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Lettera n. 107
Amore mio indimenticabile,
se i tiepidi raggi di sole cercassero di riscaldare il mio corpo, si adopererebbero invano per ottenerlo, non potendo essi largirmi quanto possa farmi gioire.
Se la luna tentasse con i suoi esili raggi di rendere romantico il paesaggio notturno a me circostante per recarmi piacere, non riuscirebbe essa a raggiungere appieno il suo nobile obiettivo, essendole negato una simile cosa.
Se le stelle occhieggianti sull'infinito firmamento a ogni costo volessero aiutarmi a rendere più magici i miei versi, vi rinuncerebbero ben presto, dopo aver compreso che ho bisogno di ben altro per potermi ispirare degnamente a colei che amo!
Se dei fiori variopinti e olezzanti mirassero a infondere nel mio triste animo tante sensazioni gradevoli e celestiali, purtroppo anch'essi sarebbero obbligati a desistere dai loro ammirevoli propositi.
Se gl'incantevoli panorami lacustri e montani intendessero con il loro incanto rendere più versatile la mia smorta fantasia, pure il loro intento risulterebbe completamente inutile.
Devi sapere, dolcezza mia, che ci vuole ben altro perché il mio corpo ritorni a scaldarsi, perché il mio spirito viva ancora una volta di ameno romanticismo, perché i miei versi riacquistino la magia di un tempo, perché il mio animo si bei ineffabilmente di gradevoli emozioni, perché la mia mente si nutra come prima di fervido eclettismo.
Soltanto tu, che sei la donna della mia vita, puoi operare simili prodigi; solo tu, con la tua fine grazia, riesci ad addolcirmi il cuore e a consolarmi lo spirito, oltre che impreziosire la mia ispirazione! Perciò, amore mio, fammi vivere sempre immerso nell'ebbrezza del tuo amore travolgente!
Il tuo amore
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