Lettera n. 20

Amore mio,
alcune avverse circostanze mi costringono a soggiornare più di mille chilometri lontano da te, senza curarsi per niente del mio cuore abbattuto, il quale va ereditando penosamente tormentose angosce dal tempo. Esso si va mostrando tirannico e crudele nei miei confronti; anzi, pare che si sia fermato all'improvviso, come per farmi il massimo dispetto e per infliggermi il più feroce tormento. Perciò, esterrefatto come non mai, mi ritrovo a brancolare per angusti e tetri meandri, in preda a una inquietudine che può essere solo la spettrale conseguenza dei miei numerosi incubi ossessivi. La quale, inoltre, facendo la parte del leone, con un accentuato sadismo trascina il mio spirito avvilito in visioni macabre e terribili, mentre si manifestano su uno sfondo allucinante e con un crescendo di strazio. Invano serro gli occhi per non guardare, mi tappo le orecchie per non sentire e molto determinato mi sforzo di non pensare a questa mia situazione raccapricciante e infernale. Ogni mio tentativo operato in tal senso è solo in grado di approdare, sempre e soltanto, a un nulla di fatto.

Oh, se tu in questo momento potessi essermi solidalmente vicina per guarirmi della sofferenza che continua a rodermi e a distruggermi nell'intimo, segnando la mia esistenza con un male tanto indicibile quanto insanabile! Per la prima volta avverto dentro di me la mancanza dei tuoi baci infuocati; come pure non tollero il fatto di vedermi risvegliare privo dei tuoi abbracci calorosi, i quali sono gli unici a sapere in che modo avviarmi per i piacevoli sentieri di una incredibile delizia.

A ogni modo, dolce amore mio, penso anche a te, per cui non posso fare a meno d'immaginarmi la tua sofferenza e la tua disperazione. Esse di sicuro staranno facendo un crudelissimo scempio pure del tuo cuore, essendo rimasto sconsolatamente solo al pari del mio. Ciò rende più sofferente la mia odierna esistenza, la quale già per conto suo si rattrista e si amareggia a non dirsi. Difatti non scorge altra alternativa dinanzi a sé che quella di accettare remissivamente la cieca e preponderante forza del destino!

Il tuo amore