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Lettera n. 21
Stella del mio cuore,
un sogno, dimostrandosi un autentico incanto per me, questa notte ha deliziato il mio profondo sonno, favorendomi anche un beato risveglio. Per questo mi appresto a raccontartelo.
Tu, mia diletta compagna, spargendo ovunque dei prolungati sospiri amorosi, aleggiavi intorno a me sensuale ed eccitante nel tuo costume evitico; sembravi davvero l'avvenente Afrodite, nel preciso istante che veniva fuori dalla sua conchiglia prodigiosa, facendo grande sfoggio della sua verginale bellezza. Inoltre, al par suo, ti mostravi fascinosa e seducente nelle tue nudità leggiadre.
Ma ora che mi ritrovo sveglio, in questo roseo mattino, la mia mente trasognata si mostra ancora bramosa di contemplarti, per cui non smette di farsi estasiare dalle tue forme meravigliose. Tuttora le scorgo così procaci e inebrianti, così divine e impeccabili, da bastare il solo loro ricordo ad accendere di nuovo in me come non mai i sensi e la passione, facendovi nascere e fermentare una pazza voglia di amarti. Perciò, amore mio, vorrei tanto rituffarmi, come la notte scorsa, tra le melliflue voluttà del soave amor tuo!
Il tuo amore
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