Lettera n. 77

Gentile amore mio,
noi due non dobbiamo mai più litigare. La nostra vita, come sai, è breve e perciò non è giusto sciupare il nostro tempo in liti sciocche e banali. Esse hanno la loro origine quasi unicamente dall'assillo insidioso del dubbio e della gelosia. Il primo ti è connaturale, per cui sèguiti a dubitare del mio grandissimo amore che vado nutrendo per te e che mai e in nessun caso smetto di dedicarti. Invece puoi vantarti di esserne l'esclusiva depositaria, dal momento che esso di giorno come di notte ti appartiene interamente.

Hai il grande privilegio di poterne usufruire, oltre che in qualsiasi istante, perfino senza limitazione. Da parte tua, infatti, puoi farne quello che più ti aggrada: puoi sia coccolarlo che sbatterlo o strapazzarlo, visto che sei liberissima di fare del mio amore tutto quanto ti dettano la tua indole e la circostanza. Perciò, come puoi constatare, esso potrà essere sempre e soltanto tuo, senza che in qualche modo ti venga imposta da me nessuna condizione tassativa; come pure ti prometto che mai ci sarà per conto mio alcuna ignobile rivalsa.

Quanto al morbo della gelosia, il suo infelice primato mi appartiene senz'altro, per cui esso mi spinge a essere esageratamente possessivo nei tuoi confronti. Così mi obbliga a importi, anche se non ne conosco motivo, quanto già faresti per me di tua spontanea volontà, se te lo chiedessi. Lo dimostra il fatto che, senza mai smettere, ti prendi cura di me con zelo grandissimo e con innegabile passione. Ma, sebbene stiano così le cose, continuo a non arrendermi in nessun modo e, pur d'intossicarti l'esistenza, passo spesso ad accampare futili e ridicoli pretesti, ciascuno dei quali ogni volta si rivela palese frutto della mia assurda gelosia. Allora, ignorando tutto il bene che ininterrottamente mi mostri, impassibile ricomincio ad angosciarti quella vita che il mio amore poco prima già ti aveva fatta andare in piacevole visibilio.

Ciò sta a indicare che occorre sul serio da entrambe le parti decidersi a compiere un grande sforzo comune, il quale sia all'altezza di porre fine alle nostre liti e di alimentare il nostro meraviglioso rapporto di cieca e incrollabile fiducia. Soltanto in questo modo, la viva fiamma dell'amore in noi non correrà più alcun rischio di tremolare o addirittura di smorzarsi, siccome verranno definitivamente meno fra me e te i soliti screzi ingiustificati! Percorriamo entrambi la via della saggezza, mia cara!

Il tuo amore