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Lettera n. 114
Mia volubile amica,
tu mi ecciti da morire, anche se non mi fai cogliere i frutti che agogno. Li conservi tutti per te integri e illibati, senza permettere a nessuno di gustarne appagato la deliziosa polpa. Ti diverti ad asservirmi alla tua bizzarra volontà, la quale dispettosamente e fieramente si oppone in continuazione a ogni mio desiderio, che vorrebbe fare di te l'esclusiva destinataria dei suoi appetiti sessuali.
Non ho ancora compreso che cosa ti passa per la mente, ogni volta che ti giungono, inequivocabili e forti, i miei numerosi segnali, con i quali intendo manifestarti che aspiro a fare di te l'oggetto della mia passione! Ti prego di palesarmi le tue intenzioni, dolce amica mia, in modo che mi possa regolare meglio nei tuoi riguardi. Così prenderò i dovuti provvedimenti, ossia quelli che risulteranno graditi e gratificanti a entrambi.
Il tuo amore
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