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Lettera n. 48
Dolce e caro mio tesoro,
vorrei farti stare in me ogniqualvolta penso a te; così sentiresti come il mio cuore palpita e vibra di commozione; apprenderesti come il mio spirito si accende e si entusiasma, al solo tuo ricordo. Se qualche penoso pensiero in quel momento mi opprime, all'improvviso lo vedo abbandonarmi e scomparire, come per prodigio. Allora ridivento spensierato e mi trasferisco all'istante nel mondo meraviglioso della serenità e della gioia.
Il mio amore per te è tanto grande, quanto lo è l'immenso universo; il mio amore per te è così limpido, come lo è la fonte di un ruscello; il mio amore per te è così ardente, come lo è la viva fiamma di una fornace. Se tu dovessi venire a mancarmi, di sicuro non sopravvivrei a te; mi sentirei invece precipitare in un nulla sconfinato e tenebroso. Perfino il mio animo perderebbe la sua abituale forza di volontà, come pure lo vedrei accasciarsi nella più cupa malinconia. Analoga sorte subirebbe il mio cuore. Esso si vedrebbe scaraventare nel profondo e gelido baratro, dove tutti i deliziosi pensieri d'amore cadono nell'oblio, per cui non potrebbe evitare il proprio schianto mortale.
Perciò desidero tenerti sempre stretta tra le mie braccia per succhiare dalle tue labbra l'intero inestinguibile ardore, il quale in ogni momento sgorga copioso e sublime dal tuo spirito passionale. Stammi bene, amore mio!
Il tuo amore
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