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Lettera n. 85
Tesoruccio mio,
l'altro giorno i miei caldi sensi vibravano al tocco fatato delle tue mani, le quali da esperte accarezzavano il mio corpo estasiato. Delle magiche sensazioni, da me avvertite prima a fior di pelle, in seguito hanno penetrato in profondità i recessi della mia anima. Ma tu, imperterrita e a ragion veduta, continuavi a suscitare senza sosta nel mio spirito il desiderio passionale.
Le tue voluttuose intenzioni ti si leggevano bene sul volto, poiché desideravi che ti facessi da innesco all'esplosione dei tuoi sensi. Infatti, dentro di te bruciavi di un ardore libidinoso e volevi farlo sfogare con me dell'intera sua carica sessuale. Non potevo che assecondarti e fare pure mie le tue brame, visto che in me già ardeva il fuoco che andava alimentando i tuoi lascivi desideri.
I nostri corpi allora, sotto la spinta di forti pulsioni istintuali, si sono abbrancati e hanno iniziato a rotolarsi convulsamente in balia della passione. Il ritmo e la cadenza dei loro piacevoli movimenti via via si facevano sempre più frenetici e più mirati; mentre il coro dei gemiti e dei sospiri, che era deflagrato in noi improvviso, voleva soltanto testimoniare che avevamo finalmente raggiunto il massimo piacere.
Senza il tuo amore, come farei a vivere, mia cara stella?
Il tuo amore
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