di Luigi Orabona

 

LEZIONE 1

1.1-Alfabeto
1.2-Fonetica
1.3-Accento
1.4-Lettera Maiuscola
1.5-Nomi Propri
1.6-Segni d Interpunzione
1.7-Aggettivi Numerali Primitivi e Derivati
1.8-Parole Bifronti

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1.1-Alfabeto

L'alfabeto della Ràubser comprende ventisei lettere, di cui diciannove consonanti e sette vocali. Esse, con i relativi nome e suono tra parentesi, sono le seguenti:

A (a); B (bìa); C (cìa); D (dìa); E (è); F (fìa); G (gìa); H (ghìa); I (i); J (glìa); K (chìa); L (lìa); M (mìa); N (nìa); O (ò); P (pìa); Q (gnìa); R (rìa); S (sìa); T (tìa); U (u); V (vìa); W (é); X (scìa); Y (รณ); Z (zìa)

Il nome di ciascuna consonante è dato dal suo suono e dal gruppo vocalico ìa.

1.2-Fonetica

Per quanto riguarda la fonetica, la Raubser prevede le seguenti regole:

1) Le consonanti C e G hanno sempre suono dolce, come in cena e in giro; mentre i rispettivi suoni duri sono dati dalle consonanti K, che si pronuncia c, come in coro, e h, che si pronuncia g, come in gara.

Ca (cià); ce (cè); ci (ci); co (ciò); cu (ciù); ka (ca); ke (chè); ki (chi); ko (cò); ku (cu); ga (già); ge (gè); gi (gi); go (giò); gu (giù); ha (ga); he (ghè); hi (ghi); ho (gò); hu (gu).

2) La consonante X ha lo stesso suono del gruppo consonantico Sc dolce italiano, come in scena e in sci.

Xa (scià), xe (scè), xi (sci), xo (sciò), xu (sciù).

3) La consonante J appare solo nella terminologia scientifica e geografica, oltre che nei nomi propri e cognomi di persona. Essa ha lo stesso suono del nostro gruppo consonantico Gl, come in figlio e in foglia.

Ja (glià), je (gliè), ji (gli), jo (gliò), ju (gliù).

4) La consonante Q appare anch'essa solo nella terminologia scientifica e geografica, oltre che nei nomi propri e cognomi di persona. Essa ha lo stesso suono del gruppo consonantico Gn italiano, come in ragno e in agnello.

Qa (gna), qe (gne), qi (gni), qo (gno), qu (gnu).

5) Tutte le altre consonanti si pronunciano come le loro omologhe della lingua italiana.

6) Le vocali E ed O hanno sempre suono aperto, come in benda e in mora. I loro corrispondenti suoni chiusi sono dati rispettivamente dalle vocali W (é) e Y (ó). A ogni modo, queste ultime s'incontrano quasi sempre nella terminologia scientifica e geografica, oltre che nei nomi propri e cognomi di persona.

7) Le vocali A, I, U si pronunciano come le loro corrispondenti della lingua italiana.

1.3-Accento

L'accento dei vocaboli della Ràubser segue le seguenti regole:

1) Nei sostantivi, negli aggettivi e negli avverbi aventi una sola vocale, il problema non si pone, poiché l'accento cade su di essa.

Splen (dinastia), spov (ciclo), tleb (discepolo), pev (alto), vep (basso), flen (latte), terd (piccolo), dret (grande), blef (buono), felb (cattivo), ird (prego), pant (razza), pelf (ratifica), valk (tragedia), ald (angolo), eforp (bambino), xib (me stesso), lid (gli uomini), naz (interiore), zan (esteriore), gin (alcune donne), rex (fronte), folf (rappezzo), sud (parte lontana), dus (parte vicina), xeoz (stesso, medesimo).

2) Nei sostantivi, negli aggettivi e negli avverbi aventi due vocali, l'accento cade sulla prima vocale.

Xèuf (quantità), zupox (disprezzo), nèav (misura), nèo (di nuovo), cùpos (negozio), gìeb (una volta), bìer (cento), bàlef (migliore), lèspuk (scapolo), stàren (trapunta), frùod (intelletto), lìed (l'uomo), fèleb (male), gìen (una donna), lìen (la donna), lìel (la persona), lìev (la cosa), gìed (un uomo), bàir (dieci), fèzet (sposo), aib (mio-a).

3) Nei tempi verbali cedov (infinito presente) e nella seconda persona plurale dell'imperativo presente e futuro, nonché nella forma plurale di tutte le parti del discorso pluralizzabili, l'accento cade sulla penultima vocale.

Gelòri (regalare), papi (potere), sèsi (essere), kepaòri (catalogare), bafùmi (problematizzare), bedàpi (elargire), duxàki (spazzolare), duvàbi (riconoscere), fertòzi (scrosciare), hesuèti (schierare), hài (ai), aìbi (miei, mie), oùsi (questi, queste).

4) Nei derivati degli aggettivi determinativi l'accento cade sulla terzultima vocale.

Aìbied (il mio uomo), àibid (i miei uomini), oùsiev (questa cosa), òusiv (queste cose), uòriad (quel ragazzo), uòriod (quei ragazzi).

5) Nei sostantivi, negli aggettivi e negli avverbi aventi tre o più vocali, l'accento cade sulla terzultima vocale. Nei casi di diversa accentazione, la caduta dell'accento verrà fatta osservare, via via che si presenterà lo studio dei vocaboli interessati.

Tèpoul (spogliarello), sèvuob (bindolo), rèfous (imboccatura), pèvias (altezza), màsaek (sassaiola), kògueb (stagno), bòefum (materasso), nèmael (agraria), prìbeos (viceré), bèrafub (canapa), fodùeren (principessa), evaèmaup (angiopatia), berùvuok (glossite), vebàsuoz (idroterapia).

1.4-Lettera Maiuscola

Nella Raubser, la lettera maiuscola è prevista negli stessi casi contemplati dalla lingua italiana.

1.5-Nomi Propri

I nomi propri prevedono quanto segue:

1) I nomi e i cognomi di persona conservano la stessa pronuncia di origine, però essa viene espressa per iscritto mediante le lettere della Raubser. Nel caso che un loro suono non sia ottenibile con nessuna delle consonanti della Raubser, allora esso viene sostituito con k (quando è q) e con h in tutti gli altri casi:

Kiara (Chiara), Aleksander (Alexander), Olha (Olga), Gèimz (James), Luigi (Luigi), Haetano (Gaetano), Luì (Louis), Govanni (Giovanni), Gàkomo (Giacomo), Guseppe (Giuseppe), Brohers (Brothers), Xaxa (Sciascia), Tajaferri (Tagliaferri), Seqi (Segni), Visko (Visco), Falko (Falco), Formika (Formica).

2) I nomi propri di animali seguono la stessa regola di quelli di persona.

3) Per quanto riguarda la pronuncia dei nomi geografici, in attesa che venga approntata l'intera geografia universale, secondo i criteri suggeriti nella lezione 37, si segue la stessa regola adottata con i nomi propri di persona.

Boloqa (Bologna), Kàjari (Cagliari), Parì (Paris), Minco (Mincio), Firenze (Firenze), Roma (Roma), Fogga (Foggia), Kaxa (Cascia), Etna (Etna), Sardeqa (Sardegna), Sicilia (Sicilia), Sekkia (Secchia), Lakila (L'Aquila).

4) I nomi geografici, quando prendono il suffisso aggettivale ik o il suffisso sostantivale iel, perdono la vocale o il gruppo vocalico finale.

Da Italia, abbiamo: italik=italiano (aggettivo); Italiel=Italiano (sostantivo senza determinazione del genere)

1.6-Segni d'Interpunzione ed Affini

I vocaboli dei segni d'interpunzione e quelli loro affini, con le relative forme verbali, sono i seguenti:

ax=accapo / axi=andare accapo / axub=capoverso;
ox=punto fermo / oxi=mettere il punto fermo;
oax=punto fermo e accapo / oaxi=mettere il punto fermo e andare accapo;
fox=due punti / foxi=mettere i due punti;
foax=due punti e accapo / foaxi=mettere i due punti e andare accapo;
kox=puntini sospensivi / koxi=mettere i puntini sospensivi;
koax=puntini sospensivi e accapo / koaxi=mettere i puntini sospensivi e andare accapo;
ux=virgola / uxi=mettere la virgola;
oux=punto e virgola / ouxi=mettere il punto e virgola;
vox=punto esclamativo / voxi=mettere il punto esclamativo;
voax=punto esclamativo e accapo; voaxi=mettere il punto esclamativo e andare accapo;
lox=punto interrogativo / loxi=mettere il punto interrogativo;
loax=punto interrogativo e accapo; loaxi=mettere il punto interrogativo e andare accapo;
lab=accento / labi=mettere l'accento su, accentare;
ap=virgolette / api=mettere tra virgolette, virgolettare;
bap=apertura di virgolette / bapi=aprire le virgolette;
fap=chiusura di virgolette / fapi=chiudere le virgolette;
ex=parentesi (tonda) / exi=mettere tra parentesi (tonde);
bex=apertura di parentesi (tonda) / bexi=aprire parentesi (tonda);
fex=chiusura di parentesi (tonda) / fexi=chiudere parentesi (tonda);
ok=trattino / oki=mettere il trattino;
avon=asterisco, segno di richiamo / avoni=mettere un asterisco, un segno di richiamo.

N.B. 1) La f di fox e di foax è la consonante iniziale di fic (due); 2) la k di kox e di koax è la consonante iniziale di kid (tre); 3) la v di vox e di voax è la consonante iniziale di vacol (esclamazione); 4) la l di lox e di loax è la consonante iniziale di locav (interrogazione); 5) la b di bap e di bex è la consonante iniziale di batof (apertura); 6) la f di fap e fex è la consonante iniziale di fotab (chiusura).


1.7-Aggettivi Numerali Primitivi e Derivati

Anche negli aggettivi numerali cardinali è presente la vocale i; ma soltanto quelli indicanti le unità sono primitivi. Comunque, essi verranno approfonditi nella Lezione 28a. Adesso vediamo soltanto le unità, le decine e le centinaia.

Unità

bir=uno (1); fic=due (2); kid=tre (3); lig=quattro (4); mih=cinque (5); pin=sei (6); riv=sette (7); six=otto (8); tiz=nove (9); voev=zero (0).

Decine

Con l'affisso a (posto tra la consonante iniziale e la vocale i), abbiamo le decine.

bair=dieci (10); faic=venti (20); kaid=trenta (30); laig=quaranta (40); maih=cinquanta (50); pain=sessanta (60); raiv=settanta (70); saix=ottanta (80); taiz=novanta (90).

Centinaia

Con l'affisso e (posto tra la vocale i e la consonante finale), abbiamo le centinaia.

bier=cento (100); fiec=duecento (200); kied=trecento (300); lieg=quattrocento (400); mieh=cinquecento (500); pien=seicento (600); riev=settecento (700); siex=ottocento (800); tiez=novecento (900).

1.8-Parole Bifronti

La Raubser utilizza le parole bifronti, cioè quelle scritte al contrario, come met (amore) e tem (odio), tutte le volte che si trova ad esprimere due concetti opposti, ossia due antonimi, come amore e odio; oppure due concetti uniti da una relazione logica ed esprimenti una più o meno positività o priorità o importanza, come: aprire e chiudere, testa e coda, nonno e nipote, città e campagna, sopra e sotto, dentro e fuori. In un grande numero di casi, infatti, essa assegna a tali coppie di concetti due parole bifronti, dando la precedenza alfabetica al vocabolo che esprime una positività o un'importanza maggiore, oppure una priorità. L'utilizzo delle parole bifronti, da parte della Raubser, risulta a vantaggio di chi deve imparare a memoria un numero esorbitante di vocaboli nuovi, in quanto con tali categorie di vocaboli viene a dimezzarsi il dispendioso lavoro di memorizzazione a cui egli è costretto a sobarcarsi.
Ora vediamo alcuni esempi:

bahex=proemio / xehab=epilogo;
balef=migliore / felab=peggiore;
based=vero / desab=falso;
baun=chiaro / nuab=scuro;
bavel=libro / levab=pagina;
belef=bene / feleb=male;
betos=successo / soteb=fallimento;
blef=buono / felb=cattivo;
bluv=libero / vulb=schiavo;
bofep=consegna / pefob=ritiro;
bonet=ricco / tenob=povero;
botom=biondo / motob=bruno;
breav=patrigno / vaerb=figliastro;
brev=padre / verb=figlio;
broz=nonno / zorb=nipote (di nonno);
bruoc=padrino / courb=figlioccio;
buef=nascita fueb=morte;
buket=zio / tekub=nipote (di zio);
bulef=meglio / felub=peggio;
buor=bello / roub=brutto;
ceon=calore / noec=gelo;
dacez=sacro / zecad=profano;
dak=conscio, consapevole / kad=ignaro;
dakon=fama / nokad=nomea;
dapal=scarpa / lapad=sandalo;
daroum=coniugato-a / muorad=celibe, nubile;
debal=volto / labed=nuca;
den=maschio (persona) / ned=femmina;
dobar=fame / rabod=sete;
dof=inizio, principio / fod=fine, termine;
doraf=arteria / farod=vena;
dorez=primavera / zerod=autunno;
damert=veloce / tremad=lento;
dret=grande / terd=piccolo;
duep=scrittura / peud=lettura;
far=mano / raf=piede;
favet=bianco / tevaf=nero;
faxoz=cugino di genitore / zoxaf=figlio di cugino;
fecep=celere / pecef=tardo;
feok=lode / koef=biasimo;
ferov=capello / voref=pelo;
fez=forte / zef=debole;
flat=caldo (sost.) / talf=freddo (sost.);
foram=fratello / marof=cugino;
fosav=riso / vasof=pianto;
fukat=promozione / takuf=bocciatura;
fumor=suocero / romuf=genero;
hoan=giovane / naoh=vecchio (di età);
kabon=testa / nobak=coda;
kuat=pianura / tauk=monte;
lauv=lungo / vual=corto;
lokam=umile / makol=superbo;
molas=accordo / salom=contrasto;
naser=profumo / resan=puzzo;
neap=partenza / paen=arrivo;
naez=interno / zean=esterno;
niz=dentro / zin=fuori;
notez=fisso / zeton=precario;
nuv=nuovo / vun=vecchio;
paguz=città / zugap=campagna;
paus=pace / suap=guerra;
pour=occhio / ruop=vista.