3°-GLI DÈI AGLI ALBORI DELLA LORO ESISTENZA COSMICA

Dopo aver terminato la creazione di Kosmos, ossia dell'universo materiale che gli era stato richiesto dalle divinità a lui fedeli, l’onnipossente Splendor non perdette tempo a convocare presso di sé le due divinità Kron e Locus. Così al dio del tempo e al dio dello spazio egli fece il seguente discorso:

"Kron e Locus, è stata completata anche la fase finale di Kosmos, che è il Regno della Materia e del Tempo creato per espressa vostra richiesta. Ora esso è conforme ai vostri desideri, esattamente come me li avevate manifestati. Perciò, da questo momento, le divinità, che hanno già deciso di farlo, vi si possono trasferire in piena libertà. Se dovessero sorgere dei problemi circa la loro permanenza nella nuova realtà, sarete voi a risolverli, essendo dotati dei poteri necessari per farlo. Fra tutte le divinità luxaniane, soltanto a voi due è posto il divieto assoluto di recarvi nella realtà della materia e del tempo. Invece, ad esclusione di Buziur e della sua consorte Clostia, tutte le divinità negative possono ugualmente accedervi e fruire dei suoi benefici a loro piacimento. Vedrete che queste ultime saranno le prime a farvi ingresso e ad organizzarvisi alla grande, pur di contendervi il predominio su di esso e sugli esseri intelligenti, i quali presto vi faranno la loro prima apparizione.

In Kosmos nessuna divinità avrà un potere uguale o superiore al vostro, pur restando voi in Luxan, dal momento che le sue principali caratteristiche sono lo spazio e il tempo. Il primo lo farà espandere all'infinito e il secondo ne registrerà i continui cambiamenti. La materia, invece, essendo una loro ospite, non potrà che avervi una natura incostante, volubile ed inaffidabile. Voi ne sarete i dominatori assoluti, avendo io stabilito di porre nelle vostre mani il potere incontrastato di Kosmos. Quindi, Locus, pongo il perpetuo espandersi dello spazio sotto il tuo dominio, per cui potrai ripercorrerlo in lungo e in largo con un solo sguardo. Invece, Kron, sarà tuo il dominio del tempo e del suo eterno fluire nello spazio cosmico. Di conseguenza, tu e i tuoi discendenti sarete gli unici a poterlo ripercorrere pure a ritroso, per cui sarete in grado di giungere alla conoscenza dei fatti futuri che si avranno in Kosmos.

Adesso raggiungete le altre divinità e mettetele al corrente dell'avvenuta creazione di Kosmos e del ruolo che voi due vi avrete, pur senza abbandonare mai il Regno della Luce. Ma prima ho da chiarirvi quanto segue. Io non posso vietare a Buziur e alla moglie Clostia di trasferirsi in Kosmos, non essendo essi diversi dagli altri dèi. Per farlo, dovrei ordinare a tutta la realtà cosmica di ritornare al suo precedente stato di nullità e di inesistenza. Allora dovrete essere voi, con i vostri iperpoteri primari, a vigilare perché ciò non avvenga mai nel perenne scorrere dei millenni. A questo punto, potete pure andare a compiere il vostro dovere!"

Congedati dall'onnipotente Splendor, i due divini gemelli radunarono nell'Intersereno le divinità appartenenti ai due Semiempirei per riferirgli ciò che avevano appreso dal loro creatore. Com’era previsto, toccò al divino Kron fare da referente, essendo il più loquace e il più spigliato delle due eccelse divinità. Il dio del tempo, rivolgendosi all'assemblea plenaria delle divinità positive, si diede a parlare a tutte loro così:

"Dee e dèi di Luxan, vi abbiamo radunati qui per annunciarvi che l'onnipotente Splendor ha ultimato la nuova realtà, di cui gli avevamo fatto richiesta tempo fa. Il suo nome è Kosmos e si tratta di una realtà materiale e temporale, la quale si presenta con i suoi pregi e i suoi difetti. Anche se si trova in Tenebrun, essa ne è completamente separata. Vi anticipiamo che la contingente realtà cosmica rappresenta un universo infinito dotato di mirabili bellezze. Per raggiungerlo, non dovrete attraversare il Regno delle Tenebre; ma vi perverrete attraverso un tunnel energetico, che vi faciliterà l'accesso ad esso. Tale passaggio, che è stato ottenuto dalla somma dei nostri iperpoteri primari, vi renderà il transito abbastanza agevole e vi condurrà direttamente in Kosmos."

Da parte sua, anche il dio Buziur, ossia l'Imperatore delle Tenebre, si affrettò ad informare le divinità negative di Tenebrun della realtà materiale appena creata da Splendor. Dopo averle riunite, fece loro un discorso analogo a quello che il dio Kron aveva rivolto alle divinità positive. Egli precisò anche che ne era venuto a conoscenza, grazie ai suoi iperpoteri secondari. Essi gli avevano permesso di individuarlo nell'immensa massa oceanica costituita dal Regno delle Tenebre, sebbene vi esistesse senza essere avvistato in qualche modo. Allora le divinità malefiche, prima ancora di quelle benefiche, senza perdere tempo vollero lanciarsi alla sua conquista, poiché ognuna di loro bramava di avere il potere su una piccola fetta di esso.

Per le une e le altre divinità, il primo impatto con la realtà cosmica non fu dei migliori, essendo risultato sgradevole al massimo. Infatti, non appena ebbero fatto il grande balzo nel Regno della Materia e del Tempo, all’istante esse avvertirono una sorta di contraccolpo nella loro natura spirituale. Nella loro psiche, invece, si verificò una reazione allergica indefinibile e molto penalizzante. La quale era stata causata dall'attrito che si era originato in seguito all'imprevisto scontro avvenuto tra le due differenti nature. A contrapporsi con violenza alla loro esistenza cosmica, da una parte, ci fu quella spirituale e sopratemporale del loro essere; dall’altra, ci fu quella materiale e temporale dell'universo, che Splendor aveva messo da poco a loro completa disposizione.

La sintomatologia di tale allergia riguardò il loro intero essere e si palesò con diversi disturbi, a livello sia della loro sfera esistenziale che di quella della loro essenza. A un tratto, entrambe accusarono una sorta d’impotenza ad esistere e ad esplicarsi in ogni forma, non riuscendo ad acclimatarsi al nuovo regno. Una volta a contatto con la realtà di Kosmos, tanto le entità spirituali benefiche quanto quelle malefiche all'improvviso andarono in fibrillazione, cioè avvenne un vero cataclisma nel loro modo di essere e di manifestarsi. Di preciso, fu avvertito dalla loro natura di costituzione una specie di rigetto, poiché essa iniziò ad accusare dei fenomeni reattivi e disturbatori della loro nuova esistenza. Questi erano da imputarsi all'elemento cosmico principale, il quale era quello spazio-temporale, siccome esso veniva in conflitto con la loro natura spirituale.

All'inizio, in tutte le divinità immigrate si ebbero vari disturbi, come conati di vomito e nausea, che si accompagnavano ad una sindrome vertiginosa rilevante. Essi si diedero a scombussolare l'intera psiche dei divini immigrati. Fatto concausale di tali fenomeni sgradevoli fu la rapidità con la quale le divinità si erano lanciate in Kosmos. Difatti esse erano state prese da una morbosa curiosità di fare la conoscenza con la novella realtà, subito dopo che la stessa era stata messa a loro disposizione dal comprensivo Splendor. In seguito, la concomitanza di tanti fattori, con cui le stesse avevano avuto un impatto negativo, produsse nelle divinità migratrici un tipo di shock anafilattico, che provocò in ciascuna di loro una specie di stordimento. Allora, per privarsi al più presto di un disagio simile, esse dovettero abbandonare Kosmos e fare ritorno ai loro luoghi di origine, che erano Luxan e Tenebrun.

Gli inconvenienti esistenziali suaccennati erano stati avvertiti dalle divinità positive e negative non in senso reale, come si sarebbe potuto riscontrare in un essere umano. Essi si erano manifestati esclusivamente per pura autosuggestione, ossia vissuti solamente come facenti parte della loro realtà. Anche perché non era possibile che un fatto del genere si avesse in entità divine nel vero senso della parola.

Rientrate in gran fretta nell'Empireo, le divinità benefiche avevano fatto presenti ai due eccelsi dèi, che erano Kron e Locus, le difficoltà che avevano incontrate in Kosmos, senza riuscire a superarle. Essi allora ricorsero ad un accorgimento efficace per rendere le loro essenze divine refrattarie alle insidie della realtà cosmica. A tale scopo, i due autorevoli gemelli elaborarono un tipo di energia che riusciva a riprogrammare l'essenza di un'entità spirituale, al momento del suo ingresso in Kosmos, rendendola ipso facto compatibile con la nuova realtà. La medesima energia restava valida anche per riportare al suo stato originario l'essenza divina, quando questa faceva rientro in Luxan. Essa, infatti, se voleva condurre nel suo luogo di origine una vita esente da disturbi, doveva riadattarsi alla realtà luxaniana. Quel prodigioso flusso energetico risultava soffuso in due nubi, la Nube Bianca e la Nube Nera, e inondava le divinità benefiche quando le attraversavano.

Per riprogrammarsi secondo i principi attivatori di Kosmos, alla divinità che vi era diretta bastava passare attraverso una delle due nubi. Attraversando la Nube Bianca, essa conservava i suoi dati identificativi, perciò restava visibile a tutte le altre divinità esistenti nell'universo. La potevano vedere anche i divini Kron e Locus, pur restandosene nei rispettivi Semiempirei. Se invece la divinità decideva di transitare attraverso la Nube Nera, una volta pervenuta in Kosmos, faceva perdere ogni suo dato d'identificazione. Per la qual cosa, essa risultava invisibile perfino ai divini gemelli, oltre che alle altre divinità positive e negative, a meno che queste ultime non venissero a trovarsi ad una data distanza dalla medesima.

Anche le divinità malefiche, appena ritornate in Tenebrun, si precipitarono da Buziur e gli raccontarono le difficoltà a cui erano andate incontro, subito dopo il loro arrivo in Kosmos. Allora l'Imperatore delle Tenebre, come avevano fatto le eccelse divinità gemelle di Luxan, creò per loro un'energia assimilatrice della realtà cosmica. Essa permetteva alla divinità negativa, prima di trasferirsi nello spazio fisico del cosmo, di assimilarne l'elemento spazio-temporale. Tale energia era profusa in una specie di cascata a getto continuo, detta Fonte dell'Assimilazione. Perciò la divinità poteva varcare la soglia di Kosmos, solo dopo essersi fatta irrorare da essa per almeno un minuto. Il quale rappresentava il tempo utile per renderla idonea al trasferimento in tale azione.

Quando non era ancora iniziata la corsa al predominio di Kosmos da parte delle divinità di entrambi gli schieramenti divini, in ognuno dei due regni soprannaturali esisteva già una nutrita pleiade di dèi e dee, i quali erano pronti a lanciarsi alla conquista del novello regno materiale e temporale, creato da poco tempo da Splendor. Ogni entità spirituale, indipendentemente dal suo grado, avrebbe preteso un suo piccolo spazio nel materiale regno, affinché vi potesse esprimere liberamente la sua nuova esistenza. Anzi, vi avrebbe esercitato anche il suo potere divino, se fosse riuscita a farsi adorare da un buon numero di Materiadi. Non era escluso che alcune volte uno stesso luogo sarebbe potuto essere conteso da divinità di opposta tendenza, ossia da quelle positive e da quelle negative, siccome esse sarebbero state in lotta tra di loro. In quel caso, non sarebbero mancati dei confronti diretti per il suo possesso, i quali non sempre avrebbero visto le forze del bene rivelarsi più agguerrite di quelle del male. Anzi, a volte ne sarebbero rimaste perfino vittime impotenti.

A proposito di simili contese, prepariamoci ad assistere ad una Teomachia avvincente. Il quale scontro tra gli dèi ci sarà appunto in un remoto futuro e si svolgerà su vastissima scala. Perciò essa, come vedremo, interesserà un gran numero di galassie appartenenti a due vasti imperi: quello delle divinità benefiche, detto Impero del Tetraedro, e quello delle divinità malefiche, detto Impero dell'Ottaedro.

Sulla nostra Terra, nel corso della storia dell’umanità, di certo non capiterà mai a nessuno di venire a conoscenza del conflitto che ci sarà tra le due opposte fazioni divine. Comunque, esso esploderà, quando il nostro universo è ai suoi primi albori, attraverso una lotta cosmica di vastissime proporzioni. Solo gli abitanti dello sperduto pianeta Kloust, anche se non si saprà mai come ne verranno a conoscenza in un tempo posteriore alla Teomachia, l'apprenderanno e se la tramanderanno di generazione in generazione. Ma col trascorrere dei secoli, il conflitto, che presto ci sarà tra le opposte divinità, avrebbe assunto presso di loro delle connotazioni leggendarie. Per cui i Kloustiani, facendo confusione tra storia e leggenda, non avrebbero saputo più riferire con esattezza quali fatti in passato c'erano stati realmente e quali erano da considerarsi ancorati alla pura irrealtà.

Apprese le nozioni essenziali che hanno avuto come riferimento il Regno della Luce, il Regno delle Tenebre e il Regno della Materia e del Tempo, compreso il rapporto esistente tra di loro, possiamo iniziare il racconto della nostra storia, partendo dai suoi prodromi. Esso attende di essere srotolato per l'intera sua trama interminabile ed avvincente, essendo intenzionato ad entusiasmarci come non ci è mai capitato.