di Luigi Orabona

 

Lezione 11

11.1-Verbi Italiani di Particolare Interesse
11.2-I Cinque Sensi e i rispettivi Verbi
11.3-Verbi Servili
11.4-Particelle Locative Ci e Vi

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11.1-Verbi Italiani di Particolare Interesse

1) Verbo Essere

Nella Raubser, il verbo essere italiano viene tradotto con i seguenti verbi:

sesi=essere (quando è copula, nelle proposizioni soggettive e nelle forme verbali passiva e contemporanea);
urbi=esistere;
pusi=stare (quando è seguito dal complemento di stato in luogo);
galebi=ricorrere;
arzi=aver luogo, esserci, aversi;
dolbi=rappresentare, costituire;
rori sesi=dovere essere (quando è seguito dalla preposizione da).

Ella è una donna buona.=En sesiam gu dean blef.
Non è utile trascurare la lettura.=Viv sesixam muketiof voleki le peud.
Egli è stato picchiato da suo padre.=Ud sesiam sesit parzit ba uid brev.
C’erano tanti nostri amici al teatro.=Al teatro ci stavano tanti nostri amici.=Unil kufalic azi aipl lesur pusies.
Il babbo non era (stava) in casa.=Aib bab viv pusies unil moed.
Egli stava studiando (era che studiava) nello studio.=Ud sesies luobiz unil luobic.
Dio è (esiste), è sempre stato e sempre sarà.=Dov urbiam, bebiam urbi texu ec urbiur texu.
Oggi è il mio genetliaco.=Oggi il mio genetliaco ricorre.=Ead aib blaskus galebiam.
Tra un mese è (ricorrerà il) Natale.=Floig mel le Blaus galebiur.
In piazza c’è stato (ha avuto luogo) un comizio.=Unil enes gu kelbod bebiam arzit.
La bomba atomica è (rappresenta) un grave pericolo per (contro) l’umanità.=Le kafun vaodik dolbiam gu polaf mofeb acil heusar.
Questo oggetto è da buttare (deve essere buttato) via.=Ous zomaur roriam sesi nacefit out.

2) Verbo Avere

Nella Raubser, il verbo avere italiano viene tradotto con i seguenti verbi:

ebi=avere (tenere), che può essere usato anche come ausiliare; keoni=ricevere;
golosi=possedere;
vuroki=ottenere;
pumeri=mostrare;
arzi=aver luogo, aversi, esserci;
rori=dovere (quando è seguito dalla preposizione da).

Io ho (tengo) molti libri nuovi.=Ab bebiam emi bavel nuv.
Ella ha studiato la lezione.=En bebiam luobit le elkep.
Tu hai avuto (ricevuto) la sua (di lei) approvazione.=Of bebiam keonit ein keves.
Egli aveva (possedeva) molte case.=Ud golosies emi moed.
Finalmente ella ha avuto (ottenuto) udienza.=Xupuek en bebiam vurokit le soedek.
In città si sono avute (hanno avuto luogo) molte dimostrazioni.=Unil paguz emi lufaep bebiam arzit.
Voi avete (mostrate) un viso sorridente.=Erz pumeriam gu debal bofoliz.
Noi avevamo da (dovevamo) dirvi molte cose.=Apl rories lezi emiv hirz.

Quando il verbo avere italiano è seguito da un vocabolo indicante un organo o una parte del corpo umano, la frase si trasforma come appresso:

Ho il cuore malato.=Il mio cuore è malato.=Aib efer sesiam puk.
Egli aveva le gambe stanche.=Le sue gambe erano stanche.=Uidi sefam sesies tukod.

3) Verbo Potere

Nella Raubser, il verbo potere italiano viene tradotto con i seguenti verbi:

papi=potere, essere in grado di;
bubi=permettere di;
sesi bubit=essere permesso;
adoapi=avere il potere, l’autorità di, essere autorizzato a;
sesi paop=essere possibile;
ebi le paopias=avere la possibilità.

Io posso (sono in grado di) scrivere la lettera.=Ab papiam duepi le baleg.
Il Prefetto poteva (aveva il potere di) vietare la manifestazione.=Le Potaur adoapies ut tunofi le lufaep.
Posso venire anch’io?=È permesso anche a me venire?=Sesixam bubit goabi orb hib?
Può venire anche lei?=Lasci venire anche lei?=Bubifam goabi orbin?
Oggi puoi (ti è permesso) venire da me?=Ead sesixam bubit hif goabi asib (as aib moed)?
Non si poteva (non era permesso) entrare.=Viv sesixes bubit nezi.
Egli non poteva (non aveva l’autorità di o non era autorizzato ad) emanare una simile ordinanza.=Ud viv adoapies ut gurofi gu saluk fraov.
A causa del maltempo, non si poteva (non era possibile) navigare.=Viv sesixes paop bunaki tail feldoet.
Quando puoi (hai la possibilità), vieni da me.=Ho ebifam le paopias, goabiust asib.

4) Verbo Sapere

Nella Raubser, il verbo sapere italiano viene tradotto con i seguenti verbi:

nafi=riuscire a;
fuhopi=conoscere;
daki=essere al corrente di;
kolpi=apprendere, venire a conoscenza di;
nafi lezi=riuscire a dire;
sesi cunaf ut=essere capace di.

Mio padre sa (riesce a) guidare l’automobile.=Aib brev nafiam dabusi le taohr.
Essi sapevano (erano al corrente) che sarei arrivato oggi.=Udr dakies be sesibenk paenit ead.
I miei genitori sanno (conoscono) molte cose.=Aibi cekod fuhopiam emiv.
Ella aveva saputo (appreso) che non era stata promossa.=En bebies kolpit be viv sesies sesit fukatit.
Egli non sa (non riesce a dire) se verrà.=Ud viv nafiam lezi ev goabiur.
Tu non sai (non sei capace di) saltare.=Of viv sesiam cunaf ut lesodi.

5) Verbo Sentire

Nella Raubser, il verbo sentire viene tradotto con i seguenti verbi:

soedi=sentire (in modo involontario);
nozuki=ascoltare, sentire (in modo volontario);
sorki=sentire, provare;
curezi=avvertire;
puzori=ascoltare, dare retta.

Si sentiva (veniva sentito) il rombo di un aereo.=Le freup duig broez sesies soedit.
Quando studio, (durante lo studio) ascolto la radio.=Ho ab luobiam (areil luob), nozukiam le ver.
Noi tutti sentivamo (provavamo) una grande gioia.=Aplian sorkies gu dret daep.
Non ho avvertito alcun rumore provenire dallo studio.=Ab viv bebiam curezit gun ton defozi dail luobic.
Ascolta i (dai retta ai) consigli dei tuoi genitori, se non vorrai pentirti.=Puzoriust li corob du oifi cekod, ev of viv vuviur balcozi.

11.2-I Cinque Sensi e i rispettivi Verbi

I vocaboli dei cinque sensi, tranne berud, sono stati ricavati dai vocaboli bifronti dei loro rispettivi organi anatomici. Essi si possono trasformare nei rispettivi verbi, come appresso:

pour=occhio / ruop=vista / ruopi=vedere;
deos=orecchio / soed=udito / soedi=sentire, udire o avvertire con l’orecchio (in modo involontario);
ples=naso / selp=olfatto / selpi=sentire o avvertire con il naso, annusare;
berud=lingua / usper=gusto / usperi=sentire o avvertire con la lingua, gustare;
plot=pelle / tolp=tatto / tolpi=sentire o avvertire attraverso la pelle, ossia con il tatto.

Al mercato ho visto tuo padre.=Unil rekaof ab bebiam ruopit oif brev.
Mentre studiavo, ho sentito dei rumori.=Dod ab luobies, bebiam soedit gi fob.
Ella sentiva il profumo delle rose.=En selpies le naser dui raes.
Gli piace gustare le cose che mangia.=Metozixam hid usperi liv ke (o keiv) ud loviam.
Sentivo che lo sciroppo era amaro.=Ab usperies beil lercos sesies rokel.
Sentivamo che il clima era rigido.=Apl tolpies be le rukan sesies pream.

11.3-Verbi Servili

Nella Raubser i verbi servili possono essere propri e impropri.

1) Verbi Servili Propri

I verbi servili propri sono quelli che accompagnano un altro verbo al tempo cedov (espresso o sottinteso) e non possono essere adoperati diversamente. Rifiutano la preposizione ut. Essi sono:

papi=potere, essere in grado di;
rori=dovere;
nafi=sapere, riuscire a;
molti=solere, essere solito;
bubi=permettere di;
xeti=essere (in procinto) sul punto di, stare per;
cefi=servire a, essere utile a.

Io posso (sono in grado di) guidare l’automobile.=Ab papiam dabusi le taohr.
Ella doveva acquistare una gonna.=En rories pukoli gu oflok.
Tu non sai (non riesci a) ripetere la lezione.=Of viv nafiam cuzofi le elkep.
Essi erano soliti fare una passeggiata nel parco.=Udr molties mati gu doral unil bolof.
Fai aggiustare la bicicletta.=Matiust nukori le alhet.
Voi stavate per uscire.=Erz xeties zani.
Le penne servono per (sono utili a) scrivere.=Li mukal cefiam duepi.

2) Verbi Servili Impropri

I verbi servili impropri sono quelli che, oltre a reggere un altro verbo al tempo cedov, vengono adoperati in senso assoluto. Anch'essi rifiutano la preposizione ut. Essi sono:

vuvi=volere;
manti=desiderare;
karali=preferire;
meti=amare;
kuavi=gradire.

Io vorrei amarti.=Vuvibenk meti if.
Tu volevi tante cose.=Of vuvies aziv.
Noi desideriamo leggere un libro.=Apl mantiam peudi gu bavel.
Essi preferirono fare un disegno.=Udr karaliok mati gu furep.
Io preferisco il gelato.=Ab karaliam le noeciom.
Io amo la musica.=Ab metiam le lebus.
Gradirei vederlo domani.=Ab kuavink ruopi id xuf.
Mio nonno gradì una tazza di (con il) caffè.=Aib broz kuaviok gu raoxeb voil salef.

11.4-Particelle Locative Ci e Vi

Le particelle locative italiane ci e vi, quando si accompagnano a un avverbio o a un complemento di luogo, non vengono tradotte.

Oggi gli alunni non (ci) vanno a scuola.=Ead li dukeb viv kousiam asil lest.
Che cosa (ci) fai lì?=Ko matifam zu?
Egli non (ci) stava in casa.=Ud viv pusies unil moed.

Se invece non si accompagnano ad un avverbio o a un complemento di luogo, si traducono con l’avverbio di luogo ic (da unc=luogo). Tale avverbio precede immediatamente il verbo a cui si accompagna.

C'è stata una bella festa.=Gu buor febum ic bebiam pusit.
C’erano anche i tuoi genitori.=Orb oifi cekod ic pusies.
Oggi vienici anche tu.=Ead orb of ic goabiust.
Sono potuto andarci.=Ab bebiam papit ic kousi.
Mi pento di non esserci andato.=Ab elbutiam ut viv ic bebi kousit.