di Luigi Orabona

 

 

IL SENSO RELIGIOSO

Qualunque educazione
che voglia essere valida
non deve mai prescindere
dal problema religioso;
ogni educatore però,
in un simile argomento
di per sé assai delicato,
deve potere esprimere
il proprio libero parere,
senza mai imporlo
ai propri teneri allievi
come sacrosanta verità.

Un problema del genere
non può che partire
dall'importante premessa
che l'imponente universo,
perfetto come si presenta,
mai e in nessun caso
deve essere immaginato
come un mero qualcosa
che si è creato da sé.

Ne consegue per logica
la chiara constatazione
che a crearlo allora
è stato senza dubbio
un ente superiore,
il quale in pari tempo
si è preso pure la briga
di creare sia l'uomo
che le piante e gli animali.

Ma solo all'essere umano
ha voluto egli conferire
un volto a lui somigliante,
dovendo costui risultare
l'essere più importante
esistente nell'universo.

La medesima divinità
unicamente dall'uomo
ha preteso poi con rigore
l'assoluto assolvimento
di tutti i suoi doveri,
proponendogli alla nascita
l'inevitabile alternativa
del bene e del male.

Scegliendo egli il bene,
gli viene assicurato
nella vita ultraterrena
un premio adeguato;
diversamente, ricever
dalla medesima divinità
una severa punizione.

Le varie religioni, inoltre,
devono essere ritenute
essenzialmente uguali,
siccome ognuna finalizza
al Supremo Creatore
la sua opera encomiabile;
infatti, se ci mettiamo
ad approfondirle tutte,
ci rendiamo subito conto
che sono solamente
le loro sacre funzioni
a farle apparire
differenti tra di loro,
essendo esse venute
a svilupparsi in culture
abbastanza differenti.

Quindi, è importante
che ci sia in ogni uomo
un tipo di religione
che rifugga dal fanatismo,
siccome senza errori
riesce esso anche a guidarlo
nella moralizzazione
dell'intera sua vita
pubblica e privata.