è data dall'aggettivo indefinito gi=alcuni-e, dei, degli, delle.

Vediamo il loro uso:

le fok=l’ora / li fok=le ore;
gu kus=un giorno / gi kus=alcuni giorni;
le bavel=il libro / li bavel=i libri;
gu levab=una pagina / gi levab=alcune pagine;
le raf=il piede / li raf=i piedi;
gu far=una mano / gi far=alcune mani;
le obep=il pesce / li obep=i pesci;
gu obep=un pesce / gi obep=alcuni pesci;
le gepeaf=il fiasco / li gepeaf=i fiaschi;
gu gepeaf=un fiasco / gi gepeaf=alcuni fiaschi;
le momof=la torta / li momof=le torte;
gu momof=una torta / gi momof=alcune torte;
le nopex=la bottiglia / li nopex=le bottiglie;
gu nopex=una bottiglia / gi nopex=alcune bottiglie;
le nacob=la bistecca / li nacob=le bistecche;
gu nacob=una bistecca / gi nacob=alcune bistecche;
le sacuk=la pietra / li sacuk=le pietre;
gu sacuk=una pietra / gi sacuk=alcune pietre;
le dabal=la scarpa / li dabal=le scarpe;
gu dabal=una scarpa / gi dabal=alcune scarpe;
le cobot=il simbolo / li cobot=i simboli;
gu cobot=un simbolo / gi cobot=alcuni simboli;
le luob=lo studio / li luob=gli studi;
gu luob=uno studio / gi luob=alcuni studi.

4.5-Articoli Sostantivati

Gli Articoli Sostantivati sono quelli formati dai suffissi del genere e da alcuni altri.

Lied=l’uomo / lid=gli uomini / liad=il ragazzo / liod=i ragazzi;
gied=un uomo, gid=alcuni uomini / giad=un ragazzo / giod=alcuni ragazzi;
lien=la donna / lin=le donne / lian=la ragazza / lion=le ragazze;
gien=una donna / gin=alcune donne / gian=una ragazza / gion=alcune ragazze;
liel=la persona / lil=le persone / lial=il ragazzo / liol=i ragazzi (promiscuo);
giel=una persona / gil=alcune persone / gial=un ragazzo / giol=alcuni ragazzi (promiscuo);
liez=l'animale adulto maschio / liz=gli animali adulti maschi;
liex=l'animale adulto femmina / lix=gli animali adulti femmine;
lieh=l'animale adulto (promiscuo) / lih=gli animali adulti (promiscuo);
liev=la cosa / liv=le cose / liuv=la roba;
liav=il fatto, (avvenimento) / liov=i fatti (avvenimenti);
giev=una cosa / giv=alcune cose;
giuv=una roba / giav=un fatto / giov=alcuni fatti (avvenimenti);
liec=il luogo (posto, parte) / lic=i luoghi (posti, parti);
giec=un luogo (posto, parte) / gic=alcuni luoghi (posti, parti);
lieb=la volta (circostanza) / lib=le volte;
gieb=una volta / gib=alcune volte.

Riguardo agli articoli, bisogna tener presenti le regole che seguono:

– Davanti ai nomi e ai cognomi di persona, mentre l'articolo li si adopera regolarmente, le si adopera solo quando essi sono seguiti da una proposizione relativa o da un aggettivo che la sottintende:

li Laura=le Laura (quelle chiamate Laura);
li Govanni=i Giovanni (quelli chiamati Giovanni);
le Francesko dreum=il Francesco presente (che é o era presente);
le Maria locafit=la Maria interrogata (che è stata interrogata);
le Paolo muerd=il Paolo assente (che è o era assente).

– Davanti ai nomi di città, gli articoli le e gu vanno pure omessi, a meno che tali nomi non si accompagnino ad un aggettivo qualificativo, come in:

la Roma antica=le Roma nerub;
una Napoli attraente=gu Napoli souviz;
la nebbiosa Milano=le zetasip Milano.

– Davanti ad un nome di parentela, se questo non è inteso in senso generale oppure non si accompagna ad un aggettivo qualificativo, anziché dell’articolo determinativo, si usa l’aggettivo possessivo. Invece è ammesso l'articolo indeterminativo, come di seguito:

lo zio (mio zio)=aib buket; gli zii (i miei zii)=aibi buket;
uno zio=gu buket; alcuni zii=gi buket;
il marito di lei (suo marito)=ein gert;
il babbo (il mio babbo)=aib bab;
le madri affettuose=li brevien durip;
il nonno e il nipote (e il proprio nipote)=le broz et cup zorb.

– Qualsiasi complemento, se non espresso da un nome di persona o di città, oppure da un pronome, richiede l’articolo. Se il complemento è retto da una preposizione primitiva o derivata composta di tre lettere, l’articolo, se non è gi, si unisce ad essa. In tal caso, però, si ricorre alla sua forma di unione, come di seguito:

in campagna=(stato in luogo) unil zugap, (moto a luogo) asil zugap;
con le unghie=(mezzo/strumento) erti pureg;
da un amico=(agente) baig lesur;
per alcuni colleghi=(vantaggio/favore) bo gi ansot.

Forma di Unione

La forma di unione consente agli articoli, eccettuato gi, di unirsi ad altre parti del discorso, dando luogo a preposizioni, a congiunzioni e ad avverbi articolati. Le forme di unione sono le seguenti:

le diventa il (il, lo, la);
li diventa i (i, gli, le);
gu diventa ig (un, uno, una);
gi resta gi (alcuni, alcune).

Da vo=con (compagnia) e lesur=amico, abbiamo:

voil lesur=con l’amico; voi lesur=con gli amici; voig lesur=con un amico; voigi lesur=con alcuni amici.