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Lettera n. 47
Superbo amore mio,
quanto a splendore e a bellezza, tutti gli astri del cielo, compresi il nostro sole e la nostra luna, al tuo confronto devono umilmente inchinarsi e riconoscere la tua superiorità. A maggior ragione, i monti, pur mostrandosi molto superbi con le loro cime innevate, non possono dispensarsi dal loro atto di sottomissione e di riverenza, dopo essere stati paragonati al tuo fulgore. Anche gl'incommensurabili oceani, pur considerati nella loro vastità infinita e nel loro moto burrascoso, se procedo a un raffronto, appaiono meno imponenti del tuo aspetto maestoso. Allo stesso modo i paesaggi naturali, dai quali non posso estromettere quelli campestri, lacustri e vallivi, devono prostrarsi ai tuoi piedi e rendere omaggio sincero all'incanto delle tue forme.
Sempre raffrontandoli con i tuoi pregi, gl'inestimabili tesori d'arte devono smettere di ritenersi gli unici capolavori dell'ingegno, siccome ci sei tu a farli apparire meno artistici e rinomati. Ugualmente, le opere letterarie, anche quelle più insigni ed egregie, ne escono alquanto ridimensionate, se paragonate al tuo prestigio nella sua fulgida manifestazione. Ecco come ti considero io, mia cara compagna fedele!
Il tuo amore
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