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Lettera n. 43
Infelice amore mio,
la tua morte mi ha reso il più sventurato della terra, mi ha condannato per sempre alla disperazione più insopportabile, mi ha logorato in maniera irrimediabile l'intero sistema nervoso. Perciò ora vivo solo di amari e dolorosi ricordi, che peggiorano ancora di più la mia situazione. Ogni giorno non faccio altro che rammentare la tua sventura e la mia sofferenza.
Era appena trascorsa la prima metà di novembre, il quale è senz'altro da ritenersi il più triste dei mesi, quando la tua splendida stella si è staccata di colpo da un cielo che poteva soltanto mostrarsi rammaricato e commosso. È stato proprio allora che la mia pallida anima si è vista piombare nel buio più pesto, dal momento che lassù era venuta a mancare quella che per lei rappresentava una guida fidata.
Ti ha rapito alla tua giovane vita un male, il quale è stato diagnosticato incurabile fin dal suo esordio; così tutto all'improvviso esso ti ha tolta alla vista del mio gaio spirito, che era molto innamorato di te. Subito dopo si è abbuiata l'intera mia esistenza, quella che tu sola eri capace d'illuminare e di allietare; ne è stata la causa l'assenza del tuo fervido amore, il qual non vi splendeva più e aveva smesso di riscaldarla. Se prima la tua passione viva e ardente m'infondeva di continuo tanta gioia nel cuore, dopo l'avvilente squallore di una grama esistenza vi è venuta a regnare in modo orribilmente tetro.
Tu tribolavi già da diversi mesi, tenendomi accortamente celato quel terribile male, che ogni giorno ti andava rodendo dentro e ti stava consumando poco alla volta. Avevi fatto di tutto per nascondermi meglio l'intera tua pena, pur essendo essa tremenda e dolorosa; infatti, per un senso di altruismo, avevi voluto a ogni costo che io venissi privato di ogni dolore. Da subito, però, mi ero accorto che erano divenuti più caldi gli abbracci che ricevevo da te; come pure trovavo i molti tuoi baci più veementi e più focosi di quelli di prima. Comportandoti così, intendevi far passare inosservato quel male implacabile che ti aveva colpita, il quale ti stava distruggendo senza la minima pietà, fino a risultare una tortura al tuo fragile corpo.
Ma ora sappi che il tuo caro ricordo rimarrà per sempre nella mia mente bellissimo e intatto; anzi, ti do la mia parola che esso vi vivrà indistruttibile, poiché lotterò con ogni mezzo contro le insidie del tempo! Addio, amore mio! Che la pace ti accompagni per l'eternità!
Il tuo amore
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