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Lettera n. 80
Amore mio sensibile,
sei dovuta partire all'improvviso, senza che fra noi due ci siano stati né abbracci né baci; senza che abbiamo potuto esprimerci con gli occhi lo sconforto e l'amarezza, mentre dilagavano abbondantemente nel nostro cuore addolorato. Neppure abbiamo potuto leggerci sul volto l'angoscia e la sofferenza, mentre in silenzio le stavamo entrambi covando nell'anima. Perciò non abbiamo avuto modo di avvertire nel nostro intimo il profondo avvilimento, mentre permeava tristemente i nostri spiriti sbigottiti.
Insomma, il destino ha voluto che tu partissi senza disporre di un minuto di tempo per avvisarmi e salutarmi, lasciandomi tutto solo a piangere miseramente il tuo crudele distacco da me. Esso ora inizia a turbarmi e anche a farmi impazzire, dandomi in pasto all'ossessione più assillante e più atroce. Sconcerta come non mai perfino la mia esistenza, la quale ha smarrito la pace e si è tuffata in una folle disperazione.
Ma sono sicuro che neanche per te sarà stato facile intraprendere il lungo viaggio, senza avermi prima salutato, per cui adesso stai pure tu soffrendo, come nessuno può immaginare. Anzi, sono convintissimo che durante il cammino sei stata sorpresa da un invincibile scoramento, il quale si è dato a trasformare la tua vita in un calvario, a cui hai potuto attingere soltanto le terribili pene dell'inferno! Fammi avere presto tue notizie, mio grazioso tesoro!
Il tuo amore
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