|
Lettera n. 12
Mio astro splendente,
con questa mia nuova lettera, riprendo i bei momenti trascorsi insieme a casa tua, durante il nostro primo incontro. Ma, più particolareggiatamente, voglio rammentare quelli che abbiamo vissuto a letto dopo cena, pervenendo entrambi a un godimento incommensurabile e inesprimibile.
In un attimo ci siamo ritrovati nudi e abbracciati l'uno all'altra, come l'edera al proprio albero. Restando nel nostro magico amplesso, ci siamo messi a rotolarci alternativamente in tutti e due i sensi. Nel frattempo ci tenevamo stretti, ci baciavamo, ci accarezzavamo, ci palpeggiavamo e lasciavamo tutta la nostra intensa passione amorosa sbizzarrirsi nelle forme e nei modi più licenziosi. Sembravamo davvero due soggiogati dal sesso, visto che ci mostravamo insaziabili di esso e c'incaponivamo a voler ricercare a qualunque costo quel certo qualcosa che ci facesse provare sensazioni d'inaudito piacere. Non si parlava per niente fra noi due; ma si preferiva amoreggiare soltanto, senza mai smettere e fino all'inverosimile. Perciò, in preda al piacere che ci proveniva dal nostro amoreggiamento, nello stesso tempo ne venivamo sfiancati ed estasiati a non dirsi. Ma la stanchezza fisica, a quel delirio di carnalità, non poteva competere con l'eccitante ebbrezza dei sensi. Per questo motivo, essa veniva a trovarsi in subordine, non riusciva neanche a farsi notare in tanta euforia sensuale e si dimostrava del tutto inesistente.
Durante il nostro lascivo rapporto, più volte abbiamo avvertito in noi delle contrazioni orgasmiche piacevolissime, ineffabili, indefinibili. Esse ci hanno immersi ogni volta in un pazzo godimento, facendoci andare sovente in visibilio. Dentro di noi, comunque, insieme al godimento fisico, veniva a registrarsi anche un appagamento sovrumano dello spirito, il quale in quella piacevole circostanza sembrava prendesse il volo e assurgesse alla massima beatitudine. Infatti, in sintonia con il nostro corpo materiale, noi lo sentivamo compiacersene, gioirne e trarne le sensazioni più dolci ed estasianti. Ci rendevamo conto che una specie d'immedesimazione veniva ad attuarsi tra le due componenti umane. Ce lo confermava il fatto che unanime si manifestava in noi il consenso ad accettare e a fare nostro quel sublimante piacere che proveniva dalla sfera sessuale ed erotica del nostro organismo.
In ognuno di noi, la celebrazione della sessualità ha sempre raggiunto il parossismo più assoluto, ha manifestato la libidine più eccitante e ossessiva, ha conosciuto l'attrazione più procace ed elettrizzante. Ogni volta la spirale della lussuria, dopo avere avuto il suo innesco subitaneo, si è protratta per delle ore, senza né conoscere soste né accusare cedimenti, facendoci sempre raggiungere l'acme del godimento e del piacere. Alla fine, sazi momentaneamente delle nostre effusioni amorose, ha avuto luogo fra noi due un lungo e serrato colloquio. Durante il quale però, più che parlare di noi stessi e dilungarci sul nostro passato, abbiamo preferito fare imperniare il nostro discorso principalmente sull'amore.
Lo scambio d'idee che abbiamo avuto su tale nobile sentimento ci ha tenuti molto legati e ci ha infervorati nella piacevole discussione, la quale ci ha visti entrambi esprimere le nostre opinioni su di esso con grande calore. Specialmente mi ha colpito in modo particolare la tua visione dell'amore, avendola presentata come un connubio di poeticità e di sensualità. Esso, infatti, rende ancora più umano il senso amoroso e più irrinunciabile la voglia di concretizzarlo. Inoltre, vi vengono rimarcate l'esaltazione e l'immortalità dell'amore, che deve essere equamente condiviso sia dalla sua parte platonica che da quella materiale, facendogli abbandonare ogni irreale e arido schematismo. Così l'amore, assurgendo al più alto dei valori, si estrinseca, si ravviva e si perpetua in una realtà che finisce per comprendere a un tempo il piacere dei sensi, l'equilibrio della ragione e l'incanto della poesia.
I nostri discorsi su tale prezioso sentimento, siccome si sono andati facendo sempre più vivi e intimi, a un certo punto, sono venuti a suscitare tra noi due un clima travolgente ed elettrizzante, riaccendendo nel nostro intimo una impetuosa passione. Inavvertitamente, allora ci siamo ancora sentiti cercare con avidità l'un l'altra: ci siamo cercati non solo con gli occhi e con le mani, ma soprattutto con le labbra. Le quali hanno ricominciato ad attingere ovunque la melliflua ambrosia dell'amore. Ci è sembrato che i nostri corpi fossero divenuti all'improvviso insolitamente grandi per le nostre mani, sebbene esse risultassero più lunghe in quella circostanza. Per questo le abbiamo viste del tutto intente a sfiorarli, ad accarezzarli e a palpeggiarli, come per sentire agitarsi nell'interno il calore della loro incipiente ebbrezza passionale.
Ti ringrazio, mia amabile stella, per esserti voluta quel giorno concedere a me, per esserti fatta soggiogare dalla concupiscenza, alla quale ti sei spontaneamente asservita durante il nostro magnifico e incantevole rapporto, per aver voluto sottoporti acquiescente e compiacente al mio assedio voluttuoso e sfrenato, facendomi dono della tua illibatezza. Da parte mia, ti prometto che giammai ti darò modo di pentirti della piacevolissima emozione che hai provata insieme con me, la quale ti ha resa ebbra di gioia e ti ha eccitata fino al delirio. Perciò non permetterò che, a causa di questa nostra mirabile esperienza, tu possa un giorno piombare nell'ambascia più profonda e nella disperazione più deprimente!
Desidero che ogni tuo tripudio di felicità, ogni tua esaltazione dell'animo, ogni tua euforia dei sensi, dopo che hai avuto modo di assaporarli fino al parossismo nella nostra fantastica notte d'amore, non vengano a un tratto ad attutirsi in te o addirittura a spegnersi completamente. Solo in questo modo, si terranno lontani dal tuo animo il tormento più terribile e più drammatico, il travaglio più angosciante e pietoso, il patema più penoso e sconfortante!
Adesso devo lasciarti, facendoti pervenire il mio caloroso abbraccio e un bacione dal sapore delizioso, nonché augurando a entrambi di rincontrarci al più presto.
Il tuo amore
|