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Lettera n. 109
Amore mio timoroso,
vedo che ancora temi che tu non possa più avere alcun significato per me; che perfino una fredda pietra possa contare più di te nella mia essenza interiore; che io non provi nessun sentimento nei tuoi confronti; che la mia vita trascorra meno sofferta e più serena, quando non ci sei a tediarla e a irritarla. A tali timori infondati, perciò, non ti dai pace e accusi in te le più terribili sofferenze, trascorri bianche le tue notti e affoghi le tue giornate in abbattimenti e tribolazioni. Inoltre, ti mostri disorientata e la tua mente instabile vacilla in meditazioni fosche e terribili, le quali ti rendono la fiacca esistenza in un autentico monumento alla disperazione e al patema.
Ti esorto, per favore, a scacciare dalla tua persona tali fobie assurde e immotivate, che in un certo senso possono risultare assai perniciose alla tua salute. Invece faresti un bene a te stessa, se ti decidessi a convincerti, una buona volta per sempre, che il mio amore per te è immenso ed è destinato a durare in eterno. Esso rappresenta l'unico motivo per cui il mio cuore e il mio animo restano ancora a contendersi anche il più piccolo frammento di esistenza!
Il tuo amore
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