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Lettera n. 40
Graziosa amata mia,
la tua leggiadra bellezza, se all'inizio mi stupisce e trascina la mia esistenza in una beata contemplazione di te, subito dopo me la ravviva e me la fa pure esultare, fino a quando non è riuscita a riempirla d'intenso brio e di calore. Solo allora mi sento ribollire dentro di celestiali sensazioni, per cui il mio spirito si dà a brillare di una gioia indefinibile, mentre il mio animo si va intensamente impregnando di dolce e gaia serenità.
Quando infine basito passo in rassegna ogni parte del tuo corpo mozzafiato, vengo a nutrire nei tuoi confronti ben altri sentimenti. Essi mi si rivelano assai presto dei desideri ardenti e sfrenati, che vorrebbero fare di te l'oggetto del mio piacere. In quel momento, i tuoi begli occhi seduttori diventano indescrivibilmente maliardi e quasi mi travolgono; anzi, passano a innescare in me un'irrefrenabile passione. Invece le tue piccole labbra, carnose e sensuali come sono, con la loro ineguagliabile magia si apprestano a trasmettermi una incontenibile voglia di asservirle quanto prima al mio ingordo estro amoroso. Perciò vorrei tanto che esse si fondessero con le mie; così vi attingerei senza sosta la dolce panacea dell'amore, ma soprattutto le inonderei della mia insaziabile voluttà.
Riguardo al tuo stuzzichevole seno, posso dire che si presenta bianco-ambrato e ben formato, oltre ad avere due turgidi capezzoli favolosi. Solo a guardarlo, esso fa nascere in me celati propositi di lussuria, per cui vorrei tanto assediarlo e bersagliarlo con tenere carezze. Sfiorandolo per lungo tempo con le mie mani molto esperte e ricorrendo poi con maestria a giochi amorosi d'altro genere che non ti costa immaginare, dopo aver accettato acquiescente e consenziente i miei tocchi benefici, lo sentirei infine esplodere in beati fremiti di piacere.
Comunque, mi riesce assai arduo frenarmi e votarmi alla moderazione davanti alle tue graziose nudità, le quali sono da considerarsi divinamente impeccabili e rappresentano inoltre il sacro tempio dove tu custodisci gelosamente i tesori della tua femminilità. Per questo di continuo vengo preso di mira e assalito da una irrefrenabile bramosia di possederle e di profanarle con ripetuti assalti voluttuosi.
Soltanto in questo modo, vedrei prima dipartirsi forte da esse e poi raggiungere le mie membra l'estasiante euforia dei sensi, quella stessa che da noi viene scorta sgorgare irruenta e irrefrenabile dai nostri amplessi veementi.
Sicuro che sarai lieta di sapere che cosa penso di te, insieme con il mio giudizio espresso nei tuoi riguardi, ti faccio pervenire il mio caloroso abbraccio.
Il tuo amore
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