154-KRON ORDINA AI GERARK DI DISTRUGGERE L'IMPERO DELL'OTTAEDRO
L'attacco iniziale sferrato dai mostri delle divinità malefiche era stato appena respinto, quando il dio Iveon aveva raggiunto il gerark, il quale si trovava nel kosmicon per seguire le varie operazioni di difesa. Il dio Vaulk vi si era precipitato, non appena era stato informato dell'azione offensiva che stava per aversi nella loro circoscrizione, da parte delle divinità negative. Esse, però, non avevano ancora sconfinato. Egli voleva impegnarsi con i suoi sovrintendenti in una strenua difesa contro i mostri nemici, se avessero tentato di invadere il loro spazio imperiale, a partire dalla circoscrizione di Zupes. Essendo stato distratto dalle varie operazioni belliche, le quali miravano a difendersi dalle divinità negative, il dio del coraggio non si era accorto dell'arrivo del Vurk. Esso riportava sul suolo zupesino i cinque membri del commando e il divo Iovi. Perciò l'apparizione repentina del dio dell'eroismo nella sala dei comandi in principio lo aveva stupito abbastanza. Invece poco dopo lo aveva riempito talmente di gioia, da non poter fare a meno di esclamargli giubilante:
«Questa sì che è una sorpresa meravigliosa, amico mio! La tua presenza, Iveon, mi rincuora e mi conforta oltre ogni immaginazione, specialmente in questo momento critico che stiamo attraversando! Il tuo accorto suggerimento di piazzare i nostri Vurk alla distanza che mi hai indicata ci è risultato molto prezioso. Solo così essi hanno potuto reagire efficacemente all'invasione del nostro spazio circoscrizionale, da parte dei mostri Burkon e Samund delle divinità malefiche!»
«Anche a me ha fatto un grandissimo piacere starti di nuovo al fianco, Vaulk! Ma avrei voluto essere qui insieme con tuo figlio. Pensa che avevamo già intercettato il tuo Ukton ed Elesia, anzi stavamo andando a recuperarli! Invece mi è pervenuto il tuo ordine categorico di tralasciare immediatamente ogni loro ricerca e di ritornare su Zupes. A ogni modo, visto che la notizia ti risulterà molto gradita, sappi che i due divi non sono più prigionieri di nessuno. Quando sono stati contattati da Iovi, essi erano già riusciti a liberarsi dall'odioso dio dell'infamia; però ignoravano dove si trovavano in quell'istante.»
«Questa notizia, Iveon, davvero mi reca un grande sollievo, non potendo essere altrimenti! Adesso sono sicuro che mio figlio ed Elesia, prima o poi, riusciranno a trovare la strada per Zupes. Altrimenti ci penserà Iovi a farceli raggiungere di nuovo! Non ne sei convinto pure tu, dopo che il divo ci ha dimostrato di sapere il fatto suo?»
«Come potrei non esserlo, Vaulk! L'espediente del figlio di Volc è valido al cento per cento, per cui bisognerà farlo apprendere al più presto anche agli altri divi dell'impero, come già lo ha imparato con facilità il tuo ultimogenito Biok. Il suo apprendimento da parte loro gioverà soprattutto a noi adulti anche in tante altre occasioni non belliche!»
«Iveon, adesso abbiamo un problema più impellente da risolvere, poiché bisogna sbrigarsi ad equipaggiare di piloti i nostri antimostri Vurk e Pekad, come mi avevi consigliato durante il tuo rientro. A tale riguardo, ti faccio presente che, mentre navigavate verso il nostro pianeta, mi sono affrettato ad arruolare i giovani che dovranno diventare i futuri piloti. Essi sono stati già scozzonati dai due sovrintendenti del kosmicon sulla parte teorica relativa al funzionamento dei due tipi di enti opponenti, i quali sono il nostro fiore all'occhiello. Ci resta soltanto da impartire a tali allievi alcune lezioni pratiche sulla loro guida. Si attendeva appunto il tuo ritorno e quello delle altre divinità che hanno preso parte all'incursione su Krop per iniziare ad esercitare gli aspiranti cosmonauti nella guida dei Vurk e dei Pekad. Tu e loro, essendo già esperti in materia, assolverete magnificamente un compito del genere. Pure Volc e Loub, in pari tempo, non se ne staranno a fare da spettatori. Essi vi daranno un efficiente aiuto, considerata la loro annosa esperienza nel campo degli antimostri!»
«Non lo metto in dubbio, Vaulk. Lo sai anche tu che i due sovrintendenti hanno fatto da eccellenti maestri anche a noi, prima che cominciassimo a navigare nello spazio di Kosmos con i nostri superbi antimostri. Perciò non me ne posso scordare e sarò felice di averli con noi!»
«A tale proposito, Iveon, ho da chiederti i seguenti due grandi favori, a cui tengo molto: 1) il mio figlio maggiore Pluv dovrà essere uno dei primi ad entrare in dimestichezza con i Vurk; 2) egli dovrà far parte del gruppo di allievi che saranno esercitati da te, poiché desidero che il suo istruttore sia l'impareggiabile dio dell'eroismo. Ci siamo intesi? Ma non ho dubbi che esaudirai i miei due desideri, che ti ho appena espressi!»
«Sarà senz'altro così, Vaulk: quindi, contaci! Ogni tuo desiderio rappresenta per me un ordine. Prima, però, consentimi di dare un saluto veloce alla mia consorte, la quale mi starà aspettando con ansia. Subito dopo, ritornerò qui a prendere tuo figlio. Nel frattempo, dovresti fare avvisare le altre quattro divinità che costituivano il nostro commando della nuova incombenza, che le attenderà tra brevissimo tempo.»
«Lo farò, non appena ci saremo lasciati e te ne sarai andato, Iveon. Al tuo ritorno, troverai già i tuoi amici nella mia fortezza ad attenderti, pronti a mettersi ai tuoi ordini! Quando poi raggiungerai la tua dimora, non dimenticarti di salutarci caldamente la tua Annura, da parte mia e della mia consorte. Adesso corri da lei, grande amico mio!»
Visti i deludenti risultati, il dio Brust non era rimasto soddisfatto delle prime operazioni d'invasione. Egli non aveva previsto una reazione così precisa e subitanea contro i suoi mostri, da parte dei Vurk del gerark Vaulk. Anche se erano stati pochi i Vurk che avevano partecipato alle azioni di difesa, essi erano risultati sistemati in postazioni strategiche indovinate. Le quali avevano fatto individuare i suoi mostri, nel momento stesso che varcavano il confine, senza venirne scorti a loro volta. Inoltre, tali antimostri, avendo una gittata del suo potenziale energetico doppia di quella dei suoi mostri più potenti, che erano i Burkon, avevano dato filo da torcere alla propria flotta nella sua prima fase di attacco. In compenso, il kapius di Krop era confortato dal fatto che i Vurk e i Pekad non erano guidati da piloti. La qual cosa avrebbe preservato i suoi mostri da inseguimenti extracircoscrizionali da parte dei medesimi, nel caso che essi avessero avuto la necessità di inseguirli. In base a tale convinzione, il dio della distruzione andava meditando una nuova strategia di invasione. Stavolta essa sarebbe stata condotta, a iniziare dalla galassia di Paren. Agendo così, egli sperava di trovare le divinità positive completamente spiazzate in quel settore occidentale della circoscrizione.
Beninteso, più che delle mire espansionistiche, nel kapius destituito dominavano soltanto aspirazioni distruttrici e mutilanti nel Tetraedro. Egli avrebbe trovato la massima soddisfazione nel vedere i suoi pianeti e i suoi satelliti smembrarsi e sgretolarsi, fino ad andare in rovina e a cessare di esistere. Nello stesso tempo, avrebbe pure goduto nell'assistere ai bagliori delle sue stelle, mentre perivano esplodendo e spargendo intorno a sé infinite lingue di fuoco. A volere essere più precisi, lo appassionavano anche i crac di questi ultimi astri, mentre collassavano e si riducevano a qualcosa che risultava minore della capocchia di uno spillo. Insomma, il dio negativo non intendeva invadere per sete di conquista; invece, con l'invasione che aveva cominciata, si riproponeva la sola catastrofe dell'Impero del Tetraedro. Per tale motivo, preso dalla sua brama di annientamento, non dava neppure peso al fatto che le divinità positive fossero dotate di straordinari antimostri. I quali si rivelavano più numerosi e più potenti dei suoi formidabili mostri.
Intanto che il dio della distruzione si andava industriando come fare svolgere il secondo attacco dalla sua flotta astrale nella galassia di Paren, il dio Iveon già aveva iniziato a sottoporre i futuri piloti degli antimostri Vurk e Pekad ad un intenso tirocinio di guida. Egli era coadiuvato in tale compito, oltre che dai due sovrintendenti del kosmicon, dalle divinità che avevano fatto parte del suo commando in entrambe le missioni effettuate nell'Impero dell'Ottaedro. Si trattava delle divinità già a noi note, cioè Olred, Uzeop, Aziuk ed Ezuol. Ai tirocinanti, oltre che fare apprendere un'ottima guida degli antimostri citati, veniva pure insegnato il loro uso, come potenti armi di distruzione. In quel modo, essi se la sarebbero cavata egregiamente sia come acuti intercettatori dei mostri nemici, nel caso che si fossero trovati a distanza inimmaginabile; sia come abili puntatori e decisi distruttori dei medesimi. Li avevano pure istruiti nelle operazioni di difesa, allo scopo di ostacolare o rendere difficoltosi i puntamenti e i tiri energetici dei piloti nemici. Esse erano state la cabrata, la virata, l'imbardata, la planata, la picchiata, la derapata simulata e qualche altra tecnica segreta, che avremo modo di conoscere in seguito, durante la loro esecuzione da parte dei piloti positivi.
Alla fine, grazie agli incredibili sforzi degli istruttori, si era riusciti a fare dei volontari arruolati dei provetti piloti, pronti ad essere impiegati nelle missioni più difficili e rischiose. Quanto alla loro organizzazione, il dio Iveon, prima che essi venissero impiegati nell'imminente conflitto, aveva suddiviso gli antimostri galattici e circoscrizionali in dieci gruppi di volo. Ciascuno era costituito da dieci squadriglie, ognuna delle quali comprendeva venti Vurk e due Pekad. Ogni gruppo di volo era comandato da un ammiraglio e il Vurk, sul quale navigava il comandante del gruppo, era detto Vurk ammiraglio. Chi comandava una squadriglia, invece, era chiamato caposquadriglia. Per sé, in qualità di comandante dell'intera flotta della circoscrizione, aveva riservato il titolo di Primo Ammiraglio. L'eroico dio volle che su ogni Vurk ammiraglio ci fosse anche un divo, reso edotto da Iovi nella comunicazione telepatica. Avendolo a bordo, egli avrebbe impartito tramite lui degli ordini ai suoi nove ammiragli subalterni. Con i quali li avrebbe invitati ad intraprendere determinate azioni belliche oppure a sospenderne altre inadeguate, per il buon esito dell'aspro combattimento in corso.
Ogni squadriglia non avrebbe mai dovuto perdere di vista il proprio Vurk ammiraglio, seguendone la rotta ed assecondandolo in ogni suo spostamento. Oltre al divino Iveon, con funzione di Primo Ammiraglio, erano diventati ammiragli anche le altre quattro divinità istruttrici. Non bastando tale quaterna di divinità, si era dovuto promuoverne altri cinque, tra gli allievi che erano stati patentati con il massimo dei voti nella guida dei Vurk. I quali, nella conoscenza e nella guida di tali antimostri, si erano distinti nella parte teorica e in quella pratica. Tra loro, era risultato esserci anche Pluv, il primogenito del gerark. Le altre quattro giovani divinità, che erano state insignite di tale titolo, erano risultati: 1) il dio Torm, proveniente dal pianeta Ettup, che era situato nella galassia di Astap ed orbitava intorno alla stella Lupis; 2) il dio Prod, proveniente dal pianeta Puzen, che era situato nella galassia di Lasef ed orbitava intorno alla stella Nup; 3) il dio Vuolt, proveniente dal pianeta Cilnus, che era situato nella galassia di Paren ed orbitava intorno alla stella Elard; 4) il dio Kalp, proveniente dal pianeta Bilorf, che era situato nella galassia di Puver ed orbitava intorno alla piccola stella Skerl.
Dopo aver messo in piedi una flotta astrale coi fiocchi, la quale doveva rivelarsi una vera sorpresa per il dio Brust, il dio dell'eroismo si era condotto dal suo gerark. Così gli aveva fatto un resoconto dettagliato di quanto era stato effettuato, grazie al loro impegno, al fine di allestire la formidabile flotta, di cui egli poteva andare fiero. Quando il suo informatore aveva terminato di riferirgli ogni cosa sull'addestramento degli allievi, il dio Vaulk, assai soddisfatto, si era dato ad elogiarlo in modo conveniente:
«In poco tempo, Iveon, grazie pure all'impegno profuso dai tuoi collaboratori, hai condotto a termine un lavoro inestimabile. Attraverso ciò che mi raccontava mio figlio Pluv, via via che egli faceva lezione di tirocinio, già mi ero reso conto che stavi portando avanti un'opera immane e singolare, indipendentemente dalle altre divinità collaboratrici. Comunque, da te non potevo attendermi che dei risultati eccezionali, come quelli che hai saputo conseguire! Devi sapere che il mio primogenito ti ha in grandissima stima e ti considera il suo idolo. Anche gli altri due miei figli ti hanno sempre venerato, rappresentando tu per loro il modello di divinità che è da prendersi come esempio. In verità, non ti nascondo che anche il giudizio del loro genitore non era meno lusinghiero, non potendo essere altrimenti, essendo tu un dio straordinario!»
«Ringrazio molto te e i tuoi figli, Vaulk, per la generosità che mi mostrate; però io cerco di essere solo me stesso. Perciò non so impegnarmi in qualcosa, se non ci metto totalmente anche la mia passione e la mia volontà. Soprattutto faccio prevalere in me quell'indomabile ardore che con tenacia mi spinge ad abbattere ogni imprevista difficoltà di percorso, senza mai darmi per vinto, riuscendo alla fine a superarla!»
«Il tuo modo di dedicarti a ciò che fai, Iveon, può essere solo di poche divinità. Ma di loro quasi nessuna riesce ad ottenere gli eccellenti risultati che vai conseguendo, senza mai tradire le attese di tutti. A questo punto, amico mio, vorrei sapere da te come hai deciso di impiegare la nostra flotta, al prossimo attacco dei pericolosi mostri nemici. Secondo le mie previsioni, esso non si farà attendere molto!»
«Vaulk, questa volta i Burkon e i Samund dei nostri nemici non riusciranno neppure ad entrare nella nostra circoscrizione. Essi saranno sbaragliati e spazzati via, prima ancora di raggiungere i suoi confini. Adesso ho stabilito di fare avvenire lo scontro nello spazio neutrale, esattamente nella vicina galassia di Oreap. Farò disporre metà flotta lungo il confine della galassia di Lasef e l'altra metà su quello della galassia di Paren. Così, non appena essi appariranno nello spazio neutrale, i mostri nemici saranno attaccati dai nostri antimostri, essendo in grado di avvistarli abbastanza tempo prima.»
«Credi, Iveon, che nella nuova invasione saranno impegnate tutte e sei le circoscrizioni dell'Impero dell'Ottaedro, oppure avremo ancora contro soltanto quella del dio della distruzione? Me lo vado domandando in continuazione, senza riuscire a darmi una risposta.»
«Sono convinto, Vaulk, che Brust sarà ancora solo a combattere contro di noi, siccome egli sta agendo di sua iniziativa, senza aver prima consultato gli altri kapius. Comunque, non sappiamo fino a quando gli altri cinque si terranno fuori dal conflitto che è stato acceso da uno di loro, senza lasciarsi coinvolgere in esso. Ma è meglio non farsi troppe illusioni riguardo ai kapius, trattandosi di divinità negative inaffidabili!»
«Allora, Iveon, conviene fin da adesso attendersi il peggio da loro, se non vogliamo avere delle brutte sorprese! Perciò prepariamoci per un confronto totale e all'ultima energia! Nel frattempo avviserò i miei fratelli di quanto sta succedendo nella nostra circoscrizione e di ciò che potrebbe accadere tra breve anche in quelle loro. Così comincio a farli tenere pronti all'imminente conflitto, il quale in realtà è già iniziato.»
Quando aveva appreso da alcuni suoi Samund ricognitori che i Vurk del gerark Vaulk erano stati schierati lungo i confini delle due galassie esterne della Circoscrizione di Zupes, il dio della distruzione si era rallegrato parecchio. Adesso i suoi mostri, contrariamente a ciò che era successo nell'invasione precedente, sarebbero giunti fino al confine della galassia di Paren, senza essere intercettati dai suddetti antimostri. Perciò sarebbero potuti sfuggire con facilità al loro controllo e scagliarsi indisturbati nella disintegrazione delle stelle e dei pianeti esistenti nel vasto spazio circoscrizionale di Zupes. Invece egli era all'oscuro che questa volta gli antimostri Vurk erano guidati da provetti piloti, i quali sapevano il fatto loro. Essi avrebbero avvistato i suoi mostri al posto dell'oculum e li avrebbero distrutti, prima che potessero avvicinarsi al confine e raggiungerlo. Per la quale ragione, una sorpresa per niente gradita gli sarebbe derivata dal suo nuovo attacco, che egli era in procinto di sferrare contro le divinità benefiche della circoscrizione zupesina.
La seconda offensiva del dio Brust, la quale era diretta contro la galassia di Lasef, aveva avuto inizio, quando su quel fronte era già tutto predisposto per respingerla e sbaragliarla. Difatti gli antimostri Vurk erano in attesa di avvistare i mostri Burkon e Samund per distruggerli oppure per ridurli all'impotenza. Dal canto suo, il dio Iveon aveva dato l'ordine ai piloti della sua flotta di aprire il fuoco, non appena i mostri avversari avessero raggiunto i centocinquantamilioni di chilometri dal confine. Così, all'interno di uno spazio vasto centomilioni di chilometri, essi si sarebbero trovati alla mercé dei loro Vurk. A quella distanza, infatti, i loro potenti antimostri li avrebbero facilmente colpiti, senza che i Burkon e i Samund nemici potessero fare altrettanto contro di loro. Un fatto del genere sarebbe stato possibile, poiché i loro enti opponenti avevano una gittata massima del loro potenziale energetico di duecentomilioni di chilometri. Invece quella dei Burkon, come sappiamo, era di centomilioni di chilometri e quella dei Samund era di appena un milione di chilometri.
La flotta del dio Brust era apparsa sugli interceptor dei Vurk, quando essa si era trovata ad un miliardo di chilometri da loro. In ogni antimostro, tale strumento era costituito da un video circolare situato nel pilot, il quale era la cabina di pilotaggio. Esso metteva il pilota in condizione di visionare lo spazio cosmico fino alla distanza che è stata appena indicata. Inoltre, gli forniva la possibilità di zumare qualsiasi astro che si fosse trovato nel suo campo visivo. Quest'ultimo, potendo irraggiarsi nello spazio a trecentosessanta gradi, sia orizzontalmente che verticalmente, se ne sarebbe avvantaggiato in modo ottimale nella sua perlustrazione spaziale, senza che sorgessero problemi di sorta.
Alla loro prima apparizione nello spazio, i numerosissimi mostri nemici erano stati messi sotto continua e rigorosa sorveglianza da parte dei piloti dei Vurk. Costoro allora li avevano lasciati avanzare, fino a quando essi non avevano raggiunto la distanza prevista. Solamente a quel punto era partito dagli enti opponenti un inferno di fuoco contro i Burkon e i Samund, i quali avanzavano alla loro massima velocità. In poco tempo, a quel punto, erano stati scaricati contro i mostri in arrivo infiniti segmenti energetici. Essi erano conduttori di campi di forza capaci di neutralizzare all'istante qualsiasi loro azione, oppure di provocarne l'immediata esplosione. In quell'attacco infernale, i bersagli più facili erano risultati i meno veloci Samund: essi erano rimasti totalmente distrutti nel giro di pochi minuti. Quanto ai Burkon, sebbene si presentassero più rapidi nei loro spostamenti, lo stesso cadevano nelle maglie del fuoco incrociato degli antimostri. In seguito anche da loro erano iniziati a partire dei raggi energetici con una potenza distruttiva non di poco conto; ma essi non potevano raggiungere i Vurk, poiché questi non si trovavano ad una distanza tale, da poter essere puntati e colpiti da loro. Durante l'assalto, perciò, esclusivamente in mezzo ai mostri delle divinità negative, si avevano deflagrazioni, fiammate e disintegrazioni. Esse trasformavano gli spazi in cui avvenivano in scenari apocalittici di orrore inaudito.
Al dio Brust non era sfuggito l'enorme sfacelo che stava subendo la sua flotta per mano dei Vurk delle divinità positive. Ma soltanto quando essa era stata ridotta ad una decina di Burkon, egli si era reso conto che gli antimostri delle divinità positive, per riuscire ad avvistare e ad annientare i suoi mostri all'esterno della circoscrizione, non potevano non essere guidati da piloti. Allora il dio della distruzione, ricorrendo all'espediente della palla di fuoco, era riuscito a sottrarsi per miracolo al tiro nemico e a trovare salvezza nel profondo Kosmos insieme con il dio Katfur. Infatti, durante l'assalto, il dio dell'infamia navigava sullo stesso Burkon, di cui si stava servendo il dio Brust.
Riguardo allo stratagemma, al quale era ricorso il dio della distruzione, bisogna sapere che unicamente sul suo antimostro personale c'era installato un dispositivo particolare, detto palla di fuoco. Esso, una volta azionato tramite un bottone a fungo, faceva avvolgere il suo veicolo spaziale da una grossa fiamma di forma sferica. In quel modo, ingannando il nemico che lo vedeva bruciare, gli dava ad intendere di essere stato colpito. Intanto, però, senza correre alcun pericolo, egli si sottraeva ad ogni ulteriore fuoco avversario e si dava alla fuga, allontanandosi il più possibile dal luogo dell'aspro conflitto.
Vanificata l'invasione attuata dal dio della distruzione, con l'azzeramento dell'intera sua flotta astrale, il dio Iveon si era affrettato a raggiungere il proprio gerark. Egli era ansioso di comunicargli il glorioso successo ottenuto dalla loro flotta su quella del kapius di Krop. Ma di lui non si avevano notizie e non si sapeva se ne era stato coinvolto in maniera grave. Una volta al suo cospetto, l'eroico dio subito gli aveva annunciato:
«Vaulk, la nostra flotta ha sonoramente battuto quella nemica e non ha avuto la minima difficoltà a sbaragliarla. Poiché i nostri Vurk hanno distrutto la totalità dei mostri che la formavano, possiamo affermare che la nostra è stata una brillante vittoria. Sei contento del fatto che abbiamo trionfato sulle divinità malefiche? Secondo me, la mia è stata una domanda che non avrei dovuto rivolgerti, conoscendo a priori quella che sarebbe stata la tua risposta!»
«Hai detto bene, mio grande amico, che non c'era bisogno di chiedermelo, considerato che non potevi recarmi una notizia migliore! Grazie a te e alla tua intraprendenza creativa, dio dell'eroismo, molti nostri pianeti continueranno ad orbitare intorno alle loro stelle. Mentre i Materiadi, che li popolano, potranno seguitare a trascorrervi la loro serena esistenza! La qual cosa mi rende veramente molto felice!»
«Adesso, Vaulk, sempre che tu sia d'accordo con me, vorrei invadere l'Impero dell'Ottaedro. è mia intenzione, infatti, costringere la totalità delle divinità negative che vi vivono ad abbandonarlo e a rifugiarsi malridotte in Tenebrun. Dopo i tanti e gravi torti che hanno fatto subire al tuo secondogenito, esse se lo meritano senz'altro!»
«Iveon, pur essendoci delle ottime ragioni per intraprendere un'azione di questo tipo, per favore evita per il momento di chiedermi di dartene mandato. Lo sai pure tu che solo il Consiglio dei Gerark può prendere una decisione del genere. Inoltre, una invasione dell'Impero dell'Ottaedro, in ogni caso, dovrebbe sempre avvenire, dopo esserci stato il beneplacito delle due eccelse divinità del Regno della Luce!»
«Hai proprio ragione, Vaulk. Nella nostra situazione, senza che ci sia l'autorizzazione delle due potenti divinità di Luxan, neppure l'autorevole consiglio può prendere decisioni in tal senso. A proposito, amico mio, mi tocca ancora ritornare dall'eminente Kron per restituirgli il suo anello, quello che tempo addietro mise a mia disposizione. Cosa ne diresti, se, mentre sarò presso di lui, ne approfittassi per chiedergli l'autorizzazione ad invadere l'Impero dell'Ottaedro? Per me, sarebbe un'ottima idea!»
«Iveon, forse non sarà necessario che tu raggiunga Luxan per il motivo che mi hai accennato. Da un momento all'altro, il dio Osur dovrebbe rifarsi vivo sul nostro pianeta con le nuove dei due eccelsi gemelli. Perciò incaricherai lo stesso messaggero di Kron di riportarglielo, al suo nuovo ritorno in Luxan. Naturalmente, ti sfumerà l'opportunità di parlare con l'eccelsa divinità e di fargli richiesta, nel medesimo tempo, di ciò che mi hai fatto presente un momento fa. Mi dispiace per te, amico mio!»
Proprio in quell'istante, il dio Osur aveva fatto la sua nuova apparizione nell'appart del gerark. Egli, mostrandosi con un'aria trionfante, aveva iniziato a dire ai suoi amici:
«Eccomi ancora presso di voi, Vaulk e Iveon! Sappiate che ho varie notizie da darvi, ovviamente da parte degli esimi gemelli luxaniani. In verità, se lo volete sapere, esse risulteranno meravigliose in modo particolare al nostro intrepido eroe Iveon. Per fortuna anch'egli, che è il diretto interessato, si trova qui presente!»
«Perché mai, Osur,» gli aveva domandato il dio dell'eroismo «dovrei gradire più di qualunque altro le tue notizie? Cosa mi si manda a dire di tanto importante, da parte delle due eccelse divinità? Per favore, sbrìgati a riferirmele, poiché fremo di conoscerle!»
«Iveon, dopo la vittoria riportata sui mostri del dio della distruzione, le potentissime divinità Kron e Locus, che se la sono gustata dall'Empireo, ti hanno nominato Comandante Supremo delle nostre quattro flotte astrali dell'impero. Perciò ogni gerark dovrà mettere la propria flotta a tua completa disposizione! Vuoi conoscere il motivo della tua nomina, da parte di loro due? Non preoccuparti, poiché lo conoscerai tra pochi istanti!»
«In verità, Osur,» ci era tenuto a precisargli il gerark Vaulk «io già avevo posto la mia flotta sotto il comando del mio amico Iveon. Così il nostro campione ha saputo guidarla alla totale vittoria su quella del kapius di Krop, la quale è rimasta interamente annientata! Ma non abbiamo più saputo niente di Brust, il perfido dio della distruzione.»
«Adesso, però, gerark Vaulk, non è la stessa cosa, siccome Iveon ne è diventato il Comandante Supremo per volere degli eccelsi gemelli. Per cui egli assumerà il comando delle vostre flotte, con o senza il vostro consenso! Ritengo che dovrebbe esserti chiara la differenza, rispetto a prima, non essendoci nulla da comprendere!»
«Naturalmente, Osur! Una notizia del genere ha recato anche a me un incredibile piacere. A ogni modo, sono certo che essa sarà accolta con favore anche dagli altri miei fratelli gerark! Una volta assodato questo particolare, se non ti dispiace, amico nostro, vuoi farci sapere che cosa ha spinto le due eccelse divinità a prendere una simile decisione, che trovo assai giusta e sensata? Bolle forse qualcosa in pentola, che noi non conosciamo ancora e siamo in attesa di apprenderla da te?»
«Infatti, Vaulk! Non appena Kron e Locus si sono resi conto che il kapius Brust era sul punto di invadere la tua circoscrizione, si sono indiavolati terribilmente. Quando poi egli ne ha tentato l'invasione, andando incontro ad un grande fallimento, mi hanno inviato presso i gerark di Kosmos per ordinare loro di invadere immediatamente l'Impero dell'Ottaedro e di raderlo al suolo. Essi, però, dovranno mettere le loro flotte astrali sotto il comando del dio dell'eroismo. Il quale ha già dimostrato di essere un ottimo stratega, quando ha battuto clamorosamente l'agguerrita flotta del dio della distruzione. Ecco quali sono le grosse novità, da parte della coppia delle eccelse divinità!»
Rivòltosi poi al divino eroe, il messaggero del dio Kron aveva aggiunto:
«Inoltre, Iveon, l'eccelso Kron ti manda a dire che puoi continuare a tenerti il suo anello, fino al termine del conflitto, il quale si è acceso contro le divinità negative. Glielo restituirai, quando accompagnerai da lui i divi Iovi ed Ukton. Egli non ha rinunciato a comprendere lo strano meccanismo della telepatia, la quale per il momento si verifica unicamente nelle piccole divinità. Perciò, nel caso che gli fosse possibile, vorrebbe realizzarlo anche in quelle adulte.»
«Osur, se questo è la volontà dell'illustre Kron, con piacere mi atterrò fedelmente ad esso, il quale, oltre a premiarmi, mi onora immensamente. A ogni modo, già da questo momento tengo a precisarti che in quell'occasione mi presenterò al dio del tempo con tre divi, anziché con i soli figli di Vaulk e di Volc, come ci hai fatto presente un attimo fa!»
«Perché parli di una terna di divi, Iveon? Mi fai il favore di essere più chiaro a tale proposito, palesandomi il nome dell'altro divo che verrà con te nel Regno della Luce?»
«Si tratta della diva negativa Elesia, Osur, la figlia del dio dell'infamia. L'eccelso Kron mi promise che l'avrebbe sottoposta al giudizio di Splendor. In questo modo, si valuterà se sarà il caso di privarla del marchio infamante che ha sulla fronte, facendola diventare per sempre una di noi, cioè una verace diva positiva.»
«è vero, Osur.» gli aveva confermato il gerark «Anzi, se un fatto del genere dovesse realizzarsi a vantaggio della diva, dopo ella diventerebbe la degna consorte di mio figlio Ukton. Elesia è indubbiamente una diva adorabile e bisogna esaudire il suo desiderio ad ogni costo!»
«Come vedo, amici, voi due state già combinando il loro matrimonio, senza che gli sposi siano stati ancora rintracciati! Davvero invidio il vostro ottimismo, il quale riesce a mantenersi ancora integro, anche mentre i due poveretti continuano ad essere bersagliati dalla sorte avversa. La quale sèguita a non mollarli e a farli tribolare in zone sconosciute!»
«Hai ragione, Osur, a parlarci in questo modo.» era stato del medesimo parere il divino Iveon «Ma sono certo che, non appena il conflitto in atto sarà terminato tra noi e le divinità negative, riuscirò senza meno a riportare ai suoi genitori il divo Ukton! Con lui ci sarà anche l'eccezionale Elesia, la quale è già destinata a diventare la loro affettuosa nuora.»
«Ti auguro di riuscirci, Iveon, poiché la liberazione di Ukton mi sta a cuore quanto a te, essendo Vaulk anche mio grandissimo amico! Non vorrei vederlo ancora soffrire così tanto insieme con la sua apprensiva moglie, a causa della malasorte che ha colpito il loro secondogenito!»
Non appena il dio Osur si era messo di nuovo in viaggio verso Luxan, il dio Vaulk si era affrettato a far segnalare ai suoi fratelli dal sovrintendente di turno che egli aveva assoluto bisogno di parlare con loro, senza che essi si potessero opporre. Dopo aver ottenuto la loro disponibilità ad incontrarlo, egli era partito insieme con il dio Iveon alla volta di Pestuk, il pianeta su cui si riunivano i capi delle quattro circoscrizioni.
Quando il dio del coraggio si era presentato in seno al Consiglio dei Gerark, accompagnato dal dio Iveon, aveva provocato nei suoi fratelli una patente freddezza. Inoltre, essi mostravano una certa titubanza a causa della presenza di chi consideravano un intruso in quella loro riunione. Allora egli, come primo suo atto, con sollecitudine aveva chiarito ai suoi germani il motivo della presenza dell'eroico dio nel loro consiglio. Così aveva detto loro:
«Fratelli, sono sicuro che già conoscete il mitico Iveon, per contatto diretto oppure per la sua fama. Se egli presenzia il nostro odierno incontro, non è dovuto ad una mia iniziativa; come pure non è stato un mio capriccio l'avervi chiesto questo consiglio straordinario. Sappiate, invece, che l'una e l'altra cosa non potevano essere evitate da me e da voi, visto che sarà lui a guidare le nostre quattro flotte astrali contro le divinità negative dell'Impero dell'Ottaedro. Del resto, già lo avevo fatto io con la mia! In merito a tale attacco, dovete sapere che gli eccelsi Kron e Locus ci hanno ordinato categoricamente di abbattere l'impero nemico nel più breve tempo possibile, come reazione all'invasione di Brust della mia circoscrizione! Essi hanno inviato presso di me Osur per metterci al corrente del nostro conflitto totale contro le divinità malefiche.»
«Prima di andare avanti con la nostra discussione, fratello Vaulk,» lo aveva interrotto il dio dell'astuzia «anche se siamo a conoscenza che l'attacco nemico si è concluso a vostro favore, sapresti dirci quali perdite ha subito la flotta nemica e che fine ha fatto il dio della distruzione durante il conflitto? Ci farebbe molto piacere apprenderlo da te!»
«Fratello Kavor, risponderò ad entrambe le tue domane, soltanto dopo che avrò chiarito un particolare importante. Se esso ha avuto l'egregia conclusione che conoscete, lo dobbiamo alle capacità tattiche e strategiche del nostro valorosissimo ed insuperabile Iveon. La flotta di Brust è stata interamente distrutta; ma non abbiamo notizie di lui. Per questo motivo, è giusto che il dio dell'eroismo sia il Comandante Supremo delle nostre flotte astrali riunite!»
«Avresti tu preso una simile iniziativa, fratello,» gli aveva domandato risentito il dio dell'ingegno «senza neppure averci consultati? Beninteso, non ho niente contro l'eccellente Iveon! Ma avrei anche potuto esprimermi in maniera differente, decidendo cioè di guidare da me stesso la mia flotta, se ne avessi avuto la voglia! Non pare anche a te, Vaulk, che avrei potuto farlo oppure credi che il mio ragionamento sia del tutto sballato?»
«Invece, fratello Neop, ti sarebbe stato negato di pensarla come hai detto! Forse non hai inteso bene quanto ho riferito prima su tale argomento, ossia che la nomina del qui presente Iveon ci è stata imposta direttamente dall'eccelso Kron. Perciò nessuno di noi potrebbe prendere una simile decisione, se, putacaso, fosse di questa opinione! Comunque, vi avrei proposto io stesso la sua nomina, se non ci avesse pensato il dio del tempo a nominare Iveon Comandante Supremo delle nostre quattro flotte astrali! Inoltre, egli non è stato raccomandato da me alla nostra eccelsa divinità, perché gli venisse conferita l'importante carica! Ve lo posso garantire, fratelli!»
«Allora perché mai l'eccelso Kron avrebbe deciso ciò, fratello Vaulk?» gli aveva chiesto il dio della tenacia «Non credo affatto che sia stata una raccomandazione di Kavor, in qualità di comandante supremo nell'Impero del Tetraedro, facendo ottenere al dio dell'eroismo il conferimento della carica in questione, senza prima consultarci. L'espressione del suo volto mi dice che egli non sa niente in merito!»
«Lo credo anch'io, Ponkar, dal momento che da parte sua non c'è stato nessun interessamento in tal senso, per cui anch'egli ne era all'oscuro fino a poco fa. Osur, oltre a comunicarmi l'ordine delle divinità gemelle che ci impone di distruggere l'Impero dell'Ottaedro, mi ha altresì riferito che esse hanno ufficialmente nominato Iveon quale Comandante Supremo delle nostre flotte astrali, senza che nessuno di noi si possa opporre alla loro inoppugnabile decisione. Ti è tutto chiaro?»
«Se le cose stanno come hai detto, Vaulk,» il dio Kavor aveva cercato di appianare le varie divergenze sorte tra di loro «non ci resta che salutare con un caldo benvenuto il qui presente Iveon e chiedergli come intende agire nei confronti delle divinità negative. Sono convinto che le due eccelse divinità scelgono sempre il meglio per noi divinità positive. Per questo pieghiamoci remissivamente alla loro augusta volontà!»
Annuendo, allora anche il gerark di Osken e quello di Pelen avevano aderito a quanto aveva affermato l'autorevole germano. Perciò si era atteso che il dio dell'eroismo illustrasse a loro quattro il proprio piano d'azione. Quando infine ne erano venuti ampiamente a conoscenza, essi non avevano potuto fare a meno di elogiarlo e avevano acconsentito che Iveon inviasse anche nelle loro circoscrizioni dei valenti istruttori di volo, per il reclutamento e il tirocinio dei futuri piloti sia dei Vurk che dei Pekad. In quel consiglio, si era discusso pure del fenomeno della telepatia, la quale si riusciva ad ottenere nei soli divi, e del prezioso apporto che essa dava ai loro enti opponenti, mentre erano in navigazione. A tale riguardo, i fratelli del dio Vaulk avevano autorizzato che dei divi provenienti da Zupes andassero a fare imparare ai loro divi l'uso della telepatia, siccome con essa si potevano trasmettere messaggi a distanza e localizzare anche chi li riceveva.
Nel frattempo, proprio come stava avvenendo nell'Impero del Tetraedro, anche in quello dell'Ottaedro, la macchina bellica si era messa in moto di pari passo. Tra le divinità negative, perciò, c'era un gran fermento, poiché si preparavano a fronteggiare l'immancabile invasione del loro impero da parte delle divinità positive. Stando alle loro previsioni, essa non si sarebbe fatta attendere molto. La certezza che un fatto del genere sarebbe accaduto quanto prima si era avuta, dopo che il dio Brust era riuscito con astuzia a scampare al fuoco degli impietosi Vurk, riparando poi in fretta e furia presso suo fratello Fuat. All'inizio, in verità, l'incontro tra i due germani non era avvenuto in modo cordiale, considerato l'attrito che si era creato fra di loro. Ma poi, pur con una certa riluttanza, era stato il dio della discordia a prendere per primo la parola. Lo aveva fatto per rampognare acremente il fratello, vomitando l'intera sua stizza attraverso le seguenti parole:
«Adesso, Brust, fratello dissennato, sei contento di averci messi tutti nei guai che ben conosci? Mi dici che fine ha fatto la tua flotta, siccome non scorgo ombra di essa in nessuna parte del nostro impero? L'ho vista partire dalla tua circoscrizione, ma senza farvi più ritorno! Naturalmente, sarà stata distrutta da quella di Vaulk, se tu non te la sei portata appresso! Mi dici pure cosa sei venuto ad elemosinare presso di me?»
«Per favore, fratello Fuat, non farmelo ricordare! Come stai immaginando, la mia invasione si è rivelata una completa disfatta! Tutti i miei Burkon e i miei Samund sono stati distrutti dai Vurk del gerark di Zupes! Essi colpivano i miei mostri, senza neppure farsi avvistare, riuscendo così alla fine a distruggerli completamente!»
«Ecco perché ti scorgo con la coda tra le gambe, Brust! Non mi dire che ora sei soddisfatto dei rovinosi risultati, ai quali ti ha condotto la tua mania di distruzione! Volevi distruggere le stelle e quant'altro di materiale si trovasse nell'Impero del Tetraedro. Invece hai unicamente permesso alle divinità positive di distruggerti l'intera flotta!»
«Certo che non sono soddisfatto, fratello Fuat! Ma devi sapere che neppure per tutti voi le prospettive si presentano rosee, considerato che siete ugualmente nei guai fino al collo, al pari di me! Ben presto le divinità benefiche invaderanno il nostro impero per farlo sparire dalla faccia di Kosmos e rispedirci tutti in Tenebrun! Questa è l'attuale realtà che ci minaccia, alla quale bisognerà porre un immediato riparo!»
«Perché dici così, Brust? Che cosa te lo fa pensare? Può darsi che la loro invasione non ci sarà, dopo aver fatto sbollire la loro collera sulla tua flotta ed essersi vendicati di te! Secondo me, sarà meglio aspettare, prima di darla per certa. Io sono di questo avviso!»
«Sono persuaso, Fuat, che le divinità benefiche ci invaderanno. Esse saranno spinte a farlo per due ragioni importanti: prima, perché vorranno renderci la pariglia; seconda, perché i loro antimostri, che adesso sono dotati di equipaggio, sono in grado di compiere un'azione del genere. Perciò, fratello, vi conviene correre ai ripari ed equipaggiare anche i vostri mostri di piloti efficienti. Io mi dichiaro disponibile a collaborare con voi, se me lo volete consentire. Vi assicuro che i miei consigli vi saranno utili ed impagabili! Ma dovete spicciarvi a prendere in considerazione quanto vi sto proponendo, prima che per voi sia troppo tardi!»
«Come stanno le cose, fratello Brust, qualsiasi aiuto ci potrà fare comodo! Dunque, come disposto dal nostro imperatore, sei reintegrato nelle tue funzioni di kapius. Sei contento? Buziur, nel mio ultimo colloquio con lui, aveva anche deliberato che, in caso di un nostro conflitto con le divinità positive, a nome suo, avrei dovuto conferirti di nuovo la carica di kapius, riconsegnandoti lo scettro, il quale adesso risulta attivato. Quindi, provvedo all'istante in tal senso, sperando che dopo comincerai a mettere giudizio!»
«Ti ringrazio, fratello Fuat, per aver perdonato l'evidente sconsideratezza del mio comportamento, facendola in barba a tutti voi! Adesso non c'è tempo per sentimenti di alcun tipo, poiché dobbiamo sbrigarci ad arginare, con i mezzi più idonei a nostra disposizione, quella che sarà una invasione in grande stile, da parte delle divinità positive. Suppongo che la loro flotta astrale sarà comandata dalla più temibile delle divinità benefiche, ossia dall'astutissimo dio dell'eroismo. La cui irriducibile forza d'animo ci deve far tremare non poco! Perciò mettiamoci subito all'opera e non facciamoci trovare impreparati e sguarniti nella difesa del nostro impero. Altrimenti, noi divinità negative saremo costrette a capitolare in pochissimo tempo!»
Era stato da quel momento che anche nelle sei circoscrizioni dell'Impero dell'Ottaedro era cominciata ad esserci un'agitazione di divinità e di mezzi, che vi persisteva tuttora senza sosta. Il loro spazio cosmico si presentava come un crogiolo di operazioni febbrili, che erano totalmente rivolte alla difesa del loro impero. Tra le quali, spiccava l'andirivieni di tutte le unità astronavali che erano state già allertate al massimo, in quella particolare circostanza di grande timore e di tremenda attesa!