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Lettera n. 36
Mia cara amata,
come sai, anche il giorno precedente la mia partenza che è avvenuta giovedì scorso, è esplosa tra noi due la calda passione amorosa, la quale è risultata fin dall'inizio un vulcano capriccioso in piena fase eruttiva. Essa, però, non rigurgitava all'esterno gas e cenere, oppure magma e lapilli; bensì andava inondando il nostro talamo nuziale sia di baci e carezze sia di gemiti e sospiri.
All'istante si è scatenata dentro di noi in modo incontrollabile l'irruenta tempesta dei sensi, i quali si sono messi subito a tumultuare vertiginosamente nel vortice della passione, intanto che scorrazzavano e impazzavano folli e lascivi nei nostri due corpi fremebondi. Ricordo che all'inizio i nostri sguardi procaci e i nostri baci ardenti, seminando l'alcova di lussuria, hanno fatto da degno preludio alla vasta gamma di giochi amorosi che sono seguiti. In quella circostanza, essi venivano escogitati e messi in atto dalla nostra voluttà scatenata per rendere più piacevole il nostro rapporto sessuale.
I nostri corpi s'imbattevano di continuo in sensazioni gradevoli e ultraterrene; mentre i nostri spiriti, già esaltati a dismisura, si appagavano di un piacere senza fine, che proveniva loro copioso dalla fantastica ridda dei nostri sensi surriscaldati. Comunque, sia gli uni che gli altri, indomiti nel loro impeto trasgressivo, s'intrecciavano e si fondevano in una beatifica atmosfera. La quale era stata creata dall'irrefrenabile concupiscenza, rendendosi complice della nostra passione!
Adesso attendo con impazienza il nostro prossimo rapporto sessuale, amore mio, perché ho tanta voglia di rivivere insieme con te la stessa intensità passionale vissuta la volta scorsa.
Il tuo amore
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