109-LA DEA EBLA E LA DEA LUX SI PREOCCUPANO PER KRONEL E LUCIEL

Era toccato prima a Kronel scontrarsi con l'avversa realtà familiare. Quando la diva si era precipitata dal padre e gli aveva comunicato la sua intenzione di fidanzarsi con Luciel, il dio Kron era andato su tutte le furie. Poi, senza giustificare il suo parere contrario, il quale per la diva risultava qualcosa di inconcepibile, aveva opposto il proprio diniego al suo fidanzamento con il figlio della dea della luce. L'opposizione del padre, come era da prevedersi, aveva indignato moltissimo Kronel, la quale in precedenza aveva ritenuto l'assenso paterno un fatto scontato. Ella allora aveva preteso che il genitore le motivasse il suo secco rifiuto e le desse anche delle spiegazioni in merito all'odio insanabile, che era venuto a nutrire all'improvviso verso il suo Luciel. A suo parere, esso risultava del tutto immotivato ed incomprensibile, considerate le ottime relazioni che esistevano da tempo immemorabile tra suo padre e la madre del suo fidanzato. Il dio Kron, però, aveva continuato a non piegarsi alla pretesa filiale. Inoltre, pur essendoci delle validissime ragioni che l'obbligavano ad opporsi al fidanzamento della figlia con il divo, lo stesso si era rifiutato di farle presenti alla sua quartogenita. Egli le avrebbe senz'altro riferite alla sua adorata Kronel, se un motivo abbastanza serio, che noi ben conosciamo, non lo avesse trattenuto dal farlo. Per giustificare il suo dissenso, il dio del tempo sarebbe stato costretto a scoprire vari altarini, alla qual cosa egli non intendeva arrivare nel modo più assoluto. L'eccelso Kron, infatti, giustamente era convinto che un fatto del genere non avrebbe giovato a nessuno dei componenti delle due famiglie interessate; al contrario, li avrebbe soltanto danneggiati. Ecco perché intendeva evitare che esso venisse scoperto.

In primo luogo, da parte sua, ci sarebbe dovuta essere l'ammissione della sua relazione extraconiugale avuta con la madre di Luciel, la quale di sicuro gli avrebbe attirato addosso a sé l'ira della moglie e addosso alla dea Lux la collera del figlio e del marito, se fosse rientrato dalla sua lunga assenza. In secondo luogo, Kronel sarebbe stata messa di fronte a due amare realtà, cioè che ella era una figlia adulterina e che Luciel era suo fratello uterino. Le quali cose l'avrebbero scossa in modo traumatico, fino a scombussolarle l'esistenza. C'era poi da considerare l'enorme oltraggio che sarebbe derivato senza meno dall'intera vicenda, a discapito soprattutto della dea Lux. In un certo senso, esso l'avrebbe esposta alla gogna, poiché tutte le divinità dell'Empireo sarebbero venute a conoscenza del fattaccio avvenuto negli anni addietro. Il quale si prestava ad hoc a provocare in Luxan, oltre che un grande scalpore, uno scandalo senza precedenti, anche se nessuna delle divinità luxaniane si sarebbe mai permessa di spettegolarci sopra. Al contrario, se ne sarebbe ben guardata dal farlo, avendo il massimo rispetto sia per l'eccelso Kron che per la dea da lui sedotta. Per tali motivi, restando irremovibile nella propria decisione, poiché quello era l'unico atteggiamento da assumersi da parte sua, il padre di Kronel si era opposto tenacemente alle sollecitazioni della figlia. Quando non ne aveva potuto più delle lagnanze filiali, le aveva risposto con tono risoluto ed ultimativo:

«Nessuno, compresa tua madre, non ha mai osato pretendere da me delle giustificazioni in merito ad una mia decisione. Tanto meno lo consento a te, figlia mia presuntuosa! Se sono contrario al tuo fidanzamento con Luciel, non sono tenuto a giustificare né a te né a qualcun altro la mia opposizione ad esso. Perciò, se ho stabilito che non ti sposerai con il quartogenito della mia amica Lux, così sarà, poiché giammai acconsentirò alla vostra unione! A questo punto, ritengo l'argomento in questione definitivamente chiuso per tutti. Adesso, Kronel, ti ho chiarito per bene quali sono le mie intenzioni irremovibili!»

Dopo averle parlato in quel modo, l'eccelsa divinità aveva congedato la figlia, la quale era rimasta immensamente allibita, di fronte a quello strano atteggiamento del genitore, che non si sarebbe mai aspettato da lui. Era stata la prima volta che egli l'aveva trattata con una durezza ed un distacco simili! Ma Kronel, pur mostrandosi mortificata al massimo, non aveva voluto arrendersi e darsi per vinta, per cui era ricorsa all'aiuto materno. Ella intendeva spingere la madre a smuovere il padre dalla sua presa di posizione, la quale si mostrava, oltre che incomprensibile, soprattutto gelida ed inespugnabile. Una volta al suo cospetto, la diva, dopo averla abbracciata calorosamente, si era messa subito a singhiozzare e a profondere calde lacrime sul petto di lei. Allora la commossa dea Ebla, prendendole la testa tra le mani, prima l'aveva allontanata da sé. Dopo, con grande amabilità, aveva domandato alla figlia piangente:

«Kronel, mi dici cos'è che ti turba l'animo in modo così angoscioso? È la prima volta che ti scorgo in uno stato simile! Su, smettila di versare lacrime e di disperarti in questa maniera, figlia mia! Come tutti sappiamo, ad ogni cosa c'è un rimedio, tranne che cercare di venir fuori da Inesist! Allora mi riferisci cosa ti è successo di così spiacevole stamani?»

«Madre mia, io amo Luciel, il figlio della dea Lux e del dio Alcus. Entrambi siamo perdutamente innamorati l'una dell'altro. Io desidero soltanto lui ora come mio fidanzato e in seguito come marito. Perciò non riuscirò mai ad amare un divo di Luxan che non sia lui! Hai compreso adesso, mia dolce e soave genitrice, ciò che desidero per me?»

«Come avrei potuto non capire, figlia mia! Ma non mi rendo conto del problema, che ti fa tanto penare! Se tutti e due vi amate, come mi hai affermato, chi mai osa opporsi al vostro amore? Devo confessarti che tuo padre ed io abbiamo sempre ammirato il tuo Luciel, per cui non potevi fare una scelta migliore. Perciò, Kronel, mi dici da cosa deriva questo tuo pianto immotivato, il quale in questa bella circostanza non dovrebbe esserci nei tuoi occhi? Se vuoi spiegarmelo, ti ascolto.»

«Allora perché il tuo illustre consorte, al contrario, mi ha vietato di amare Luciel ed anche di sposarlo? Al mio annuncio, dopo essersi adirato, me lo ha proibito categoricamente. Eppure, fino a ieri, lo consideravo il padre più buono e più comprensivo che esistesse in Luxan! Invece, dopo che gli ho parlato del mio amore per il figlio di Lux, si è dimostrato il genitore più burbero e più tirannico che ci possa essere! Insomma è stato un vero padre padrone! Tu quale spiegazione gli dai?»

«Davvero dici, Kronel, che tuo padre si è comportato con te come hai detto?! Eppure lo sai anche tu che egli ha sempre straveduto per te, figlia mia! Se poi penso alla ragione per cui si è arrabbiato, sul serio mi viene da affermare che non ci capisco più niente, riguardo a lui! Ma ne sei proprio certa che mio marito si è mostrato nella maniera che hai detto, quando gli hai parlato di te e di Luciel? Magari egli non ha nemmeno inteso bene ciò, di cui gli hai parlato! A mio avviso, figlia mia, non può esserci un'altra spiegazione plausibile! Te lo garantisco!»

«Al contrario, madre, il tuo caro marito ha reagito esattamente come ti ho riferito, alla mia notizia che volevo fidanzarmi con Luciel. Ti assicuro che essa gli è stata molto ben chiara! La sua ira è scoppiata, subito dopo che gliel'ho annunciata con grandissima mia gioia. Fino ad un attimo prima, davvero credevo che egli mi amasse più degli altri suoi figli. Adesso, però, non ne sono più convinta e comincio a dubitarne. Madre mia, solamente tu puoi aiutarmi, convincendo il babbo ad accettare il mio fidanzamento con il figlio quartogenito di Lux!»

«Cercherò senz'altro di darti una mano come posso, Kronel. Ti voglio anticipare, però, che dubito che tuo padre possa concedere a me quanto ha già negato a te, che vieni amata da lui come se tu fossi la pupilla dei suoi occhi! Mia diletta figlia, quindi, prima di darmi a prometterti mari e monti, per poi disilluderti dopo aver parlato con tuo padre, fin da questo momento tengo a farti presente questo particolare, cioè…»

Ma poi, avendoci ripensato, la dea della fertilità subito si era fatta cupa in volto. Un pensiero, che non avrebbe mai voluto che le si affacciasse alla mente, l'aveva frenata di colpo, facendole cambiare subito idea. Allora ella aveva voluto aggiungere alla figlia:

«Comunque, mia dolce Kronel, prima di parlarne con tuo padre, ci terrei a sapere come la madre di Luciel ha accolto il vostro amore e la vostra intenzione di fidanzarvi! Perciò mi farai conoscere al più presto la sua risposta data al figlio. Solo se essa è stata positiva, non essendoci stati ostacoli da parte di lei, andrò a parlare subito con tuo padre! Ecco quanto ho stabilito, in merito al vostro fidanzamento. Ci siamo intese?»

«Madre mia, Lux sarà stata sicuramente felicissima, alla bella notizia che presto si sarebbe apparentata con il potente Kron, che è mio padre! Perciò, dopo che il figlio le avrà comunicato che noi due ci amiamo, all'istante si sarà abbandonata a svariate manifestazioni di giubilo! Ma tu, madre mia, vuoi giustificarmi perché ella non dovrebbe essere d'accordo con il nostro fidanzamento? Nessuna divinità si sognerebbe mai di fare un affronto del genere all'eminente mio genitore! Tu non sei forse dello stesso mio parere? Certo che lo sei, non potendo essere altrimenti! Comunque, dopo che mi sarò incontrata con Luciel ed egli mi avrà recata la risposta materna, verrò immantinente a dartene conferma!»

«La penso anch'io come te, Kronel. Ma tu conduciti ugualmente dal tuo Luciel e chiedigli come la madre ha appreso il vostro desiderio di fidanzarvi. Soltanto dopo ne riparleremo, cioè quando saprò come affrontare l'argomento con tuo padre. Ad ogni modo, figlia mia, tieni presente ciò che sto per dirti, senza scordartelo in seguito. Se il tuo Luciel avrà riscosso dalla madre lo stesso dissenso che ti ha riservato tuo padre, vuol dire che una ragione molto seria impedisce ad entrambi di concedervi il loro beneplacito e la loro benedizione. In quel caso, vi consiglio di essere comprensivi e di rinunciare per sempre al vostro amore. Indirizzerete invece ad altri vostri coetanei i sospiri amorosi che intendete donarvi a vicenda! Ve lo dico per il vostro bene!»

Kronel, da parte sua, convinta che almeno al suo Luciel l'incontro con la madre era risultato positivo, non vedendo l'ora di appartarsi con lui, era volata in quel posto dell'Intersereno dove già l'attendeva il suo innamorato. Infatti, essi si erano dati appuntamento in quel luogo per scambiarsi i risultati conseguiti negli incontri avuti con i rispettivi genitori e per tirare così le somme. Una volta pervenuta nel luogo della serenità, la sconsolata diva aveva trovato il suo fidanzato tremendamente abbacchiato. Il poveretto manifestava un viso cupo e non più ravvivato dal sorriso della gioia, come era avvenuto nei precedenti incontri avuti con lei. A guardarlo bene in faccia, egli le faceva una ingente pena, visto che il suo sguardo si presentava dimesso ed avvilito. Allora, dopo essersi accostata a lui abbastanza mortificata, si era data a dirgli:

«Non mi dire, Luciel, che anche tua madre si è opposta al nostro fidanzamento, proprio come ha fatto mio padre! Se è stato così, dobbiamo ammettere che insieme formiamo una bella coppia di emeriti scalognati! Eppure non avrei mai creduto possibile un fatto del genere, poiché avevo ritenuto scontato l'accoglimento del nostro fidanzamento da parte dei nostri genitori. Anzi, ero convinta che essi, nel ricevere la bellissima notizia da noi due, se ne sarebbero rallegrati immensamente!»

«Non ti sei affatto sbagliata, mia cara Kronel. Altrimenti il mio volto starebbe facendo una grande festa per la felicità! Già, tu te ne sei accorta all'istante, scrutando tale parte del mio corpo! Comunque, eccoti il resoconto sull'incontro che ho avuto con mia madre. Appena le ho parlato del nostro amore, la sorpresa, ovviamente sgradita, l'ha fatta sobbalzare. In seguito, ritornata ad essere calma, ha cercato di convincermi a tutti i costi di rinunciare a te, siccome il nostro amore era una cosa impossibile, per cui era destinato a fallire. Al massimo, secondo lei, potrà esserci fra di noi un'ottima e sana amicizia. Quando poi le ho chiesto i motivi del suo atteggiamento ostile verso il nostro amore, ella prima è rimasta zitta per un poco. In seguito ha cercato di sviare il discorso. Alla fine, avendola messa alle strette, la mia genitrice ha detto che il potente Kron non avrebbe mai approvato e tanto meno permesso il nostro fidanzamento. Perciò non era sua intenzione inimicarselo, incoraggiando il nostro amore impossibile, da considerarsi un fallimento fin dall'inizio. Adesso sai tutto, Kronel, sul netto rifiuto da me incassato ieri dalla mia genitrice, che credo non mi abbia detto l'intera verità!»

Terminato di riferirle lo sgradito colloquio che aveva avuto con sua madre Lux, Luciel aveva voluto esprimere alla sua amata diva le varie impressioni che gli erano derivate da esso, avendole avvertite senza alcun errore. Perciò egli, parlando con tono sommesso e con un animo estremamente abbattuto, le aveva soggiunto:

«Comunque, Kronel, sono persuaso che mia madre, nel dare la sua risposta giustificativa, ha voluto essere intenzionalmente evasiva. Direi che l'abbia sostituita di proposito con un ripiego momentaneo. Invece, secondo quanto ho potuto intuire, penso che ci debba essere qualcos'altro alla base dell'opposizione dei nostri genitori all'amore che abbiamo stabilito di intrecciare e coltivare. Probabilmente si tratta di una vecchia ruggine esistente fra loro due, la quale continua ad esserci ancora oggi! Se quanto penso è la verità, prepariamoci al peggio, amore mio, poiché ci attende un futuro tribolato!»

Una volta che i due mortificati divi si erano separati ed avevano fatto ritorno alle loro famiglie, Kronel era corsa all'istante a rapportare alla madre quanto aveva appreso dal suo adorato Luciel. La poveretta, ovviamente, si era dimostrata assai costernata e sfiduciata nel darle la brutta notizia. Allora la dea Ebla, mostrandosi oramai alquanto rassegnata, si era espressa in modo deciso alla diva:

«Figlia mia, come ti avevo preavvertita, l'opposizione anche da parte di Lux al vostro fidanzamento mi lega mani e piedi, poiché essa rende impossibile ogni mia intercessione presso tuo padre a favore della vostra unione. Stando così le cose, credo proprio che tu e Luciel dobbiate rinunciare per sempre al vostro amore e vi convenga dedicarlo ad altri divi della vostra stessa età, a patto che vi meritino. Come mio consiglio, vi esorto a farlo, prima che esso diventi talmente grande, da lasciarvi ferite ancora più profonde nell'animo, se ne veniste privati. Se ci tenete a restare uniti, come già vi è stato fatto presente anche dalla madre di Luciel, potete limitarvi a coltivare fra di voi una leale e sana amicizia, proprio come se foste dei veri fratelli. Ve lo raccomando!»

La diva Kronel, ricusando il consiglio materno, le aveva replicato:

«Invece, madre mia, noi non rinunceremo al nostro amore! Dopo il nostro giuramento, esso è diventato eterno per noi due e nessuno mai potrà contrastarcelo. Neanche il mio potente genitore! È quanto ci tengo a precisarti, per il presente e per il futuro! Che lo sappia anche il tuo consorte, anche se egli si rifiuta di approvarlo!»

«Forse è vero, figlia, che tuo padre non potrà ostacolare il vostro amore, siccome non gli sarà permesso di alterare i vostri pensieri e le vostre decisioni. Ma mi dici a cosa ti servirà amarlo, se poi non avrai la possibilità di vedere il tuo amato e di vivere il tuo amore con lui? Allora me lo vuoi spiegare, Kronel? Lo so, sarà per te una dura realtà; ma essa sarà precisamente come te l'ho prospettata in questo momento!»

«Non ho capito per niente ciò che hai voluto farmi intendere, madre mia! Vuoi essere più esplicita, dicendomi chiaramente a che cosa ti sei voluta riferire con le tue oscure parole? Ho soltanto intercettato da esse che il loro significato non è affatto rassicurante, specialmente per me. Dunque, ti prego di spiegarmi meglio ogni cosa!»

«Non hai pensato, Kronel, agli iperpoteri primari di tuo padre? Dovresti saperlo che egli, volendo, potrebbe separarti per sempre dal tuo Luciel! Pensa che, servendosi di essi, tuo padre è in grado di trasferirlo in una località della realtà di Kosmos, dove nessuna divinità riuscirebbe mai più a raggiungerlo, te compresa! Se lo facesse, dopo mi sai dire a cosa ti servirebbe amare il tuo Luciel, senza potere più vederlo e compenetrarti con lui? Come vedi, incaponendoti a dedicargli il tuo amore, gli faresti correre questo grave pericolo, il quale lo priverebbe pure della madre. Rinunciando a lui, invece, gli permetteresti di vivere nella sua realtà, accanto a lei, che gli vuole un sacco di bene. Nello stesso tempo, figlia, avresti la possibilità di continuare a vederlo e ad essergli amica. Così entrambe le cose ti gratificherebbero oltre ogni misura!»

Allora, con tono sommesso, Kronel aveva risposto alla sua genitrice:

«Ringraziandoti per avermi illuminata, madre mia, ti prometto che ci penserò sopra. Ma stanne certa che farò tutto quello che sarà di giovamento al mio amato Luciel. Non voglio che, per colpa del mio amore per lui, gli accada qualcosa di terribile da parte di mio padre! Se avvenisse qualcosa di simile, non potrei mai perdonarmelo! Prima, però, dovrò consultarmi con lui e decidere insieme il da farsi, ponderando i pro e i contro circa l'eventualità di persistere nel nostro amore.»


Dopo che Kronel si era congedata da lei, la dea Ebla era rimasta a ruminare la risposta data dalla dea Lux al figlio. In merito alla quale, si era andata chiedendo perché mai anche la dea della luce si era opposta recisamente al fidanzamento del suo Luciel con la figlia dell'eccelso Kron. A suo parere, di sicuro delle ragioni di forza maggiore l'avevano obbligata a comportarsi in quella maniera inattesa. Con molte probabilità, doveva trattarsi delle medesime che avevano indotto anche il marito a negare alla figlia prediletta quella che a tutti sarebbe risultata una legittima richiesta. Inoltre, per essersi ricusati entrambi di spiegarle ai rispettivi figli, poteva trattarsi di sicuro di ragioni inconfessabili e gravemente scandalose. Ora le sue illazioni sull'argomento in questione si rivelavano assolutamente inequivocabili e conducevano dritto ad un evidente adulterio, che adesso si cercava di nascondere a ogni costo. Secondo lei, esso, poiché era stato consumato migliaia di anni prima a spese sue e del dio Alcus, non poteva che avere Kronel come suo frutto esistente. Pertanto la diva era da considerarsi la sorellastra di Luciel, oltre che dei suoi tre figli maschi. In questo modo, si dimostravano fondati i suoi sospetti di sempre, i quali le avevano fatto ritenere Kronel una creatura non concepita da lei, pur trovandosela nel proprio grembo.

A tale riguardo, la dea aveva sempre sospettato che il marito, per opera di qualche suo abile artificio, era riuscito a trasferirla nel suo utero. Logicamente, dopo averla prelevata da quello di un'altra dea, della quale ora si conosceva pure il nome, per non comprometterla e per evitare lo scandalo! Inoltre, i veti incrociati, opposti dal marito e da Lux al fidanzamento di Kronel e Luciel, avevano fatto comprendere, al di là di ogni ragionevole dubbio, con quale dea alcuni millenni addietro il marito aveva avuto la sua tresca. Ma ormai alla consorte di Kron il fattaccio non interessava più niente, poiché ella si era affezionata a Kronel più che ad una vera figlia. Perciò non intendeva affatto arrecare il minimo dispiacere alla sua diletta diva. Secondo lei, la poveretta ne avrebbe sofferto moltissimo, se si fosse messa in testa di approfondire la cosa con il consorte, con il chiaro intento di stuzzicare un grande vespaio. Nello stesso tempo, però, nemmeno intendeva passare per una vera stupida agli occhi di qualcuna! Per questo motivo, la dea Ebla ci teneva a far presenti all'amica Lux due cose molto importanti. Con la prima, voleva metterla al corrente che ella aveva sempre saputo che Kronel non era sua figlia, anche se il consorte aveva cercato di darle a credere che la divetta era di loro due. Con la seconda, invece, intendeva farle sapere che adesso era anche venuta a conoscenza della dea che l'aveva concepita. A tale scopo, perciò, la dea della fertilità era corsa subito dalla dea della luce, al fine di precisarle entrambe le cose. Così, quando si era trovata faccia a faccia con la madre di Luciel, senza aver peli sulla lingua, aveva incominciato a dichiararle:

«Lux, non sono venuta da te per chiederti spiegazioni del perché ti opponi al fidanzamento del tuo Luciel con la mia Kronel, dal momento che già credo di conoscerne il motivo. Da te mi attendo solamente delle conferme chiare e precise, quelle che non ho osato mai chiedere a mio marito. Perciò tu adesso, senza alcun sotterfugio, me le darai con la massima veracità, considerato che ad esse dovrà poi seguire fra noi due un abboccamento. Il quale dovrà avere, come unici obiettivi, il benessere della mia Kronel e l'incolumità del tuo Luciel. Ti sono stata chiara?»

La dea Lux, poiché era stata colta di contropiede, all'inizio si era mostrata con un volto erubescente. Dopo un poco, essendosi quasi ripresa dallo choc, le aveva risposto:

«Mi dici quali conferme vorresti che io ti dessi, mia cara Ebla? In verità, non capisco ciò a cui hai voluto alludere. Invece, se mi palesi a quali di esse ti sei voluta riferire di preciso, sarò ben lieta di dartele. Devi sapere che non desidero essere scortese con una mia grande amica, quale tu sei! Allora me le chiarisci, per favore?»

«Lux, vorrei che tu mi confermassi che alcuni millenni fa avesti una tresca con mio marito e che quindi Kronel, in quanto frutto di essa, è tua figlia. Ragion per cui ella non può sposare il fratello uterino Luciel! Ti do la mia parola che Kron non verrà mai a sapere quanto oggi mi avrai confessato. Inoltre, ti garantisco che non ci tengo a smuovere le acque su questa vicenda e a dare così corso ad uno scandalo, il quale coinvolgerebbe negativamente entrambe le nostre famiglie. Comunque, è cosa nota a tutti che voglio molto bene a Kronel e giammai mi permetterei di arrecarle il più piccolo dispiacere. Quindi, ti chiedo di non tergiversare e di affrontare l'argomento con la massima franchezza. In questo modo, ci intenderemo meglio e non ci saranno difficoltà nell'adoperarci insieme per conseguire il bene comune della mia Kronel e del tuo Luciel. Essendo persuasa di essere stata esplicita, non ho motivo di credere che tu non voglia comprendermi e rispondermi onestamente!»

«È vero, Ebla, non ti sbagli per niente nell'affermare che Kronel è mia figlia. Ma hai torto nell'accusarmi di avere avuto una tresca con tuo marito, poiché essa non ci fu mai. Io sono stata sempre fedele al mio Alcus e mai mi sarei sognata di farmi possedere da qualche altro dio, anche se si fosse trattato dell'eccelso Kron, che è tuo marito! Ti invito a credermi, madre putativa di Kronel, perché quanto ti ho dichiarato in questo nostro incontro è la pura verità! Sono anche disposta a giurartelo, se dubiti della mia buona fede!»

«Allora vuoi spiegarmi, Lux, come fece Kron a fecondarti, se tu non eri d'accordo? Ossia, ammesso che egli ti possedette contro la tua volontà, come mai ti lasciasti anche fecondare da lui? Lo sai che ciò è praticamente impossibile! Inoltre, mi dici quale fu la ragione che ti spinse a compenetrarti con il mio Kron, durante una mia assenza da casa? Vorrei che tu mi spiegassi anche questo particolare, non riuscendo io ad avere le idee chiare pure a tale proposito!»

«Certo che fu in seguito ad una nostra compenetrazione che egli approfittò di me e mi possedette con un autentico inganno. Mi devi credere, Ebla! Come pure non desiderai avere un figlio da lui, in quella circostanza! Quanto all'avvenuta compenetrazione tra noi due, adesso passo a fartene un resoconto.»

«Brava, Lux: esigo che tu me lo faccia con la massima sincerità!»

«Siccome il mio Alcus era un mese che non si faceva vivo a casa nostra, venni a chiedere al mio amico tuo consorte di aiutarmi a rintracciarlo. Egli si mostrò disponibile nel concedermi il suo aiuto e si mise subito a mia completa disposizione. Ma non volendo avere a che fare con chi mi aveva vigliaccamente abbandonata, mi consigliò di cercarlo insieme con lui, mediante la compenetrazione. Così, nel caso che lo avesse scovato, egli mi avrebbe lasciata sola con mio marito per tentare di persuaderlo a ritornare a casa. Per eseguire le nostre ricerche, fummo costretti ad addentrarci nel tempo trascorso, siccome avevamo pensato di iniziarle dal momento in cui il mio consorte aveva lasciato la propria famiglia per non farvi più ritorno. Agendo in quel modo, successivamente avremmo potuto seguirlo fino al luogo dove egli si era condotto e rifugiato nel passato.»

«Naturalmente, Lux, anziché mettervi a cercare tuo marito, riteneste più utile e più dilettevole battere i sentieri del sesso! E non raccontarmi che le cose non andarono in questo modo, come appunto ti ho accennato, poiché non me la daresti a bere neppure un poco! Anzi, da parte tua, sarebbe inutile convincermi del contrario!»

«Invece, Ebla, sei davvero in errore, se la pensi così! Dopo che mi fui trasferita in tuo marito, egli perse la testa e fu colto da un improvviso desiderio di possedermi. Volendomi poi attiva al massimo nell'amplesso con lui, Kron, intanto che procedevamo a ritroso nel tempo, mi fece ritrovare in un precedente rapporto amoroso avuto con il mio Alcus, prima che nascesse il nostro Luciel. Perciò, in quell'istante, ero convinta di essere posseduta dal mio povero marito. Ciò spiega anche il motivo per cui, durante l'amplesso, ebbi ad esprimere il desiderio di essere fecondata. Lì per lì, non mi accorsi del fatto che tuo marito aveva cambiato le carte in tavola con un suo espediente, possedendomi al posto del mio Alcus. Compresi di essere stata raggirata da lui, solo due mesi dopo, ossia quando mi ritrovai incinta. A quella scoperta, corsi a trovarlo e gli feci presente la mia imprevista gravidanza, rinfacciandogli in pari tempo la sua mascalzonata. Egli allora, ad evitare uno scandalo, trasferì il feto dal mio grembo al tuo, mediante due compenetrazioni. La prima la ebbe ancora con me, dovendo prelevare il nascituro dal mio utero. La seconda invece la ebbe poco dopo insieme con te, per deporlo nel tuo, mentre facevate l'amore.»

«Ebbene, Lux, adesso credo a tutto quanto mi hai riferito, poiché non ho ragione di dubitare delle tue affermazioni, essendomi convinta pure io che esse possono solo corrispondere a verità. Altrimenti non c'è dubbio che non ti saresti mai fatta fecondare da lui. Quindi, hai tutta la mia comprensione e la mia solidarietà. A questo punto, però, dobbiamo darci entrambe da fare a trarre Kronel e Luciel dai guai, nei quali si stanno cacciando. Bisogna agire, prima che venga a succedere loro qualcosa di irreparabile, da parte di mio marito, furioso com'è nell'attuale momento! Mi comprendi, Lux, amica mia?»

«Certo che ti capisco, Ebla! Ma sai dirmi cosa possiamo fare noi due per l'uno e per l'altra, allo scopo di sottrarli all'ira del tuo consorte? Francamente, non vedo come possiamo riuscirci, senza la collaborazione di loro due! Ecco ciò che penso!»

«A ogni costo, bisognerà distoglierli al più presto dal loro proposito di fidanzarsi e di amarsi, prima che sia troppo tardi! Un modo per riuscirci ci sarà senza meno: basterà cercarlo e trovarlo!»

«Non credo che saremo in grado di ottenere una cosa simile dai nostri divi, se prima non avremo svelato a tutti e due la loro consanguineità di primo grado! Ebla, consentimi di dirtelo: esso è l'unico modo per salvaguardarli dall'ira di tuo marito. Altre strade non possono esserci, testardi come essi sono in questa loro pretesa!»

«Invece un fatto del genere non dovrà mai accadere, Lux! Bisognerà evitare nel modo più assoluto che essi vengano a sapere di essere fratello e sorella, a meno che non sarà lo stesso Kron a deciderlo! Perciò ci toccherà battere una via diversa, se vogliamo conseguire il nostro obiettivo, senza procurare traumi ad entrambi i nostri disperati divi. Adesso credo di esserti stata chiara abbastanza, amica mia Lux!»

Era stato così che si era conclusa la concitata conversazione fra la dea Ebla e la dea Lux, le quali erano apparse molto preoccupate. Ma prima di congedarsi, esse si erano promesse che avrebbero fatto il possibile per dissuadere i due caparbi innamorati dal loro impossibile amore e per convincerli a recedere dalla loro folle decisione di fidanzarsi. Invece, come vedremo, ogni sforzo delle due dee che veniva indirizzato a perseguire tale obiettivo, era destinato a riscuotere solo un insuccesso. Infatti, in nessun modo esso sarebbe riuscito a salvare dalla catastrofe almeno una delle due giovani divinità, essendo l'uno e l'altra di tutt'altro avviso, venendo il loro amore prima di ogni altra cosa.


Nonostante la forte opposizione dei loro genitori, Kronel e Luciel avevano continuato a frequentarsi e ad amarsi come due veri fidanzati. Le accorate suppliche delle rispettive madri non erano riuscite a fare breccia negli animi dei due divi, i quali, al contrario, si erano andati infervorando sempre di più l'uno dell'altra. Si poteva dire che essi non avessero accennato per niente a qualche ripensamento o cedimento, nonostante ci fossero le continue pressioni delle loro preoccupate genitrici. La dea Ebla e la dea Lux, nella loro accanita opera di persuasione, non avevano mollato per un attimo, poiché si erano impegnate a tutto spiano, in quella loro corsa contro il tempo. Entrambe si mostravano convinte che la pazienza del potentissimo dio del tempo non sarebbe durata ancora a lungo. Perciò le due dee di Luxan temevano che essa potesse esaurirsi del tutto, da un momento all'altro. Ma contrariamente a quanto esse consigliavano ad entrambi, Kronel e Luciel si erano mostrati sprezzanti del pericolo ed avevano continuato ad agire come se nessuna reale minaccia incombesse sulle loro teste. Perciò apertamente seguitavano a sfidare in modo provocatorio l'eccelso dio Kron, il quale non aveva voluto più ritornare sull'argomento.

In apparenza, era sembrato che il dio del tempo non intendesse più interessarsi della relazione amorosa dei due renitenti divi, i quali si davano a rafforzarla con incontri sempre più assidui. Per questo motivo, egli non aveva più rivolto la parola alla disubbidiente Kronel, come per dimostrarle il suo cocente livore. Aveva anche proibito categoricamente alla moglie di fare il nome dell'irresponsabile figlia in sua presenza, perché ella non meritava più la sua stima. Anzi, non avrebbe mai più dovuto accennargli la vicenda della conturbante cotta di Kronel per il figlio della dea Lux, poiché essa gli aveva arrecato una forte arrabbiatura e una grande delusione. Per la quale ragione, preferiva dimenticarla totalmente, cancellandola per sempre dalla sua mente.

A parere della dea Ebla, il lungo silenzio del marito sulla storia amorosa che riguardava i due scapestrati divi follemente innamorati non andava interpretato come una semplice noncuranza per essa. All'opposto, doveva essere inteso come un evento, il quale poteva soltanto far preoccupare tantissimo. Ella era convinta che si trattava di una calma solo apparente e sospetta. Per questo era da considerarsi di sicuro foriera di tempesta, poiché essa, prima o poi, si sarebbe manifestata con tutta la sua furia scatenata! Secondo lei, quella che adesso aveva tutta l'aria di una autentica bonaccia in un prossimo domani sarebbe potuta diventare, per le due giovani divinità disubbidienti, una tempesta carica di eventi catastrofici e tragici. Questi ultimi, se ella non si sbagliava, quanto prima avrebbero investito i loro animi e vi avrebbero provocato inaspettatamente molti pianti, oltre che lutto e costernazione. Ma ciò che impensieriva disperatamente la dea della fertilità era la cocciutaggine sia di Kronel che di Luciel. Essi, con presunzione e con impassibilità, proseguivano per la loro strada minata da grossi e forti rischi, la quale si andava assottigliando sempre di più davanti a loro, facendosi perciò sempre più insidiosa ed impraticabile.

La consorte del dio Kron era convinta che tale strada ben presto si sarebbe trasformata, almeno per uno di loro se non per entrambi, in una sicura trappola senza via di scampo. A tale riguardo, ella si andava perfino domandando se servisse ancora a qualcosa, da parte sua e di Lux, intensificare gli sforzi e darsi da fare con il massimo impegno, al fine di indurre i due testardi innamorati alla ragione. Anche perché essi apparivano irremovibili nella loro folle decisione e si mostravano incuranti dell'imminente catastrofe in arrivo. La quale avrebbe potuto colpirli quando meno se l'aspettavano, se i due divi ribelli avessero perseverato nel loro intento di trasgressione e di indifferenza, a dispetto del furioso padre di lei. Volendo essere obiettivi, la dea Ebla era assai preoccupata maggiormente per il povero Luciel, poiché di certo la collera e la furia del potente Kron si sarebbero sfogate in maniera esclusiva su di lui. A suo avviso, il consorte difficilmente avrebbe osato far del male a colei che nel suo intimo continuava ad amare più di ogni altra divinità esistente, lei compresa, anche se non lo dava a vedere in modo manifesto.

Da parte loro, Kronel e Luciel, infischiandosi di tutti quelli che avversavano la loro relazione amorosa, avevano seguitato a frequentarsi a tutto gas e con una certa spregiudicatezza. Quel loro atteggiamento, da definirsi una vera provocazione, se non proprio una sfida, scaturiva dal fatto che lui e lei non ammettevano che altri, anche se autori della loro esistenza, si immischiassero nel loro amore. Essi lo reputavano la cosa più nobile e più sacra e, come tale, non poteva essere censurato da nessuna divinità. Come la vedevano loro due, il sentimento dell'amore stava alla base dell'intero creato sia luxaniano che cosmico, siccome ne rappresentava la forza propulsiva, l'essere e il divenire, l'origine e la fine. Per questo non era possibile comandare a tale sentimento di esprimersi in un determinato modo, oppure dettare ad esso dove, quando e con chi nascere. Ad ogni divinità, dunque, doveva essere consentito di viverlo in piena libertà, di coltivarlo nell'entità più ad essa congeniale, di esprimerlo con l'intensità che più reputavano opportuna. Per tale motivo, a nessuna critica e a nessuna censura doveva essere permesso di intervenire a sindacare l'amore, in qualunque divo esso fosse nato, fino a volerlo limitare o, peggio ancora, soffocare sul nascere nello spirito in cui era nato! Ciò che faceva più rabbia ai due divi innocenti era l'ottuso atteggiamento ostile manifestato dal genitore di lei e dalla genitrice di lui. Naturalmente, non in quanto tale; ma perché esso era giunto inatteso da parte dei due congiunti, pur intercorrendo degli ottimi rapporti di amicizia tra le loro famiglie. Ecco perché l'uno e l'altra non si sarebbero mai aspettato da esse quell'opposizione al loro amore, che si dimostrava talmente intransigente, da apparire quasi maniacale. Nonostante ciò, i due rispettivi genitori oppositori cercavano di persuaderli a qualunque costo, anche se non ancora con qualsiasi mezzo, che sarebbe stato meglio rinunciare al loro impossibile amore. In pari tempo, essi si rifiutavano di fornire a ciascuno di loro delle valide motivazioni, perfino quelle ritenute le più banali.

Ad un certo punto della loro esistenza, Kronel e Luciel avevano cominciato a sentirsi poco tranquilli. Pur continuando a mostrare esteriormente una certa albagia nel difendere e nel coltivare il loro amore, nel profondo intimo essi per la prima volta avvertivano i sintomi del nervosismo e della preoccupazione. Più che le loro madri, delle quali non si curavano affatto, era il dio Kron che all'improvviso aveva iniziato ad impensierirli e a mettergli addosso parecchia tensione. La quale veniva accompagnata da una buona dose di apprensione. Allora, siccome essi venivano incalzati da incubi funesti, anche i loro incontri amorosi avevano smesso di rivelarsi sereni ed intensi. Soprattutto si andavano svolgendo all'insegna della inquietudine e di una minore euforia. Spesso i due divi si erano anche soffermati sulla eventualità che l'eccelso dio Kron quanto prima sarebbe intervenuto contro di loro. Ma i poveretti non riuscivano ad immaginarsi il tipo di punizione che egli avrebbe messo in atto nei loro confronti. Così pure ignoravano se, dove e quando essa sarebbe sopraggiunta a rivelarsi colma di drammaticità. Perciò, nell'ultimo loro incontro, Luciel si era espresso alla compagna:

«Kronel, comincio già a non essere più certo che alla fine riusciremo a spuntarla con il tuo potente genitore. Probabilmente, mia madre ha senz'altro ragione, quando mi asserisce di essere sulle spine a causa mia. Ella teme, da un momento all'altro, la reazione di tuo padre, la quale di certo non sarà accolta piacevolmente da noi due! Secondo lei, egli presto interverrà per dividerci per sempre; però il suo intervento colpirà principalmente me, facendomi sparire dalla realtà luxaniana. Alla fine, mentre Kron riuscirà ad ottenere il suo scopo, cioè la frustrazione del nostro bel progetto d'amore, solo lei sarà il capro espiatorio di tutta la nostra travagliata vicenda. Così, dopo aver già perso l'attuale marito, ella si ritroverà privata anche dell'unico suo figlio avuto con lui. Tu che cosa ne pensi di ciò, amore mio? Rimani sempre dell'avviso che si debba continuare imperterriti per la nostra strada, senza rinunciare alla nostra passione? Non credi anche tu che sarebbe bello anche vivere come due grandi amici, come appunto ci suggeriscono le nostre preoccupate genitrici? Esistendo in questo modo, almeno non ci perderemmo di vista e seguiteremmo a bearci della nostra compagnia e del nostro bel rapporto! Allora, Kronel, perché non accontentiamo le nostre madri e ne accogliamo il suggerimento, senza correre i gravi rischi che si prevedono?»

«Invece tra noi due, Luciel, non dovrà esserci alcuna amicizia, quella che altri ci vogliono imporre! Noi dobbiamo persistere nella nostra ardente passione! Arrenderci adesso a chi vuole ostacolare il compimento della nostra unione equivarrebbe, da parte nostra, ad un autentico tradimento dell'amore. Più che per i nostri interessi, noi ci stiamo battendo per l'amore, per la sua libera espressione, per la sua indipendenza da ogni legge e per la sua difesa da ogni sopraffazione. Per le quali cose vale la pena lottare e sacrificarci! Tua madre e la mia forse non hanno tutti i torti, quando si preoccupano che mio padre si starà preparando per farci una sgradevole improvvisata e che quasi con certezza sarai esclusivamente tu il bersaglio della sua offensiva. Ma se egli crede che dopo ritornerei ad essere per lui la figlia di un tempo, questo se lo potrà scordare! Il mio genitore forse non ha previsto per niente che dopo finirebbe col perdermi per sempre, se ti arrecasse anche il minimo male!»

«Mi spieghi, Kronel, che cosa faresti, se ti venissi a mancare, in seguito ad un intervento di tuo padre contro di me? Da parte mia, non riesco ad immaginarmelo neppure un poco!»

«Se tu dovessi cessare di esistere per me, mio amato Luciel, la mia esistenza non avrebbe più senso; anzi, sarebbe come averla perduta per sempre. Anche se fra di noi non c'è stata mai alcuna compenetrazione di tipo sessuale, mi sento legata a te in una maniera sublime e meravigliosa. Mi sento quasi elettrizzata dal tuo essere stupendo, il quale riesce in continuazione ad incantarmi e a deliziarmi come nessun altro divo. Inoltre, in qualità di essere pensante e deliberante, non sopporterei neanche per un istante la mia dipendenza da altri. Desidererei piuttosto annientarmi, se dovessi esistere come entità privata del proprio libero arbitrio di decidere e di agire. Non la pensi come me?»

«Sono pienamente d'accordo con te sul libero arbitrio, Kronel! Quanto all'eventualità di una nostra separazione forzata, anch'io, se dovessi perderti, non saprei che cosa fare della mia inutile esistenza e come gestirla in altro modo. Alla stessa maniera tua, anch'io preferirei privarmene e non essere più costretto da essa a penare nella mia atroce disperazione. Spero proprio di non trovarmi mai in una situazione del genere! Io bramo vivere per sempre insieme con te questa mia gioia, la quale, grazie a te, in ogni istante mi pervade l'animo. Essa mi proviene dal pensiero che noi due ci apparterremo per l'eternità. Ma perché tuo padre Kron non torna sui suoi passi e non si decide a venirci incontro, lasciandoci liberi di amarci come meglio crediamo? Possibile che egli non voglia assolutamente mostrare neanche un po' di pietà verso due bisognosi di amore come noi, che non stiamo facendo niente di male a nessuno, dal momento che vogliamo solo amarci in piena libertà?»

«Purtroppo, Luciel, tu chiedi un miracolo impossibile dall'eccelso mio genitore, considerato che egli ha una sola parola nel bene e nel male. La quale, per nostra sfortuna, non viene mai meno. Se egli avesse voluto prendersi a cuore la nostra causa, lo avrebbe già fatto fin dall'inizio. Perciò, se si è rifiutato di farlo quando gli ho partecipato il nostro amore, è assurdo sperare che lo possa fare in un secondo momento. Ti consiglio di darmi ascolto e di convincerti che ripensamenti, da parte sua, non ci sono mai stati e mai ce ne saranno in avvenire per nessuno!»

«Allora, Kronel, vuoi dirmi come possiamo risolvere la nostra questione, se in tuo padre avremo sempre un acerrimo e tenace oppositore alla nostra soave relazione amorosa? Oppure, secondo te, possiamo fare qualcosa, allo scopo di evitare la sua vendetta? Su, dimmi qual è la tua idea in merito alla nostra contrastata vicenda!»

«Non disperare, Luciel, perché non tutto è ancora perduto. Ho già un piano perfetto per sfuggire allo sdegno e ad ogni concreta minaccia proveniente da mio padre. Ma bisogna fare in modo che nessuno ne venga a conoscenza, prima di averlo attuato. Solo così, egli non potrà muoversi in tempo ed anticiparci con la sua punizione. Ho pensato di abbandonare definitivamente l'Empireo insieme con te, ma dopo aver fatto disperdere ogni nostra traccia attraverso la Nube Nera. Così facendo, in seguito nemmeno gli iperpoteri primitivi di mio padre potranno raggiungerci e farci del male, siccome saremo privi dei nostri dati identificativi. A quel punto, potremo anche dire addio ad ogni castigo da lui preparato per noi e dare il benvenuto alla nostra eterna unione. La quale, finalmente, non sarà più scalfita da tristi sensazioni e da varie preoccupazioni, quelle che attualmente non demordono nell'investirci senza tregua. In seguito, una volta all'esterno del Regno della Luce, ce la godremo con la massima felicità, senza più darci pensiero di nessuno e di niente!»

Il piano proposto da Kronel era piaciuto anche al suo amato Luciel. Perciò era stato deciso congiuntamente di metterlo in atto appena possibile, ossia dopo essersi accordati su quale pianeta andare a trascorrere la loro esistenza e su come trasferirsi sopra di esso. Infatti, non potevano lanciarsi alla ricerca di una meta, senza averla prima prestabilita. Inoltre, bisognava allestire quei preparativi, i quali in seguito sarebbero stati utili al buon esito della loro futura partenza.