di Luigi Orabona

 

 

VAGABONDO NOTTURNO

Tu, che avanzi solitario nella notte
e percorri le strade deserte
senza celare la tua aria perplessa,
dimmi: Perché questo tuo cammino
che appare insolito e insicuro?.

Vedo che ti accompagnano
il silenzio e un'incuranza strana,
mentre nel cielo vacillano
le timide stelle ammiccanti
e avanza la girovaga luna
dispensando la fioca sua luce.

Ci sarà senz'altro un motivo,
se ti spingi sempre più a fondo
nella notturna e cupa quiete,
nella quale sembra che tu voglia
cercare assolutamente qualcosa.

Ma la tua manifesta titubanza
riesce solamente ad irritarmi;
anzi, essa mi obbliga alla fine
a ritenerti un autentico sciocco.

Mi accorgo che soffri in pari tempo
e vorresti ritornare sui tuoi passi;
comunque, sta a te deciderlo,
se per caso ci vuoi ripensare.

Sbiadito e preoccupato è il tuo volto,
direi quasi che più non sopporti
il tuo incedere lento e strascicante,
che appare ora molto impacciato
nel tuo girovagare notturno.

Si direbbe che perfino il respiro
ti voglia abbandonare a momenti,
cagionandoti quel crollo rovinoso
che mi pare tu abbia cercato
con insistenza fin dall'inizio
con compiaciuto accanimento!