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Lettera n. 30
Luce dei miei occhi,
approfittando del mio rientro settimanale, anche domenica scorsa abbiamo fatto l'amore, poiché in entrambi c'era stato un forte desiderio di farlo. Tutto mi appare ancora nitido e sento la voglia di parlarne con te.
I nostri corpi, appena si sono ritrovati nudi a letto, hanno cominciato a darsi a un abbraccio senza fine, il quale ci ha condotti a un'incantevole fusione. Non molto tempo dopo, veleggiando estasiati nel mare della sensualità, essi hanno fatto rotta per l'isola del piacere, dove sono approdati e subito si sono messi in cerca del godimento più grande.
In verità, non avevamo mai vissuto momenti così intensi, non c'eravamo mai tuffati in un desiderio così ardente, non c'eravamo mai visti scatenarci ed esprimere una potenza sensuale di quella portata. I nostri gemiti di piacere, i nostri ardori impetuosi, i nostri abbracci travolgenti, frammisti com'erano a baci e a carezze, hanno finito per sopraffare la cosiddetta moderazione. In questo modo, ci hanno avviati lascivamente verso l'appagamento più completo del nostro istinto sessuale.
Così le nostre membra hanno vibrato per la fortissima emozione, dandosi spregiudicatamente a una inconfessabile lussuria. La quale ha scosso i nostri sensi e li ha fatti scatenare in una passione irrefrenabile, facendoli giungere beatamente all'acme di un piacere incontenibile!
Non sai quanta voglia ho ancora di rifarlo, amore mio! Perciò, al mio prossimo rientro, fatti trovare disponibile il più possibile e senza perdere tempo. Resto in dolce attesa.
Il tuo amore
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