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Lettera n. 142
Mia creatura benedetta,
avverto nel mio corpo gli strascichi della tua passione, quella che rende la mia esistenza palpitante di attimi indimenticabili, venendo essi profusi dal tuo amore sempre disponibile a donarmi un piacere incontenibile. Avverto nel mio animo la gioconda atmosfera, quella che sei solita suscitarvi con molta grazia, allo scopo di rendermi la vita un giardino dove poter cogliere i fiori più graditi da me.
Avverto nel mio spirito i colori della tua ansia, i quali appaiono ora sgargianti ora smorti, a seconda se gioisci o se sei addolorata per il mio essere meditabondo che, in modo alterno, ti si rivela un giorno pacato e un altro volubile. Avverto nel mio intimo la tua natura ambigua, quella che non sempre si mostra conciliante verso di me, poiché alcune volte ti piace oppormi quel tuo carattere capriccioso e intransigente.
Il tuo amore
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